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Giovani solidali crescono ...

Post n°404 pubblicato il 28 Giugno 2016 da LunaRossa550
 

Germania, un gruppo di ragazzi compra una nave e parte per salvare i migranti nel Mediterraneo

L'idea è dell'associazione Jugend Rettet, fondata da due giovani di Berlino, Jakob Schoen, e Lena Waldhoff, rispettivamente 20 e 23 anni. Grazie a una campagna di crowdfunding divisa in due fasi sono stati ottenuti oltre 300mila euro, e presto la barca sarà pronta per partire e pattugliare il mare per sei mesi, guidata da un equipaggio di professionisti e volontari

di Giulia Zaccariello - Il Fatto quotidiano -  26 giugno 2016

Quando hai vent'anni ci sono diversi modi di pensare al mare. Puoi avere in testa solo una vacanza, una bella foto da condividere con gli amici. Oppure avere uno sguardo inquieto che riesce a spingersi un po' più in là, oltre l'indifferenza e oltre una politica umanitaria che di umano ha ancora poco. Seguendo quest'ultima strada, un gruppo di nove ragazzi tedeschi, tutti giovanissimi, ha deciso di raccogliere i fondi per comprare una nave, rimetterla a nuovo e trasformarla in un'imbarcazione da salvataggio, per i migranti che attraversano il Mediterraneo in fuga da miseria e guerra. Un'idea ambiziosa e coraggiosa, un progetto serio, elaborato nei minimi dettagli, che nel giro di un anno è diventato qualcosa di più. Grazie a una campagna di crowdfunding divisa in due fasi sono stati ottenuti oltre 300mila euro, e presto la barca sarà pronta per partire e pattugliare il mare per sei mesi, guidata da un equipaggio di professionisti e volontari.

L'associazione che ha promosso l'iniziativa si chiama Jugend Rettet, ed è stata fondata da due giovani di Berlino, Jakob Schoen, e Lena Waldhoff, rispettivamente 20 e 23 anni. Alla base c'è la volontà di fare qualcosa di concreto per affrontare l'emergenza migranti, e allo stesso tempo di creare una rete europea, una sorta di piattaforma di discussione tra i giovani, per promuovere la partecipazione e sviluppare il tema del soccorso in mare e quello delle politiche di asilo. "Siamo un gruppo di giovani con la possibilità di cambiare qualcosa - spiega Jakob Schoen sul sito del progetto - Una nave non è una soluzione a lungo termine. Tuttavia servirà a salvare vite umane. E farà sorgere una domanda: perché al posto dei governi europei, sono i giovani, con una loro iniziativa privata, a doversi fare carico di questa missione?".

Sul sito viene mostrata la timeline aggiornata e dettagliata. Il primo passo viene compiuto a giugno del 2015, pensando alle ultime stragi di migranti sulle rotte del Mediterraneo. I numeri dell'anno precedente sono spaventosi: nel 2014 almeno 3500 persone non sono sopravvissute al viaggio per raggiungere le coste dell'Europa e sono state inghiottite dal mare. Anche se potrebbero essere molte di più, perché una stima esatta delle vittime di naufragi è impossibile farla. Da qui, dal senso di impotenza di fronte a un dramma senza precedenti, e dalla sensazione che l'Europa stia voltando lo sguardo dall'alta parte, arriva la spinta, nasce l'idea di mettersi in gioco in prima persona, e recuperare una nave per aiutare i richiedenti asilo che si trovano in mezzo al mare. Così la squadra di ragazzi comincia a studiare per verificare la fattibilità, e prende contatti con organizzazioni come Greenpeace, che già hanno portato avanti esperienze di questo tipo, per avere consigli pratici su come fare. Il progetto è ben fatto e ben concepito, e in pochi mesi arrivano adesioni, proposte di collaborazione, piccole e grandi donazioni.

"Il nostro obiettivo è semplice: meno morti nel Mediterraneo. Da una parte c'è la nave, impiegata per le missioni di soccorso. Dall'altra, Jugend Rettet vuole costruire una rete europea dedicata ad adolescenti e giovani, che vogliano scambiarsi opinioni e pensieri sul ruolo dell'Europa in questa emergenza umanitaria. In questo modo le persone hanno la possibilità di essere coinvolti nella discussione sulle politiche di asilo". Per questo l'associazione ha promosso, oltre alla raccolta fondi per sostenere le spese, anche la creazione di gruppo di "ambasciatori" del progetto, distribuiti per il momento in tutto il nord Europa.

La nave scelta è un'imbarcazione olandese, in grado di ospitare un centinaio di persone. Ha delle caratteristiche precise, è dotata di scialuppe, giubbotti di salvataggio e serbatoi di acqua dolce, per soccorrere chi si trova in stato di disidratazione. A bordo ci sarà una squadra di professionisti, medici, skipper, e operatori, aiutati da volontari. Dieci persone suddivisi in turni bisettimanali. "Un equipaggio professionale garantisce che le operazioni siano condotte in modo sicuro e serio. Ma l'organizzazione vuole anche dare ad alcuni giovani la possibilità di partecipare direttamente nelle missioni di soccorso come marinai". La partenza è prevista per la fine di giugno.

Ecco, questi sono i giovani che mi fanno ben sperare

 
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LunaRossa550
LunaRossa550 il 28/06/16 alle 15:59 via WEB
speriamo si moltiplichino, è giusto che si prendano in mano il mondo... io da vecchietta non voglio stare a guardare, ma posso solo aiutarli ed assecondarli (noi abbiamo fallito, seppur non in toto e seppur con tutte le buone intenzioni.. meglio lasciamo fare a loro). Ciao Maria Paola :-)))
 
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