Blog dell'Atletico

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Valdorme vs Castelnuovo   Accorrete numerosi ha tifare la squadra grigio rossa !!!!!!!!!  IO LUI LO CONOSCO!!!! Questo era l’invito che un noto (e semianalfabeta) coltivatore di carciofi e palme varie in un paese popolato da coccodrilli aveva inviato a tutte le persone che conosceva...I campagnoli della palude pozzolina varcavano le porte della città, entravano nel mondo civilizzato e avevano l’onore di calcare il fiorente prato del Castellani, noto stadio IKEA di una squadra di Serie B. “Gaò, sai come ci crescerebbe bene una piantagione di carciofo empolese in questo prato!” esclamava il capitano dei terroni. E difatti l’allenatore del Valdorme decideva di schierare in campo Lapo B. conosciutissimo cottratore di campi UISPE della zona, vangatore provetto di caviglie avversarie e zappatore di palloni a mezza altezza. Tristezza sugli spalti. Gli allevatori di pantegane della Ginestra, di patate della Luna erano arrivati nella megalopoli solo per ammirare le gesta del loro carciofaio preferito. Che però se ne stava in panchina. I terroni del Pozzale , in tenuta grigionutria e rosso Cynar, facevano il loro fiero ingresso in campo. Comandava il condottiero e capotrattore Bargio, dietro di lui invece se ne stava imperioso il mitico Beppe Minotta, orgoglioso borgomastro, bevitore di vino e allevatore di maialini per le cene di squadra (amatissimo quindi dal nostro mister). Il terreno di gioco, cottrato in precedenza da zappatori con la magli blu e giustamente retrocessi, si presentava in perfette condizioni. Euforia sugli spalti gremiti. “Beppe Show”, un gigantesco striscione idolatrava l’eroe borgomastro assurto a idolo grigiorosso.La partita iniziava. Gool del Pozzale! Esultavano i rappresentanti delle quote latte a Bruxelles, gioivano gli animali nelle stalle, impazzivano i carciofai di ogni parte del mondo. Beppe trascinava i suoi all’attacco, Bargio arava la metà campo, Lapo segava uomini. Il nostro eroe se ne stava in panchina, lo spicchio di stadio arancioblu però lo acclamava in campo. Fine primo tempo. Il nostro uomo veniva sotto la curva, si prendeva una grande dose di applausi (e di insulti n.d.r.) e poi iniziava il riscaldamento. Ripresa. Pareggio del Barcellona, ispirato da De La Pena. Sconforto fra le fila dei carciofai. Le azioni della Lacoste in borsa perdevano il 10% . E’ l’ora di mettere il nostro uomo. Ma l’allenatore tergiversava e gli preferiva Struttura, un pilone di cemento armato incastonato nel campo grazie ad un’ enorme buca nel terreno scavata da 10 bulldozer. Questo immobile obelisco, questo pilastro inamovibile serviva per raccogliere i lanci della difesa. Il capotrattore Bargio si feriva alla testa ma insofferente rimaneva a guidare la vendemmia a centrocampo. 3 alla fine, era arrivato il momento dell’eroe arancioblu, il Bigo finalmente poteva cottrare zolle al Castellani. Standing Ovation per lui, sulle tribune lo striscione: “Il Bigo lo si ama!. Il tempo di prendere a spallate un odioso nemico ed ecco il fischio finale. Rigori. Tutti segnano, i portieri si distendano sull’aia e non vedono palla. Si va ad oltranza ed ecco il momento drammatico. Il Bigo si alza per andare a battere il rigore, tutti col cuore in gola “Vai Bigo!”, “Facci sognare!”, i cori dalle tribune. Ma ecco che il pilone Struttura si muove e lo blocca. Magia! Incantesimo!. Lo batto io, dice con fierezza il grattacielo in plexigas. Il suo rigore colpisce il satellite di Sky, rimbalza contro l’asteroide NUMA 12 e va a sfasciare i vetri della Piadineria. Il Valdorme ha perso ma sono tutti i npiedi a tributargli il giusto applauso. La folla loda i tre minuti del nostro fiero condottiero, un giocatore dell’Atletico ha giocato al Castellani. Grazie Bigo, grazie di averci fatto sognare e dell’autografo a fine partita! In serata tutti a festeggiare, con calici di Cynar in una mano e il conto della vetreria nell’altra....