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“Pluralità dei Mondi Abitati” - Parte 4 di 9


La Pluralità dei mondi non può essere accettata in quanto la Teologia cristiana sancisce un unico atto di creazione di un solo mondo! Ogni qualsiasi idea che diverge da questo dogma era considerata eretica. Ma qualcosa sfugge anche hai più serrati controlli, nel VIII° sec d.c., un presbitero chiamato Virgilio era tornato alla teoria atomistica dei greci e predicava l’esistenza della “Pluralità dei mondi abitati”. Probabilmente in quel periodo il tema non preoccupava molto o forse perché, il personaggio, non apparteneva ad un basso livello, non fu condannato come eretico ma si guadagnò una tirata d’orecchie da parte di Papa Zaccaria I, il quale dovette ribadire (Epistola XI ad Bonifacium, PL: 89, 946-947) che non potevano esistere abitanti agli antipodi, sulla Luna o sul Sole e contrastava la Pluralità dei mondi abitanti in quanto si creerebbe problemi del rapporto di Dio con gli esseri viventi intelligenti, dato che, tutta la storia teologica si basa sul peccato originale dei discendenti di Adamo e se esistevano extraterrestri, non seguirebbero la linea familiare dell’uomo.
Quindi, come si potevano relazionare senza il peccato? Erano dei privilegiati rispetto a noi? Un po’ alla volta la chiusura della chiesa sull’argomento viene a cedere, o soccombere, e a parte la dubbia interpretazione del Vatican Wood Reliquary Box, presente presso la biblioteca vaticana, dove alcuni interpretano che sopra il sepolcro di cristo è presente un oggetto volante invece che dell’edificio originale, è rimasta traccia di un evento particolare che sarebbe accaduto in Francia nel 776 d.C.
Non sarebbe stato riportato nelle cronache dell’epoca ma dal manoscritto “Laurissenses Annales” redatto nel XII° sec.; durante l’assedio dei Sassoni al castello di Sigiburg, improvvisamente un gruppo di scudi fiammeggianti apparivano sopra la parte superiore della chiesa spaventando gli assalitori che abbandonarono la battaglia.
Nel frattempo, fra il X e XV° secolo, nel resto del mondo si accumulano presenze di anomalie tecnologiche. Nell’America latina, civiltà come Incas, Maya, Aztechi, costruirono gioielli che l’archeologia ufficiale identifica come rappresentazioni di divinità di uccelli, ma che per le persone dotate di “fantasia” rappresenterebbero aerei.
Ma, se davvero si tratta di aerei, non riterrei frutto di una tecnologia da parte di alieni, in quanto le forme dei mezzi, sono più simili all’archeologia tecnologica dei primi modelli di macchine volanti dei primi decenni del 1900 più che di UFO. Se una civiltà extraterrestre ha intrapreso un viaggio interplanetario, non certo utilizzerebbe un mezzo del genere, più idoneo a volare nell’aria più che nel vuoto. Se davvero qualcuno ritiene di avere a che fare con aerei del passato, allora ci troviamo nelle stesse condizioni che avevamo osservato per i vimana, ovvero in passato esisteva una civiltà terrestre evoluta in grado di volare? 
Passando dal Tibet si trova una delle prime rappresentazioni che ho trovato di UFO a cappello. Nel Prajnaparamita Sutra, del X° secolo, custodito in un museo giapponese, ovviamente per quanto riguarda questa mia ricerca, parte la moda di oggetti volanti a forma di cappello. Si evidenzia, nel disegno, due cappelli dietro a due persone, dato che non si vede la cappelliera sembrano sospesi. Ovviamente i sostenitori degli UFO ci vedono una prova di un’antica osservazione di dischi volanti, ma può essere interpretato in vari modi. Questa moda dei cappelli sospesi li ritroviamo successivamente riprodotti anche in Europa.