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Lo Space Shuttle va in Pensione


Lo Space Shuttle è stato un sistema di lancio riutilizzabile di navette spaziali degli Stati Uniti gestito dall’ente governativo responsabile dei programmi spaziali: la NASA. Il primo volo è stato effettuato il 12 Aprile 1981 e l’ultimo ha avuto termine in questi giorni, il 21 Luglio 2011. Un’attività durata appena qualche mese in più di 30 anni, svolta con moltissimi successi ma anche con alcune disgrazie che molto probabilmente ne hanno ridimensionato le prospettive di vita del progetto. L’obbiettivo principale del veicolo era quello di ridurre i costi di volo riutilizzando il vettore più volte in modo simile ad un aereo. Ma varie problematiche relative alla sicurezza hanno fatto lievitare i costi e portato a due tragedie. In tutta la storia sono state costruire appena 7 navette.
La prima nel 1977 è stata Enterprise. Utilizzata per le prime prove di validazione, il nome gli fu assegnato dalle richieste dei fan di Star Trek. Era un modello senza propulsori che i progettisti dovendolo modificare, ritennero meno costoso costruirne un altro. Sempre nel 1977, è stato costruito un altro modello sperimentale, Pathfinder, che è servito per convalidare alcune procedure a terra. A seguire sono state costruite le navette operative: Columbia (1981), Challenger (1982), Discovery (1984), Atlantis (1985), Endeavour (1992).  Globalmente queste navette hanno svolto nell’arco della loro storia 135 voli per un totale di 1301 giorni  18 h 41 m 29s di servizio. Quello che più sorprende non è che tale navetta vada in pensione, fa parte del progresso tecnologico rendere obsoleti progetti vecchi con nuovi più performanti. In questo caso si ha l’uscita dal servizio senza che vi sia un nuova navetta spaziale che la sostituisca. 
Gli USA, da questo momento, sono dipendenti dal resto del mondo per quanto riguarda la raggiungibilità dello spazio. In pratica da dopo il successo del progetto Apollo, la spesa spaziale è andata via via a diminuire a tal punto da abbandonare per qualche tempo la possibilità di essere autosufficienti. Benché il Programma Shuttle rappresentava un grande balzo tecnologico rispetto al progetto Apollo, in realtà con la sua quasi totale adozione non solo si è bloccata la corsa allo spazio, ma si è fatto un passo indietro. Mentre nel 1969 con l’’Apollo si poteva andare sulla Luna, con queste innovative navette il progetto di base aveva come obbiettivo solo quello di raggiungere orbite di bassa quota comprese tra i 185 ed i 643 km con un equipaggio composto da due a sette astronauti. Al massimo una distanza di circa il 10% del raggio terrestre, inutilizzabile per l’esplorazione spaziale, ma solo per la gestione di stazioni per ricerche scientifiche sulla microgravità. E’ un giorno triste per chi è appassionato per la corsa allo spazio ed il destino pare sbeffeggiare questa perdita chiudendo i voli dello Space Shuttle proprio nel giorno dell’anniversario del primo sbarco sulla Luna, un evento, sì grande, ma l’ultimo di tale misura che ha decretato la fine del progresso della conquista dello spazio da parte dell’uomo.
Adesso tutte le aspettative della NASA sono riposte nel progetto “Orion”, un passo tecnologico indietro con l’utilizzo di modulo simil-Apollo che richiede un vettore per il Lancio. I tempi necessari all’entrata in funzione dipendono dalle vari crisi internazionali e dalla disponibilità economica americana. Già il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, aveva annunciato l’intenzione di cancellarlo dal “Programma Constellation” a partire dal 2011 e il progetto fu salvato in calcio d’angolo con lo scopo di “Navetta di Salvataggio”. Se tutto va bene nel 2013 ne è previsto il lancio di prova, che detta così, conoscendo come va il mondo, prima del 2015-2020 non ne vedremo l’uscita operativa. Addio Space Shuttle, anche se hai dato tanto ed hai dato spunto a molti film di fantascienza che ti hanno portato, oltre le tue possibilità, anche oltre la terra, sei stato un mezzo insicuro, eri troppo grande, costavi troppo, ti scaldavi troppo al rientro.
Comunque i tuoi 30 anni di onorato servizio te li sei guadagnati e adesso sei entrato nella storia spaziale e potremo ammirare l’Atlantis al Kennedy Space Center Visitor Complex in Florida, Discovery allo Smithsonian Institution's Air and Space Museum dove sostituirà “Enterprise” che a sua volta sarà visitabile all’Intrepid Sea, Air and Space Museum in New York City, e l’Endeavour al California Science Center in Los Angeles. Purtroppo del Challenger e del Columbia non rimane che dei rottami recuperati dopo gli incidenti del 28 gennaio 1986 e 1 febbraio 2003.  Adesso non rimane che da vedere quali altre future macchine volanti scriveranno il futuro dello spazio dell’umanità.
Addio ShuttleDeep Purple - Contact Lost