Gent.mo Sig. Pierluigi Bersani,
le scrivo in forma colloquiale nell'intento di schiarirmi un poco le idee che, dopo le elezioni amministrative a cui ho assistito da spettatore non essendo il mio paesello chiamato ad esprimersi , sono abbastanza confuse.
Scrivo a lei in quanto su altri fronti non ho grandi dubbi. il movimento a 5 stelle ha vinto e su questo, nonostante la meteorologia, non ci piove, la Lega le ha prese quasi ovunque, ma anche qui ci sono pochi dubbi, anche il masochista più incallito e pervertito ogni tanto scopre che darsi randellate sui coglioni è poco producente.
Il PDL, per bocca del suo segretario Angelino Alfano, pur senza ammettere apertamente la sconfitta usando il politichese dice che deve essere preparata "una nuova offerta politica".
E' interessante questa concezione della politica come merce, si offre quello che la gente vuole, in passato c'è stato il milione di posti di lavoro, meno tasse, palate di euro a gogò per tutti, poi , come in tutte le telepromozioni quello che c'è nel pacchetto che ricevi è altra cosa da ciò che ti aspetti, ma il venditore, anzichè vergognarsi e nascondersi tira fuori dal cappello qual altra menata sicuro che l'imbecille che ci crede e compra ci sarà sempre ed il problema è che hanno ragione, quanti italiani ancora oggi sono lì con il culetto insaponato e profumato come un bouquet di fiori di campo offerto in omaggio al miglior imbonitore?
E' il vantaggio di essere elettori del PDL il cui motto è credere, obbedire, votare.
Lascerei fuori l'UDC, Ultimi DemoCristiani, che guardano al passato con la stessa nostalgia con cui si guardano ancora oggi i film di Totò e Macario, con quella semplicità un po' naif, quella dolce malinconia di tempi che sono passati e non tornano ed ancora si dice, ma guarda un poco come erano Torino, Napoli, Roma, una volta.
No, sig. Bersani, mi rivolgo a lei con la preoccupazione di un elettore a cui questa volta le situazioni contingenti hanno consentito di non dover votare turandosi il naso e mi rivolgo a Lei, che si è autoproclamato candidato premier per il prossimo anno con alcune domande che mi sorgono spontanee come elettore dotato di raziocinio, di maroni caratterizzati da eccessiva energia cinetica, ma soprattutto di un fondoschiena che non prova sollazzo da utilizzi contronatura.
Sono domande semplici, che chiunque potrebbe fare, ad esempio, lei ieri ha esultato ai risultati delle amministrative sostenendo che il suo partito ha conseguito una vittoria senza se e senza ma, ed io le chiedo se, secondo lei questi risultati vanno letti in forma assoluta, ossia come appaiono o non piuttosto in base ai voti ottenuti.
Si è mica domandato, magari mentre si guarda allo specchio facendosi la barba, se abbiate ottenuto un gran numero di amministrazioni perchè gli elettori hanno punito voi meno degli altri?
In quei momenti di riflessione personale in cui ogni uomo è solo, seduto sui suoi bisogni con i pantaloni alle caviglie ha mica provato a chiedersi se ci sia davvero daesultare e non piuttosto preoccuparsi nel vedere che il partito degli astenuti è in assoluto il primo ad ottenere consensi nel nostro paese.
Le faccio queste domande perchè, da quel che posso vedere nell'analisi dei dati, voi non avete vinto, ma avete solamente perso meno degli altri. Non c'è nulla di cui esultare, ma piuttosto qualcosa di cui lei si dovrebbe preoccupare.
Le mie domande sono così, un pour-penser, non necessitano risposta anche perchè mi auguro che da qui ad un anno ci siano facce politicamente più presentabili a cui dare consenso, ma per le migliaia di persone che ancora credono in un'idea di equità, giustizia, democrazia con cui anche lei si addobba le spalle e che voteranno quella bandiera anche se fosse ormai lercia e strappata questa risposta è d'obbligo.
Per le persone che anche questa voilta vi hanno sostenuti quando è chiaro e lampante a tutti che il governo dei tecnici è il fallimento della vostra politica , per i pensionati che tirano la cinghia sperando che le cose migliorino, per le donne che si aggregano al grido di "se non ora quando" e che chiedono un posto anche per loro, per i disoccupati , gli inoccupati, i preoccupati dal futuro, per gli studenti che rifiutano gli inciuci a cui la politica da sempre ha abituato noi cinquantenni disillusi...
... per tutte queste persone e per questa nostra bellissima PAtria lei è tenuto a porsi queste domande e dare delle risposte serie, che prevedano anche la consapevolezza di non poter essere d'aiuto e farsi da parte.
Le parole stanno a zero ormai, servono fatti, non ce la facciamo più
Saluti
Alex
Inviato da: Athenry
il 10/07/2012 alle 16:58
Inviato da: denis_darija
il 07/07/2012 alle 07:21
Inviato da: Athenry
il 30/06/2012 alle 18:25
Inviato da: dolcepiccante2010
il 30/06/2012 alle 12:02
Inviato da: Athenry
il 29/06/2012 alle 06:36