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San Lorenzo al Caprione


Il sito megalitico è stato individuato per caso dal Professor Enrico Calzolari in un pomeriggio dell’Aprile del 1997 mentre accompagnava degli allievi del corso di “Storia del territorio” in visita ad un’antica macina da cereali. Il promontorio del Caprione si trova in provincia di La Spezia al confine orientale della liguria con la Toscana. Posto di fronte al mare si interpone tra l’insenatura di Lerici e la foce del fiume magra. Sul monte è presente la zona di San Lorenzo, dove, vicino ai ruderi di una antica chiesa (San Lorenzo ai Monti), è disposta una struttura megalitica del tutto particolare di difficile datazione. Intorno al solstizio d’estate si può essere testimoni della formazione di una farfalla dorata, un effetto ottico molto suggestivo simile alle ombre cinesi, in modo complementare dato che quello che si rende evidente è un disegno di luce e non di ombre. Il sito è disposto intorno ad una particolare struttura di pietra denominata "Quadrilithon". E’ un complesso costruito da un Trilithon e un monolite disteso ai suoi piedi. Si identificano due monoliti principali che costituiscono le pareti verticali principali con un blocco litico a forma di losanga incastrato alla sua sommità. Dato che questo terzo blocco pare essere staccato da una delle pareti, si pone il dubbio se la rottura è naturale e quindi il masso è scivolato nell’attuale posizione, oppure che il taglio (aiutato o no dalla natura)  abbia facilitato lo spostamento verso la disposizione più idonea all’uso da parte dell’uomo. Il Trilithon  con l’aggiunta della quarta lastra di roccia fanno si che si formi una finestra che lascia passare la luce del sole solo quando si trova al tramonto intorno al solstizio estivo. I raggi, superati la fessura, costruiscono il disegno della farfalla su uno schermo di pietra a simbologia fallica. Si può osservare per circa 20 minuti: si posa sulla pietra alle ore 20:15 (ora legale) e alle 20:35 se ne vola via. L’immagine permane per circa 20 giorni prima e 20 giorni dopo il solstizio estivo.
A livello astronomico osserviamo un moto apparente del Sole di 3° con azimuth da 296° a 299° con un’altezza (distanza dall’orizzonte) tra 4° e 7° tale da poter superare l’orografia dei monti posti di fronte, lungo il golfo di La Spezia. Data la forte coincidenza astronomica si può ritenere che molto probabilmente è stata opera dell’uomo, che sfruttando la felice disposizione di vari massi già presenti ha effettuato qualche modifica per aggiustare l’ingresso del Sole in prossimità del tramonto di inizio stagione estiva. Ad avvalorare tale tesi sono il ritrovamento di altri siti con lo stesso tema. La scelta del soggetto non sembra casuale, secondo la studiosa Marija Giumbutas la cosmogonia dello sciamanesimo del Paleolitico era basata sulla tripartizione dell’essere umano in spirito-anima-corpo. Lo spirito appare o prende forma nel cielo presso una costellazione generatrice ed assume o si fonde con un corpo scendendo sulla Terra. La parte materiale non è eterna ma è deperibile. Alla morte del corpo lo spirito si libera del fardello e sotto forma di farfalla ritorna alla costellazione-generatrice. La cosmogonia delle civiltà antiche suddividono l’universo in 3 strati: il cielo, la terra e l’inframondo, e pongono delle porte nel cielo che uniscono tutti gli strati e aprono la strada tra il cielo e la terra alle anime, proprio in corrispondenza del solstizio. Questa coincidenza di farfalla-solstizio è presente nel sito di San Lorenzo. La costellazione genitrice per gli antichi abitanti del Caprione probabilmente doveva essere “Cassiopea” e sarebbe confortata dall’identificazione di altri 4 centri sacri disseminati nel territorio che geograficamente sono distribuiti a fotocopia delle stelle principali. L’area sacra di San Lorenzo si troverebbe a rappresentare la stella Alfa (Schedar) la più luminosa, e quindi la più importante della costellazione. Da notare che specchiando la costellazione (sommando due M o W contrapposte), si forma una farfalla. Tale coincidenza pare non essere sfuggita alle antiche popolazioni in quanto è stata trovata una  statuetta di terracotta in un villaggio neolitico di Passo di Corvo (Foggia), datata circa al 5300 a.c. che rappresenterebbe una figura femminile in trance dove sotto i seni sono incisi i simboli sia della costellazione Cassiopea che la Farfalla insieme.  Oltre al fenomeno della farfalla dorata è possibile osservare anche una farfalla argentata. Questo secondo colore è associato alla Luce del tramonto della Luna Piena che si troverebbe nella posizione giusta molto più raramente del Sole. La prossima volta potrà essere osservata quest’anno il 2 dicembre prima dell’alba a partire da circa le 6:40.