AstroLeo

Antimateria: Caratteristiche e Storia - Parte 10 di 10


Altro passo importante è stato fatto nell’Aprile del 2011, negli USA, tramite l’esperimento RHIC (relativistic Heavy Ion Collider). Non sono stati imprigionati in una bottiglia magnetica ma sono stati individuati 18 nuclei dell’antiatomo più pesante al momento, l’antielio-4 (due antiprotoni e due antineutroni).  Una marcia che dimostra come passo dopo passo, sia possibile da parte dell’uomo con il miglioramento del progresso tecnologico, la realizzazione della tavola degli antielementi ipotizzata da Charles Janet. Per realizzare questo record sono stati impiegati circa un trilione di collisioni di fasci di ioni d’oro, e gli antinuclei si sono resi evidenti tra 500 Miliardi di particelle prodotte nell’esperimento. L’ultima tappa, al momento, in questa rincorsa di record, si è avuta il 5 Giugno del 2011, quando il team di lavoro di Jeffrey Hangst, dell’università Danese di Aarhus, tramite il solito esperimento ALPHA del CERN, annuncia di aver imprigionato atomi di antimateria per un tempo strepitoso di circa 1000 secondi (16 minuti e 40 secondi).
In questo primato, circa 5.000 volte più lungo del precedente, sono riusciti a creare e intrappolare 309 atomi di antidrogeno. Il numero di atomi e il tempo, stanno crescendo a valori che portano l’antimateria a diventare una realtà pratica non solo utile a far divertire i fisici. Se si riesce ad intrappolarla, per un tempo indefinito ed in enorme quantità, può essere utile per costruire un motore da fantascienza basato sull’antimateria. Se si riesce a domare questa tecnologia, si possono aprire scenari impensabili fino ad ieri. Costruire un motore ad antimateria permette di ottenere un elevato rendimento in relazione alla massa del combustibile impiegato.
La tecnologia energetica, della nostra era, praticamente si basa sull’energia chimica (Benzina, Metano, Diesel, etc..). La conversione della massa chimica in energia è ridottissima in quanto si trasforma un ordine di grandezza di 10-10 della massa del combustibile, per non parlare poi che il prodotto di scarto, che dobbiamo eliminare, ha praticamente la stessa massa di partenza. Un rendimento migliore si realizza con le centrali nucleari a fissione, dove si riesce a convertire lo 0,9 ‰ (per mille) del combustile. Se fossimo in grado di controllare la fusione nucleare il rendimento salirebbe al 7 ‰ (0,7 %). Anche se può apparire una prestazione eccellente, risulta sempre ridicola in confronto all’energia prodotta dall’antimateria. Con l’antimateria, il 100% della massa si traduce in energia e considerando che insieme all’Antimateria, nel processo di annichilazione, si converte in energia anche la materia, il rendimento sale al 200 %. Altro vantaggio, di questo ipotetico motore, è che non vi sono prodotti di scarto in massa se non un grande fascio di bosoni (fotoni). Quando riusciremo a controllare la tecnologia dell’antimateria, si riuscirà ad incrementare l’efficienza energetica di circa 10 Miliardi di volte, rispetto all’energia chimica oggi utilizzata.