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Cosmologia dell’Antimateria- Parte 2 di 9


Continuo del post:   http://blog.libero.it/AstroLeo/11354618.htmlL’implicazione di questa misura è importantissima, in quanto è la prima volta che abbiamo la possibilità di affermare che la materia e l’antimateria sono identiche con proprietà opposte, ovvero che sono simmetriche e speculari. Ma perché andare ancora oltre tale precisione? A parte ottenere un record di laboratorio, in realtà occorre per risolvere delle problematiche cosmologiche legate alla nascita dell’universo, al modello del Big Bang. Se, si osservasse anche una seppur minima differenza, si potrebbero giustificare alcune osservazioni dell’universo di oggi. Nella Teoria del Big Bang, nell'universo iniziale, materia e antimateria dovevano essere presenti in proporzioni uguali. Appena nato, l’universo era costituito da un fondo cosmologico di fotoni, quasi perfettamente omogeneo, che perdeva energia a causa dell’allungamento della lunghezza d’onda causata dall’espansione dello spazio e quando raggiungeva un valore ideale per un tipo di particella specifico, si trasformava in una coppia di particelle identiche di materia ed antimateria.
Per il principio di equivalenza di Einstein, la materia è corrispondente all’energia e viceversa e quando si presenta l’occasione, la quantità di moto del fotone, si trasforma in coppie di materia-antimateria. Viceversa, quando i due opposti di materia si incontrano, avviene il processo opposto. In queste varie successive fasi di formazione della materia, data la produzione a coppie (materia-antimateria), ci aspettiamo una formazione di un fondo di particelle bilanciato in ogni zona dell’universo e infine queste componenti sono destinate ad incontrarsi per ritornare sotto forma di fotoni dopo l’annichilazione.
Dato che l’espansione dell’universo è continua, una volta che l’energia del fotone è diventata ancora inferiore, la creazione statistica di quella specifica particella viene meno ed è solo una questione di tempo, essendo in parti uguali, che le relative particelle-antiparticelle si incontrino e si annullino attenuando costantemente ed inesorabilmente il numero del fondo universale di quella particella distinta. Ma se l’energia sotto forma di particelle tendenzialmente svanisce, data la presenza in origine in egual numero delle componenti opposte, oggi non dovremmo aver alcuna forma di materia/antimateria in quanto si sarebbe dovuta annichilire completamente. L’universo dovrebbe essere solo pervaso da fotoni di bassa energia che non permettono più alcuna trasmutazione in materia.
In realtà oggi si osserva una prevalenza della materia sull’antimateria e noi ne siamo la dimostrazione. Se siamo qui a discuterne è perché qualcosa di fondamentale è accaduto nell’era primordiale. Perché noi possiamo esistere, occorre che una forma di materia prevalga su un’altra e difatti viviamo in un mondo dove è presente sola materia e non l’antimateria. Per risolvere il problema, si ritiene che molto probabilmente in natura sia permesso uno squilibrio dei processi di trasmutazione dell’energia in favore della materia a svantaggio dell’antimateria.