Per affrontare la notte ho un litro di sangria preparato ieri, ho cucinato delle fettine di tacchino impanato che però metterò in carpione, una fetta di prosciutto cotto ai ferri, (perchè qui in Emilia il prosciutto cotto lo chiamano Praga?), ma soprattutto mi sono fatto una frittatona di cipolle, non è gastronomia, è tattica, se crolla la casa seguite l'odore di cipolle.
Non sto scherzando, anzi, sono arrabbiato perchè questo terremoto, (o meglio, questi terremoti), stanno barando, stanno cambiando le carte in tavola, finora c'è sempre stata la scossa forte, quella che fa danni, quella che fa vittime, poi le scosse di assestamento, (come abbiamo imparato bene i termini tecnici), e poi tutto finisce, la terra si calma, si può ricostruire, la vita piano piano riprende ed il dolore, le vittime, la paura vanno a far parte dei ricordi.
Non qui! Non ora!
Forse il prezzo pagato dall'Emilia con la prima scossa del 20 Maggio non è stato sufficente? C'è qualche Moloch dei terremoti che esige un tributo minimo di vittime?
Non c'è nulla di peggio di questa doccia gelata sulla speranza, sulla voglia di ricominciare, su quella giusta, sacrosanta rabbia che fa rimboccare le maniche e cercare di riprendere una vita comune pur con le macerie fuori di casa, pur con le tende nel campi sportivi, pur con le code per prendere un piatto di pasta.
Non sono emiliano, ma questa terra è una terra di adozione, ci ho messo tempo, ci ho messo fatica a farmi accettare , io, membro di una comunità composta da una sola persona, (mai una persona sola), ma sentire che è crollata una parte del duomo di Carpi mi ha fatto salire le lacrime agli occhi.
Chi non conosce Piazza Martiri a Carpi non può sapere la bellezza di quella piazza, il piacere dello struscio il sabato sera, quel colpo d'occhio superbo con il palazzo del Pio, il Duomo, il Teatro, danneggiato pur esso.
(una scossa in questo momento ore 20, 28)
Non sono emiliano, ma amo questa gente, aperta, contadina, amo questa terra che mi regala emozioni stupende con tramonti lunghi, struggenti ed un sole che si fa sempre più basso su un orizzonte circolare.
Questa gente sembra la mia gente, testarda, orggliosa della propria capacità, delle proprie risorse, noi siamo montagnard, questi saranno gente di pianura, ma oggi, 29 maggio 2012, anniversario della strage dell'Heysel, queste persone stavano riaprendo le fabbriche danneggiate dieci giorni fa, stavano lottando per riprendere una vita normale e le nuove scosse, le nuove distruzioni, le nuove vittime hanno tarpato queste fragili ali.
Non è giusto!
Non è giusto per l'Emilia, non è giusto per l'Italia di cui l'Emilia produce il 9% del PIL, ed abbiamo voglia a dire che il PIL non rappresenta la felicità, la qualità della vita sono speculazioni filosofiche valide finchè le cose vanno bene, oggi l'Emilia è anche un'economia in ginocchio che ha bisogno di fiducia, di aiuto, ha bisogno di uno stato a cui ha dato tanto.
Sono qui, questa terra è anche la mia terra, tra poco uscirò di casa, ci sono le selezioni di Miss Italia a San Martino, non me ne frega una sega, ma è l'idea di fare cose futili, (sempre che sia confermata), poi mi farò una 903 barricata ai prati della Rocca, come ieri sera, mentre si aspettavano i fuochi artificiali e quelle eslosioni di colori, di gioia, sembrano ormai lontane anni luce
P.s ... seguite l'odore di cipolle
Aggiornamento delle 22.30 Sono uscito a fare due passi. Le selezioni per Miss Italia sono state annullate e la passerella per la sfilata è un trampolino a cui manca il mare, una balena spiaggiata sul sagrato della chiesa. I bar sono chiusi, occhi scuri sulla faccia triste delle case, ma c'è tanta gente in giro, tantissima che pare attendere che passi il tempo. La pizzeria all'aperto sui prati della Rocca è gremita di gente, altri stanno seduti a crocchi sul prato e l'idea è che attendano di potersi avvolgere in una coperta e dormire li. Il chiacchericcio copre la preoccupazione, sarà una lunga notte. Personalmente terrò addosso le bermuda, qualcosa di ricambio è in macchina non voglio cedere al senso di emergenza perchè saranno tante le notti in cui si dormirà preoccupati, ma ci dovrà pur sempre essere una notte in cui si deve tornare a dormire nel proprio letto ed allora tanto vale che sia questa. Questa casa è la mia casa
questa sera, quando già il sole avrà lasciato il mondo danza per me nel vento che viene dal mare nuda sulla terrazza, danzerai per me, la tua pelle di miele contro la luna danzerai per me ti avvolgerà il vento nel suo mantello gli donerai il tuo profumo saranno le mie mani a cercarti la mia bocca a dissetarsi di te sarò li a danzare con te la danza antica
offriti alla luna donna mia, lascia che il vento ti possieda scuota i tuoi capelli faccia sgorgare miele dal tuo sesso e dolcezza dai tuoi fianchi gonfi i tuoi seni e renda calda la tua bocca spossata infne ti lascerai andare ed il vento verrà a portarmi il tuo sapore in questa notte troppo lunga in cui sei lontana
Inviato da: Athenry
il 10/07/2012 alle 16:58
Inviato da: denis_darija
il 07/07/2012 alle 07:21
Inviato da: Athenry
il 30/06/2012 alle 18:25
Inviato da: dolcepiccante2010
il 30/06/2012 alle 12:02
Inviato da: Athenry
il 29/06/2012 alle 06:36