Aussie Life

It's a Man's Man's Man's World


Mi ricordo che era Maggio 2000 e subito dal primo numero, ebbi una folgorazione per Men’s Health. Insomma, i giornali maschili erano molto focalizzati all’epoca. C’era quello di moto, quello di pesca, quello di Auto (cioè, Quattroruote ed una serie inutile di imitazioni) e qualche giornale tipo GQ che in mezzo a tette e culi trovava un argomento inutile di cui parlare. Men’s Health era qualcosa di più. Era un giornale da uomini scritto da uomini, con tutto quello che ad un uomo interessa.Un numero ogni due aveva per titolo un sinonimo di “Via la Pancia” oppure “Addominali in 15 minuti al giorno”. Ma dentro c’era di tutto. Per tornare bambini l’ultimo gingillo elettronico, il videogioco strafigo. Poi le rubriche di Mario il Barman, l’amico saggio che tutti vorremmo avere. C’erano poi i manuali di sopravvivenza sul posto del lavoro, come vincere la competizione in ufficio. Poi sul tema donne i servizi si sprecano. Complicatissime mappe tipo TomTom per il famoso Punto G, poi i commenti che avremmo sempre voluto sapere ma a cui non abbiamo mai avuto accesso fino al manuale per il Body Lenguage per cogliere i segnali all’aperitivo. C’erano poi un sacco di pagine su Fitness e nutrizione su cui qualche consiglio buono si trovava. Io apprezzavo particolarmente anche Men’s Style, l’inserto bimensile in controcopertina, credo che ad ogni numero abbia comperato qualcosa visto lì. Era poi l’era del Metrosexual, dove andare vestiti in giro come dei Gay, impiegarci di più di una donna a prepararsi ed avere un beauty-case con tutto il reparto maschile di Sephora era Cool. Questo mensile parlava di come essere e come fare più di come piacere. Ok. Non era da prendere come oro colato e si sà, vale quel che vale. Però era la disimpegnata lettura perfetta, e compiacendosi del proprio essere maschio, uomo rude, immaturo e insensibile al mondo, riportava i livelli di testosterone maschile come un sonoro rutto dopo l’ultimo sorso di una birra ghiacciata bevuta in poltrona.Da quando sono qui ho comperato un po’ di numeri. E devo dire che Australian Men’s Health è profondamente diverso. Sul fitness esistono pagine e pagine. Se nella versione italiana c’era “fisico perfetto in 10 minuti” qui trovi anche l’esercizio che allena il muscolo fra il branchiale ed il rotatore sovraspinato che neanche il tuo corpo sapeva d’avere. Sulle donne poi gli articoli sono come non essere troppo ubriaco prima d’approcciarla o come renderla abbastanza ubriaca per approcciarla (e la seconda, vi giuro, è la via più facile perchè sono abbastanza autonome le australiane in questo!). La cucina è un muro del pianto... gli insegnamenti sono su come avere una cottura uniforme sul Barbeque, oppure come costruire uno spiedo degno di un architetto. Sullo stile, a parte tre pagine in cui si mescola un po’ tutto (e con gusto discutibile!). E’ tutto dire che alla fine c’è sempre una pagina in cui si dicono le cose da non fare. Del tipo “la camicia con i fiori degna delle tende della nonna.. non va bene”, “la cravatta con Homer è simpatica ma non va bene”. Purtroppo repetita (non) juvant, visto che anche ieri mi son trovato uno in ufficio con la cravatta con gli elefanti.Week-end tranquillo, questo. Senza infamia e senza lode, o ne carne ne pesce. Anzi, entrambi visto che c’è stato fish market e bistecca!