Creato da AussieAle il 18/04/2007

Aussie Life

Bagatelle dall'altra parte del globo, cronache di vita australiana

 

 

Well

Post n°103 pubblicato il 30 Novembre 2007 da AussieAle

Veramente son in piena forma, energie al massimo, mille cose da fare... per vari motivi le mie giornate sono come quest'immagine... non si sa dove cominciano, non si sa dove finiscono...

Night and Day, C. Eschner, 1938


Ieri su La7 è andato in onda un episodio di Jag ambientato a Sydney.. quella che si vede all'inizio, Garden Island, è proprio dove lavoro!

 
 
 

Chiamiamola promiscuità fidelizzata

Post n°102 pubblicato il 27 Novembre 2007 da AussieAle

Il martedi è sempre un bel giorno per quello che i Media hanno da offrirmi. Su Youtube c’è sempre qualcuno che mette la puntata di domenica di Top Gear, mentre su channel Ten c’è uno delle poche cose che vale la pena guardare nella Tv Australiana. Un’ora di inediti dall’ultima serie dei Simpsons. Stasera rimpiazzati da un’ora di speciale su Beckham e a seguire l’amichevole Sydney FC – Galaxy. Fatto è che il calcio qui non è molto seguito, chi proprio apprezza il calcio segue la Premier League Inglese. Comunque visto che c’è Beckham lo stadio è esaurito... penso sia successo solo a qualche finale di Rugby. In tv poi pubblicità dell’Adidas a manetta e pure del profumo (che si chiama Instinct... non suonerebbe meglio Tirafiga di David Beckham?). E che palle!

Mentre domenica e un’altro paio di giorni il tempo era come piacevole come mangiare olive senza mani dall’ombelico di Cameron Diaz, ultimamente è stato più come il cren servito sul petto di un villoso camionista dell’est europa. Questo ha causato un po’ di casini al lavoro, ritardando i lavori sulla Nave. Così stiamo correndo un pelo in ritardo sulla tabella di marcia, e mentre noi siamo già sul molo in cui la nave verrà ospitata i prossimi mesi, lei se ne resta nel drydock. La mia preoccupazione è che BarbyBoy ne combini qualcuna. Visto che per le nostre scrivanie girano sempre preventivi per cui dobbiamo chiedere soldi alla marina, oggi mi ha dimostrato quanto veramente sia cosciente di quello che sia il nostro lavoro. Ha preso tre documenti in mano ed è partito con la domanda “Did we raise it?”. La prima volta ha preso in mano la sua paga, la seconda un foglio con delle date e la terza volta un preventivo datato agosto. Devo trovargli qualcosa di innoquo da fare!

Vabbhè.. son reduce da un week-end un po’ più movimentato del solito... Venerdì un paio di cocktail, o forse qualche più di un paio. C’è anche qualcosa di simile all’Happy hour, ma anzichè pagare la metà bevi il doppio (tipo alla Duna degli orsi, per intendersi)... e rimpiango gli aperitivi milanesi con cene fatte di olive, salatini, tramezzini e paste smarse... niente da mangiare, manco le patatine! Nel week end anche il ritorno di Lady... e domani sera vado al messicano, smart&beauty ha un esame e forse mi raggiunge... questa situazione io la chiamerei promiscuità fidelizzata.

 
 
 

Not Conventional Christmas

Post n°101 pubblicato il 25 Novembre 2007 da AussieAle

Non ho mai particolarmente amato il Natale. Non sono particolarmente religioso (e ritengo la religione l’unico argomento in cui è giustificato l’essere agnostico), non amo i mega pranzi, vedere persone che non voglio vedere, sms da chi non senti da mesi, gli auguri e tutte queste robe. Ok, ho la stessa simpatia del grinch, ma proprio non l’ho mai sopportato. A dire il vero qualcosa c’è, che mi piace, di natale, Vin Brulè a parte, è la conseguenza del lato profano del Natale. Quando voglio rilassarmi solitamente le scelte sono due... Moon Safari degli Air oppure Sea Change di Beck (a dire il vero sono tre, anche Pink Moon di Nick Drake). Ovvero ascoltarsi un bel CD e sprofondare sulla poltrona attivi come un bradipo dormiente. Però, nel periodo natalizio amo farmi anche delle passeggiate in città. Udine era particolarmente bella l’anno scorso. Dei tappetini rossi sui marciapiedi, le belle vetrine di tutti i colori e un sacco di luci ovunque. Prendersi una mezz’oretta per passeggiare, anche con la confusione della gente, lo trovavo esageratamente bello, si respirava un’atmosfera diversa.

Inutile negarlo che è arrivato anche qui il Natale. Nonostante il tempo autunnale (da qualche giorno le nuvole spadroneggiano sopra Sydney). Giovedì è stata la giornata in cui c’è stata l’accensione del mega albero in Martin Place, è arrivato babbo natale, c’era uno spettacolo per bimbi, i fuochi d’artificio e un’altra serie di cose, come la Christmas parade di domenica. Io me la camminavo tranquillo in Pitt Street fra le vetrine e pensavo ai programmi per questo Natale. Dunque, la fase di produzione della Nave andrà fino a metà gennaio, nel mentre si comincierà a lavorare su un’altra Nave (anyway, alla fine di questa Nave un mese di ferie per tutto il mio team)... quindi sarà, come l’anno scorso, un Natale di lavoro. Inoltre qui, i festoni di Natale li toglieranno dopo il 27 visto che la befana non esiste. Anyway chi ha un lavoro nine-to-five probabilmente rimarrà a casa 2 settimane.

Insomma, il giorno di Natale probabilmente saremo in spiaggia, il Boxing Day (l’equivalente pagano di Santo Stefano) in un’altra spiaggia. Per l’ultimo dell’anno eviteremo spiaggia, ma si pensava nella city, senza la preoccupazione che c’era in Italia di morire congelati. E mentre passeggiavo mi accorgevo anche di quanto lo spirito natalizio qui sia qualcosa di contorno, la gente sta pensando ai regali e a cosa mettere nel Barbie di Natale.

Questo Natale credo mi piacerà, perchè sarà un Natale tra amici. Ma qualcosa suona strano, è come se per ferragosto avessi in programma di andare a sciare. Dopo aver passato luglio mangiando panettone...

E nel week-end, gitina a Watson Bay, il cancello d'entrata di Sydney

 
 
 

Pensa con il sole...

Post n°100 pubblicato il 22 Novembre 2007 da AussieAle

Son sempre molto busy... gli ultimi ed i prossimo sono e saranno giorni di grande lavoro, la fase al lavoro è di quelle toste e per questo sono sulla media di 9-10 ore al giorno.

A dire il vero non mancano cose da raccontare.. le elezioni federali, lo spirito natalizio in costume e smart&beauty. Però oggi, in una giornata nuvolosa, ho traslocato in un nuovo ufficio...

Questa è la vista....

(migliore risoluzione)


Aggiornamento: Oggi abbiamo completato il trasloco e ho fatto qualche altra foto... per chi è anche mio contatto su Flickr c'è anche una sorpresa :)

 
 
 

Mal che vada mi arruolo!

Post n°99 pubblicato il 20 Novembre 2007 da AussieAle

Mi piace perchè sto prendendo bei ritmi... ieri credo di aver fatto il mio record uscendo di casa alle 6.30 e rientrando alle 21.30. Il fatto è che a lavoro oramai mi sento il Visnù Rama che con 4 braccia riesce a gestire un po’ tutto. Il mio problema è BarbyBoy, che ultimamente è l’incarnazione della legge di Murphy secondo cui Gli stupidi sono molto più forti delle misure che si prendono per evitagli di nuocere. Ma vabbhè, direi che le ultime giornate sono però degne di essere raccontate per due lieti eventi.

La prima è che è nata la figlia del mio collega... continuo a pensare al fatto che lui ha la mia età, e che io sono qui a farfallonare con smart&beauty e ad innamorarmi (secondo lieto evento) di un biondo luogotenente con occhi azzurri. Veramente, questo bocciolo di biondissima australiana su un metro e ottanta di tonico stretto in uno strettissimo completo da corsa mi si è palesato davanti alla fila del bar. Partendo dai piedi e salendo è stato un crescente piacere per i miei occhi e per i miei sensi. Fatto sta che arrivato al collo pensavo fosse la perfetta ispiratrice della mia vita bassa... invece quel mix di occhioni azzurri, seri capelli raccolti con frangetta, labbra dal taglio malinconico (che fan tanto donna vissuta), e, sopratutto, degli orecchini di perle l’hanno spostata nel mio immaginario dal volerla solamente conoscere bibblicamente a volerla sposare. Peccato sia poi giunto il momento di andarmene consolato da una vaschetta di fish and chips e sopratutto dopo averla impegnata in un saluto militare... quasi quasi mi arruolo!

Per rimanere nel tema è uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare, trattato nell’ultimo post, ho riscoperto il motivo per cui, come mi venne detto da una ragazza pittosto alticcia, non sono single, ma scapolo.. perchè sono da sposare. Semplicemente mi sono trovato con i miei jeans preferiti con un’inaspettata presa d’aria, e con le semplici lezioni di sartoria ho sistemato il tutto. Peccato che poi comunque ci sarebbe stato bisogno  di un po’ di sano conforto femminile.... Inutile dire che il risultato è durato una giornata... stavolta lo porto a mani più esperte!

 
 
 

Pensa il giappo sul castello...

Post n°98 pubblicato il 18 Novembre 2007 da AussieAle

Ai ristoranti costosi ho sempre preferito agriturismi o osterie. Anyway lo sanno tutti che alle donne piace ogni tanto sentirsi speciali e un po’ principesse. Così, con lo spirito di è uno sporco lavoro ma lo si deve pur fare, ogni tanto all’uomo tocca sborsare una cifra equivalente alla spesa di un mese in uno di quei gourmet con portate di quantità inversamente proporzionale alla lunghezza del nome, tipo ordinare i fagottini ripieni di chianina bagnati al cointreau con salsa di zucca orientale e maggiorana e trovarsi sul piatto un tortellino grande quanto una pallina del flipper con una goccia di salsa. Cosa fastidiosa poi la presenza di camerieri apprensivi come una mamma che ad ogni starnuto del pargolo allerta il pronto soccorso. Anni fa mi ero sottoposto a questo rituale per il compleanno di una ragazza con cui mi frequentavo. A sorpresa, l’ho portata su un castello sulle colline del trevigiano per una cena in ambientazione unica. Ora, prezzo 140 euri a capa per il menu a la carte. Però ritengo siano stati ben spesi per due ragioni. La seconda (...) è perchè in alcuni sogni tutt’ora rivivo l’esperienza del filetto al pepe verde con patate di quella sera. Credo che il manzo da cui arrivava vivesse nella suite di una stalla in un’incontaminata regione alpina, con un harem di selezionatissime mucche pronte a soddisfare ogni suo piacere, passando le sue giornate a ruminare e godersi altri piaceri della vita bovina.

Tutto questo per introdurre la nuova classifica di Forbes (e riportata anche dal corriere) sui ristoranti più costosi al mondo. Tra questi c’è Tetsuya’s, che si trova a 500 metri da casa mia, ed è pieno per i prossimi 8-10 mesi. Il piatto più famoso è la Confit di trota della Tasmania con konbu daikon e finocchio (che da sola batte la mia cena nel castello)... sul suo sito sono presenti diverse foto dei piatti. Ora, se prendete un pesce rosso, lo vestite bene, giusto una scottata in padella e sporcate il piatto con una qualche salsina ad effetto avete lo steso risultato... Vorrei quindi proporre una personale recensione:

Per chi è alla ricercar del Sacro Graal del gusto in Sydney consiglio vivamente lo Strawberry Hills Hotels. Delizioso locale in Surry Hills, di cui è particolarmente apprezzabile la terrazza su ideale socializzare e degustarsi una birra. Quando poi arriva la fame è particolarmente indicata la Steak (scelta dell’autore: al sangue con salsa mushroom gravy), servita con purè e da abbinare con una scooner di Toohey’s Extra Dry.  Consigliate anche le wedge servite con sweet&sour e sweet chili.  Totale 10 dollari (6 euro circa) per steak + birra, 4 dollari per le wedge. Voto finale: quasi come un filetto al pepe verde, ma più rude... Good Deal!

E per questa mattina e quel che è stato il sabato, niente meglio di questa canzone descrive quel che è successo (il video non c'entra nulla, ma l'audio dice tutto...)

 
 
 

Bloody Lavoro, Lovely Dopolavoro

Post n°97 pubblicato il 15 Novembre 2007 da AussieAle

Negli ultimi due giorni ho latitato a causa di svariati impegni. Martedì è stato immolato al lavoro. Sono lontano dai miei record italiani (record imbattuto di 83 ore settimanali) ma sto comunque facendo un sacco di straordinari. Big Bucks, dicono, ma la motivazione principale è che BarbyBoy sta al suo lavoro esattamente come un CD di Marilyn Manson sta ad una serata romantica. Veramente, con la memoria che ha mi chiedo addirittura come faccia a ricordarsi il suo nome. Nelle sue orecchie ci deve essere un check point di vietnamiti che impediscono l’entrata di ogni informazione utile e nel cervello, se ci sono, i neuroni si spostano con il paracadute visto il vuoto che pervade il suo cranio.

..e ieri. Niente di particolare, era solo previsto il dopolavoro a Bondi Beach. Dopo una mattinata in cui prometteva un sole più lucente degli occhi sorridenti di Maggie Gyllenhaal, al pomeriggio incombenti son giunte le nuvole. E’ stato comunque un lovely dopolavoro, con vista sull’oceano e molto alcool. Tanto che la serata è finita in una cena in cui i miei beef nachos sono arrivati provvidenziali come una sigaretta dopo aver fatto l’amore. Visto che mercoledì sembra l'unica sera in cui tutti i miei amici sono liberi... si pensava di istituire il Wednesday that pretend to be Friday.

Anyway  oggi mi sono fatto un giro con smart&beauty e un’altro paio di colleghi sulla barca. E’ impressionante, non ero mai stato su una nave da guerra. E’ un microcosmo, con il super appartamento del capitano, le cabine degli ufficiali e una specie di piccionaia per i marinai nel fondo della nave (quest’ultime particolarmente gradite, così tanti poster ricchi di culi/tette che neanche Studio Aperto in un anno). Poi sono rimasto stufettatto dall’armonia tecnica fra elettricità, elettronica, meccanica e balistica. Il fatto che ogni angolo e spazio sia utilizzato con una disarmante geniale semplicità. Ho sempre pensato che le macchine abbiano un’anima...

 
 
 

Panettone (will be) on the table

Post n°96 pubblicato il 13 Novembre 2007 da AussieAle

La cosa più bella di questa città credo sia la varietà di paesaggi che si possono incontrare. Il mio percorso mattutino prende non più di 30 minuti. Di solito si comincia passando per Chinatown completamente vuota, poi George St (l’arteria della CBD) già trafficata alle 6.30 di mattina, una specie di Corso sempione. La breve sosta per il caffèe poi a Town Hall e attraverso Park St si esce dalla CBD. Tempo di un paio di traverse ed eccomi in mezzo ad Hide Park verso est. Da qui si entra in The Domain, un’altro parco da cui si intravede la città e che finisce all’Art Gallery. Questa è una città che si sveglia presto, e poco prima delle 7 si vedono i gruppi di allenamento che le palestre organizzano, oltre ad un sacco di runners. Dalla terrazza di The domain si vede Woollomooloo (da leggere Uolomulù) e si intravede parte della baia. Si scendono le scalette ed ecco, the place to be, Cowper Wharf: Hotel, ristoranti ed appartamenti, uno dei quasi di Russell Crowe. Due passi odorando il mare ed ecco, il parcheggio aziendale ed il lungo viale con l’Harbour Bridge ed il Parco in lontananza. E così la sera al ritorno ancora le scalette, che mostrano una città costruita sulla roccia. Riattraverso Domain verso la città, e in attimo si è ancora in mezzo ai palazzi di Martin Place. E tutto in meno di qualche Km, anche se la cosa più bella la devo ai giochi di luce con la fontana in Hyde park... ogni mattina il mio personal rainbow.

Bene, per il resto direi che va tutto ok. Il bernoccolo è passato, al lavoro sto macinando ore di straordinario, BarbyBoy se ne sta buono con la sua fattura al giorno... l'addestramento funziona! Con smart&beauty si continua a giocare (e a portare a spasso il cane di domenica)... stiamo anche organizzando il Christmas Party aziendale (con il cui budget ci si potrebbe comperare un’utilitaria!)... sembra ci saranno sorprese di cui non posso essere portato a conoscenza!

E domani....

 
 
 

Una bellezza che stende

Post n°95 pubblicato il 10 Novembre 2007 da AussieAle

Le catene fanno parte della globalizzazione. Da quando il mondo si è rimpicciolito sono state molte le aziende che hanno spostato il loro mercato di riferimento al globo. Così oggi troviamo catene ovunque. Per i libri (Feltrinelli lì, Borders qui), elettronica (Trony lì, Dick Smith qui) per non parlare dei fast food, supermercati, etc.  Solitamente sai che se vai in una catena, troverai sicuramente un buon prezzo e un assortimento maggiore. Qui è tutto una catena, la mia palestra lo è, i negozi di ciambelle, i parrucchieri, qualche locale e giuro, ogni cosa.

Personalmente amo questa possibilità di trovare lo stesso format ovunque, però tutto questo per dire che odio Starbucks.  E’ una famosissima catena di caffè, ed è come il burro di arachidi: nei telefilm c’è sempre. Come Sturbucks ci sono altri due o tre catene che offrono il caffè, o quell’acqua colorata al petrolio che si trova qui. Il fatto è che oltre ad un caffè mediocre, non sopporto quel fare da manuale che hanno i dipendenti. Intanto ci lavorano persone sotto i 30anni, a cui hanno lavato il cervello con le procedure, buon approccio al cliente, etc. Così quando ti avvicini al banco, ti accolgono con un sorriso falso come i soldi del monopoli chiedendotii che caffè vuoi. Anzi, più che quello che vuoi devi scegliere quello che hanno. Sì, perchè se chiedi una modifica vanno in panico. Vedi che inseriscono il tuo ordine e appare nel monitor dell’uomo lumaca che si trova dietro la macchinetta. Dopo il caffè hanno i contenitori per il latte con il termometro, e ti inseriscono 150,1 cc di latte e poi 4 cucchiaini di crema. GUAI qualcosina in più. Il risultato è una brodaglia aromatizzata al caffè. Così ieri, grazie a Giacomo, italiano appena arrivato a Sydney (e grazie Vale!) sono entrato in possesso dell’oggetto dei miei desideri da mesi. Dopo aver speso un botto per del caffè di torrefazione ho riprovato quella bella sensazione. Credo di aver riscoperto la mia dipendenza dopo che solo con l’aroma e il rumore della moka le mie pupille gustative sentivano quell’amaro e forte sapore di etiopia, e solo dopo il primo sorso sentivo orgasmi multipli sprigionarsi da ogni parte del mio corpo lambita da questo oro nero... Adesso la mattina inizierà in un nuovo modo!

Anyway. Fattaccio. Questa mattina ho lavorato, e nel pomeriggio mi sono dedicato un po’ di palestra. Giusto oggi apprezzavo la desolazione del sabato e come cominci ad apprezzare gli spazi, le mille tecnologie e servizi (sopratutto dopo mezz’ora di bagno turco in compagnia di una simpatica donzella). Finito il mio workout e il relax me ne esco. La reception ha un lato uscita ed uno entrata... e mentre mi accingevo a lasciare il club i miei sensi vengono sconvolti. Onestamente, una delle ragazze più belle che abbia mai visto. Dei bei capelli neri e lucenti con una frangia che faceva da sipario ad viso rotondo, con zigomi che annunciavano un sorriso a tutto viso. Poi questi occhi chiarissimi con delle soppraciglia eleganti ma maliziose che completavano la sua bellezza. I nostri sguardi si sono incrociati, ed lì ho sentito un qualcosa esplodermi nei sensi, lasciando un segno indelebile. Quel botto, in realtà, è il sottoscritto che si è andato a schiantare contro la porta-vetri ed il segno indelebile è il bernocolo che è uscito subito dopo.

Domani si va in spiaggia, mal che vada cado in mare!

 

Visto che l’argomento scelte ha suscitato interesse, ho scritto qualcosa di meno silly sotto.

 
 
 

Scelte.

Post n°94 pubblicato il 10 Novembre 2007 da AussieAle

I miei nonni erano contadini, e non dico non avessero nulla ma poco più. E mio padre tra i suoi fratelli è quello che di più ha conquistato. Per me mio padre rimane la persona che stimo di più a questo mondo. E non è mai stato un’ossessione da confronto, però mi ha sempre isegnato a conquistarmi le cose, pur  non facendomi mancare le opportunità più importanti.

Ora, il cambiamento più importante della mia vita penso sia avvenuto nel 2003 dopo la fine di un amore importante. Mi sono trovato solo e senza nulla, perchè per quell’amore avevo rinunciato a molto, ma sopratutto avevo messo in conto un futuro per andare in contro alle sue esigenze. Non ho pentimenti perchè le rinuncie fanno parte dell’amore, ma l’amore deve anche essere più forte di quel di cui si è disposti a rinunciare. Nei mesi successivi ci fu una rinascita, in cui scoprii che non avevo mai costruito niente di importante in vita mia. Ripensando a quello che volevo mi è venuto ìn mente mio padre, e ho creduto che la cosa migliore fosse trasportare l’ammirazione in qualcosa di concreto. Ed è così che nasce l’ambizione.

Pian piano ho arricchito la mia vita di persone nuove, e ho sempre pensato al futuro, che pian piano ha preso forma. Poi credo che ci sia stato un momento importante in cui mi sono avvicinato per tutt’altri motivi a quella che è chiamata discontinuità. La discontinuità insegna che non esistono linee rette per arrivare ad un obiettivo. Ma esistono molte strade. Ci sono strade più veloci e più belle, e ci sono quelle in cui ci si allontana da dove si vuole arrivare. Credo che le scelte siano proprio i momenti in cui decidiamo qual’è la strada da prendere ad un bivio.

Ora, credo servano due cose fondamentalmente. Un obiettivo chiaro, abbasanza grande da racchiudere in se un orizzonte ampia, si parla di anni. La seconda, è la capacità di valutare le opportunità per decidere cosa sia meglio e cosa no. Io un obiettivo ce l’ho. Dentro ci sono tanti progetti, ma fondamentalmente ho un traguardo che mi sono prefisso e echiarito in questi anni. Non so come ci arriverò perchè so che ci saranno molte scelte da fare. Bisognerà cercarsi le opportunità e mettersi in discussione periodicamente per trovare sempre nuove strade.

Per questo motivo credo che le scelte, in fondo, sono qualcosa di semplice, se sai dove vuoi arrivare e stai dove vuoi andare.

E’ una questione di libertà. E libertà significa responsabilità. Se non fate scelte ci sarà qualcun’altro che le farà per voi, e vi assicuro che in quel caso non potete aspettarvi che siano fatte nel vostro bene. Si può scegliere di non scegliere, se vi va bene lasciarvi trasportare.   Io vedo un grosso problema in Italia, le molte persone che scelgono di seguire un comico genovese. Il vaffanculo day è l’espressione di incapacità delle persone di prendersi responsabilità. A vaffanculo si manda quello che non interessa, quello per cui non si muoverebbe un dito, si sceglie di non volere qualcosa, partendo dalle esclusioni e rimanendo in balia di tutto il resto. Niente direzioni, solo provare altro nell’attesa di potersi lamentare anche di quello e di scoprire di non volerlo. Quasi come chiedere che qualcuno scelga per noi, e per il nostro bene. E sopratutto senza rischi.

Scegliere è sempre un rischio. Il rischio è proporzionato al guadagno. Ed il guadagno è strada verso il proprio obiettivo. Se non c’è il punto d’arrivo, è solo far vagabondare la vita.

E come ho detto, essere persone decise non significa non essere mai indecisi, significa saperci uscire dall'indecisione.

 
 
 

E si che in matematica ero forte...

Post n°93 pubblicato il 08 Novembre 2007 da AussieAle

Io sono qui grazie ad un visto che si chiama Work Holyday Visa. Con questo visto chiunque tra i 18 e i 31 anni può venire qui e lavorare per un anno. Finito l’anno si perde la possibilità di lavorare, e solitamente se ne torna a casa. C’è una possibilità per rimanere, la sponsorship. La sponsorship la da un’azienda, garantendoti lavoro per 4 anni che non puoi mollare per un’altro che non garantisca le stesse condizioni, ma che puoi mollare se vuoi lasciare la la nazione.

Ora ho questa possibilità, di rimanere qui.

Due settimane fa me l’ha detto il SuperBoss, lo stesso giorno in cui mi han dato aumento e mansioni allargate. In queste due settimane ho avuto qualche colloquio con le Risorse umane, e abbiamo discusso quali potrebbero essere i termini del contratto, mansioni, possibilità di crescita, etc. A marzo 2008 inizierà l’attività per un’altra nave da sistemare... e con quel progetto partirebbe la mia avventura da sponsorizzato.

E solo una scelta. Sapevo che ci sarebbe stata questa possibilità, rimandandomi di valutare cosa fare al momento in cui la possibilità si sarebbe presentata. Però mi piacciono le scelte, sono momenti importanti, e se ci sono scelte da fare significa che ci sono opportunità. Penso che scegliere sia un processo bellissimo, che coinvolge e mette in discussione. Credo che non esistano scelte sbagliate. Se si è scelto con la propria volontà, è sempre la scelta giusta. Poi i risultati invece possono essere giusti ho sbagliati, ma si ha avuto abbastanza decisione per decidere. Mi dispiace solo che non è poi così frequente trovare decisione nelle persone, ultimamente.

Vorrei dirvi che sono indeciso, magari dare un po’ di suspance. Però da qualche hanno ho sempre avuto nella mia vita mille progetti e mille obiettivi, e tutto fa parte di un paio di obiettivi più grandi. Quindi valutata l’opportunità ho guardato avanti dove voglio arrivare... e ho pensato dove mi porterò questa avventura, se la intraprenderla. Una scelta per la mia vita ha richiesto poco più di una sera. E’ perchè è semplice come fare 1+1...

Ed è la teoria de “Un matrimonio si fa solamente quando 1+1=3” Dove per matrimonio si intende qualsiasi unione, non strettamente fra amanti, ma tra due entità, siano esse persone, aziende, immobili, esperinze in cui l'unione non crea un'agglomerato che è la somma delle due entità, ma bensì la sinergia fa sì che ciò crei valore sotto svariate forme. Pensate al pane e nutella, entrambi sono buoni anche da soli... ma insieme creano un’idillio di paradisiaca dolcezza. L’amore vero penso sia un buon esempio, come lo è per me quest’esperienza fino ad ora (e pensare che questa teoria la realizzari commentando un operazione di M&A)

Ale + Australia.. quanto fa questa volta 1+1?.... bhè, questo rimane un segreto, per un po’...

 
 
 

Fuso (l'orario)

Post n°92 pubblicato il 07 Novembre 2007 da AussieAle

Da quando le ore di differenza sono diventate 10, è sempre più strano mandare sms in Italia!

 
 
 

Se puntavo sul (d)Efficient...

Post n°91 pubblicato il 06 Novembre 2007 da AussieAle

Sin dal 1861 a Melbourne, il primo martedì di Novembre dalle parti di Melbourne si radunano una serie di omini piccoli e leggeri in improbabili casacche di colori fluorescenti,  21 portatori sani di bresaola e una folla di persone vestite a puntino che puntualmente finiranno in clamorose esplorazioni etiliche. Tutto questo circo è la Mebourne Cup, trofeo Ippico che appassiona tutti gli australiani. E non credevo così tanto. E’ pressochè l’evento mondano dell’anno, in cui le australiane sfoggiano i migliori vestiti, i peggiori cappelli e quant’altro faccia scena in testa, piccioni morti o retine che siano. Date un occhio. E non sono riuscito a trovare una galleria fotografica che renda bene. In tv non si vede altro, le ricevitorie delle scommesse hanno la coda e sulla stampa non si legge di altro. Pensate che Megan Gale (si si.. proprio lei) e Jennifer Hawkins (ex miss universo) sono arrivate alle mani per primeggiare la scena, anche se sulla loro rivalità bisognerebbe scrivere un post!

Il fatto è che credevo che fosse qualcosa di locale di Melbourne, invece prende un bel po’ anche qui. Stasera mentre andavo a lavoro ho trovato una coppia che ha chiesto indicazioni.. erano di Sydney, ma talmente ubriachi da non trovare Martin Place. E che ci erano già! Poi vicino al lavoro nel molo vip un sacco di feste e gente tiratissima (e ubriachissima per un buon 50%). Anche in azienda oggi tutto si è fermato, tutti a guardare questi cavalli trottare per i 3200 metri di Flemington Park. Poi da due-tre giorni sulle mail tra colleghi non si parlava d’altro. E poi c’è la sweep, con 5 dollari si partecipa e si compra un cavallo, poi il primo vince il 50% della posta, 30 al secondo, 10 al terzo e 10 all’ultimo. Purtroppo non lo scegli ma lo devi pescare dalla cesta, io che speravo di poter puntare su Sirmione o su Purple Moon (solo per il nome che mi piace un casino e mi ricorda Pink Moon di Nick Drake che è uno dei miei album preferiti). Così mi capitano Eskimo Queen e Blutigeroo (che i bookmaker quotavano meno della mucca della Milka, se correva) e devo dire che l’attesa della gara è stata la parte più piacevole, in compagnia di smart&beauty, le contabili del dipartimento amministrativo, il PrestoPapà e dei crostini con la cremina piccante del banchetto. La mia attenzione è stata richiamata solamente nelle fase iniziali quando Bluetigeroo era nei primi tre.

Alla fine ha vinto un cavallo con il nome di un libro di management: Efficient. I miei ronzini 15imo e 19imo (su 21). Così alla fine me ne torno meso al lavoro... avevo anche promesso alla smart&beauty che l’avrei portata a cena se vincevo... lei aveva Purple Moon, che è arrivato secondo... si fa alla romana e lei prende il vino... tutto sommato il mio cavallo buono l’ho trovato!

 
 
 

Il marketing del bicipite

Post n°90 pubblicato il 03 Novembre 2007 da AussieAle

Il marketing è, credo, uno degli abusi del nostro secolo. Il fatto è basta poco per conoscerlo, e fatto questo diventata una cosa prevedibile. Il problema è che alle spalle di qualsiasi libro sul tema e di qualsiasi business school c’è lo stesso, vecchio, impolverato libro che si chiama Competitive Strategy di Porter. Il libro che in pratica, con 4P e le 5 forze dovrebbe renderti un esperto e farti fare perfetti piani marketing. Il problema poi è che al livello successivo ci sarà qualcuno che tramuta il marketing strategico in operativo, attraverso le azioni che conosciamo, quali promozioni etc. Il fatto è che poi un dirigente di una società X un giorno si è svegliato è ha deciso che la sua azienda si orientava al cliente, praticamente il mondo si è accorto che se tratti meglio un cliente lui rimarrà fedele. L’acqua calda. Il fatto è che le persone che operano nel marketing hanno scoperto che nel cervello, il sistema limbico ha nelle decisioni la precedenza sul sistema razionale. Così adesso comperare è un’esperienza. Nell’era dei servizi poi il cliente è diventato difficile mantenerlo, quindi devi coccolarlo e per questo devi conoscerlo. Così c’è gente che viene pagata per dare un parere, i dati della CartaVantaggi del supermercato vengono spulciati e così tutti noi rientriamo in categorie. Sappiatelo, siete schedati, per ogni cosa abbiate una tessera (e quando dico ogni è proprio ogni, dopo che mi sono trovato a parlare di marketing in ambito di fecondazione e una volta pure di funerali). Così nei dipartimenti marketing delle aziende il vostro nome è associato ad una categoria, che è definita secondo comportamenti d’acquisto. E così vi personalizzano le promozioni.

Tutto questo per dire che sono stato vittima (piacevolmente) di questi meccanismi. La mia palestra è una catena, ha milioni di club e delle strategie marketing vecchie di 4-5 anni. Sono uno dei 1000 membri con più alta frequenza ma non compro servizi (personal trainer, corsi o menate varie). Evidentemente sono il 25-30 anni, single, straniero, che frequenta più sedi. Questo significa che visito spesso, e nonostante venga bombardato da pubblicità in palestra non ho ancora colto, ma potrei essere un cliente con un valore inespresso. Così mi chiamano per un’intervista telefonica dove un addetto call center cerca di inserirmi in un’altra categoria con il modulo a domande e crocette che capisco benissimo avere sotto i suoi occhi. Insomma, dopo aver risposto con perizia alle prevedibili domande, mi arriva la mia promozione. Gratis l’up-grade della mia tessera a socio platinum. Sono in paradiso, con il nuovo ed esclusivo club appena aperto in piena città ed un’altro a Bondi.

E ci sono appena tornato. Insomma, non male. C’è spazio ma mi mancano quelle due macchinette che amo tanto. Il treadmill sono gli stessi ma hanno uno schermo touch screen e diversi canali tv e l’attacco iPod. C’è anche sauna, bagno turco e piscina, un’esclusiva lounge room e quant’altro. Il club ha anche numero chiuso, per cui non ci dovrebbe essere più gente che sull’A14 ad agosto come accade in ogni palestra. Da questa settimana comincio ad andare su questo platinum club, però rimango dell’idea che nulla era come la mia palestra udinese. C’era muscolo l’ottavo nano, quello palestrato, un ragazzo di un metro e 50 e la prima panza con gli addominali (sembrava avesse mangiato mezza ruota di un camion!), le macchinette che vendevano anche KitKat e non solo insipidi cibi salutisti o con più proteine di un braccio di Schwarzenegger. Inoltre c’era una pizza al taglio con la patate e wurstel, per cui a volte mi autoconvincevo di essermela meritata per scavalcare il mio, di sistema limbico, e non come qui un fast food di insalate e frullati vari. E credo tutto ciò spieghi come mai nonostante tutta la palestra che faccio sono più vicino ad un fusto di birra che ad un fusto e basta.

E, sulla via del ritorno ho riascoltato per caso questa canzone. Mi son sorpreso di chi è stata la destinataria del primo pensiero...

 
 
 

Questo non ha mai fermato nessuno

Post n°89 pubblicato il 01 Novembre 2007 da AussieAle

Prendiamo spunto dai telefilm e dagli stereotipi del mondo anglosassone che impariamo dalla tv. L’anello di fidanzamento è una delle tradizioni che in italia non abbiamo. Essere engaged significa che la strada porterà al matrimonio, è cioè qualcosa di più dell’essere fidanzati e qualcosa meno di scelrare per i preparativi. E’ una promessa, in sostanza. E quando l’abbiamo visto su uno schermo, piccolo e grande che sia, abbiamo sempre visto una donna orgogliosa porre davanti a se la mano con un solitario all’anulare, vantandosi con le amiche come dire “guarda un po’ chi sta vivendo un sogno”, o meno romanticamente.. guardate un po’  chi dovete invidiare. Già tempo fa avevo assistito a questa scena, pensando fosse uno scherzo. Oggi mi si presenta latruzza in ufficio, salta sulla soglia della porta. Mi sforzo di capire cosa vuole farmi vedere, e per concentrare la mia attenzione mi dice di guardare nella sua mano sinistra.. anello di fidanzamento. Ora, latruzza è la segretaria dell’esercito, anche lei con un lavoro temporaneo. Il soprannome viene dal suo essere semplice. Avrà 22 anni e mi ha colpito per essere la prima ragazza che sta meglio senza frangia (come si vede dalla foto nel suo tesserino) che con (come la vedo tutti i giorni). Smart&beauty è forse più su quella soglia tra ragazza-a-tratti-donna che ha il suo punto forte nella pari attrazione che ha voler sapere cosa si nasconde dentro la sua testa e dentro le sue mutande. Latruzza ha invece quel fascino un po’ acerbo della ragazza, piena di energie ma ancora illibata agli spigoli della vita. Saperla così giovane e già destinata a percorrere una via che porta ad una promessa così importante me l’ha resa pià attraente. Sarà perchè il titolo del post richiama la mia classica risposta all’affermazione “ma sai che è fidanzata?”. E comunque l’esibizione della pietra ha avuto effetto sulle donne dell’ufficio. Smart&beauty per esempio mi ha detto che non potevo chiedere niente senza presentarmi con un anello. Credo di aver inventato uno dei migliori colpi del tacchinamento presentandomi con una graffetta arrotolata con in cima la capocchia di uno spillo blu... ha indossato il mio poor-topazio tutta la giornata... che innavertitamente abbia promesso qualcosa?

Oggi, visto l’appuntamento con un aperitivo, mi avanzavano un paio d’orette... perchè non andare dal parrucchiere e sfruttare il mio taglio omaggio?! Bhè.. questa volta sono uscito soddisfatto del mio taglio, eseguito a perfezione da una simatica e paffutella haidresser. Il problema è stato quando sono stato accolto alla cassa da quel perfetto esemplare di donna che la volta precedente aveva catturato la mia attenzione. Ok, avevo il taglio omaggio... poi però alla fine sono uscito con un barattolo di gel, un massaggio con uno shampoo al pepe e l’appuntamento per il prossimo taglio fra 4 settimane (che manco mi cresceranno in 4 settimane). Totale 33 dollari, più di un taglio. Però la prossima volta so che troverò lei ad aspettarmi. E che si chiama Maria.

Certe cose non hanno prezzo. Per tutto il resto, c’è un paio di occhi dolci che te le farà comperare.

PS: Mi è stato fatto notare da più parti che l'anello di fidanzamento è tradizione anche in Italia (ma sul serio? da un anello entro 12 mesi ci si sposa?). Vabbhè, io arrivo dalle montagne e mi ritengo uccel di bosco... per cui per me rimane una novità vista solo nei film! (e comunque, è il modo di farlo sapere che mi ha sorpreso di più della tradizione!)

 
 
 

Panettone is on the beach

Post n°88 pubblicato il 30 Ottobre 2007 da AussieAle

Non so se amo e se odio il mio lavoro. L’odio mi arriva da BarbyBoy. E’ fastidioso come la sabbia nelle mutande al mare, vicini d’ombrellone di un marmocchio che frigna e utile come il tasto snooze della sveglia. Nella sua giornata porta a compimento in media 3 o 4 inutili azioni, ed in mezzo abbozza qualche cosa intelligente, che finisce inevitabilmente sulla scrivania, con un poema su un post-it. Come avevo accennato tempo fa, ho rispolverato qualche nozione di psicologia del lavoro (e diversi fumetti di dilbert) per addestrarlo. Il processo è in corso, ma ci sto riusciendo bene. Per le pratiche che mi interessano secondo una routine pian piano costruita riesco sempre a prenderci mano.

Dopo un po’ di tempo, comunque, ho trovato quello che io credo sia il vero piacere del lavoro. Quell’ambiguo gusto di sfida che nasce ogni giorno e che sfocia in una propensione al tramaccio. L’italia è considerato un paese con una comunicazione ad alto contesto.. più delle parole è importante quello che vuoi dire. Questo spiega perchè quando si fanno i meeting, si passano le ore successive ad interpretare il significato delle parole. Da buoni background anglosassone, qui, you say what you mean, and you mean what you say... questo mi aveva sempre causato una certa noia nell’ambiente lavorativo. Nel mio belzebù-side ho combinato alcune piccole strategie e un’attenta osservazione delle dinamiche dell’ufficio. Ora mi posso crogiolare per essermi trovato nel giusto posto del network informale del potere... ora ho un posto al tavolo del daily meeting, un piccolo aumento e parteciperò al premio aziendale se il progetto va bene.

Bene, il week-end è lontano ma è stato degno di nota, con una piacevole serata analcolica vicino ad un vip decaduto e una domenica mattina in fregola per la news: 29 dicembre concerto delle Pipettes. C’è stato tempo anche per una passeggiata al parco con smart&beauty e relativo cane... a dirla tutta mi sa che però ho dedicato più attenzioni al quadrupede. E mentre Sydney è invasa da addobbi natalizi e dalle mosche (...basta stare vicino ad un’indiano che tanto girano tutte attorno a lui..) inizia la missione Natale, ogni week-end una spiaggia diversa per trovare quella ideale per quel giorno... a meno che non accetti l’invito a casa di smart&beauty... suona impegnativo, però.

Buona giornata a tutti!

 
 
 

Cool-tur-Ale: (Aussie)Guida Michelin

Post n°87 pubblicato il 28 Ottobre 2007 da AussieAle

A grande richiesta torna la rubrica culturale.. e visto che son tornato a mangiare normalmene solo oggi, ecco la mia personale selezione di cibo australiano...

L’Australia ha le radici nella cultura anglosassone con contaminazioni della più vicina parente, gli Stati Uniti. La cultura del fast-food qui impera, e non parlo solo di Junk food ma anche di roba buona, è proprio il formato di locale che trovi più spesso del paninaro unto fuori dalle disco alle 4 di mattina. Ora, io con l’alimentazione ho un problema. Non mangio verdure (ad esclusione dei Legumi, di cui son ghiotto). Non che abbia qualche allergia, ma trovo il gusto degli ortaggi piacevole quanto una canzone di Batty White cantata dai Gazosa.

Partiamo più famoso dei Fastfood. McDonald’s a me piace. E’ che ogni tanto è il tuo corpo che ti chiede qualcosa di grasso, unto e terribilmente insano. In italia c’era il McBacon, che non aveva verdura... qui non esiste. Esiste l’Egg&Bacon roll, il panino della colazione australiana, che è diventato un vizio periodico ma che però nn vendono dopo le 11. Ci son rimasto di sasso scoprendo che a parte i panozzi più famosi non ci sono gli stessi menu. Ci sarebbe anche Hungry Jack, ossia il nostro Burger King. Ed è la stessa differenza che c’è tra Coca Cola e Pepsi... una l’originale e l’altro. Sempre dagli USA arriva KFC, Kentucky Fried Chicken. Praticamente pezzi di olio con del pollo dentro. Succulento come una minestra calda a ferragosto.

C’è poi Oporto, che ha velleità portoghesi, con alette di pollo, panino col pollo, panino col pollo e l’Ananas, filetti di pollo piccanti (per chi se lo ricorda, un po’ come il cuoco di Lillo&greg che proponeva solo penne, penne e panna, penne panna piselli..!). Praticamente solo per invasati e brasiliani. Uno dei miei preferiti è BBQ King, che è maschio come la puzza di benzina e ma meno rude, forse come la schiuma da barba. E’ qualcosa di eccezionale, un tripudio di vera carne cotta alla griglia. Avete presente a quelle sagre di paese dove si mangia quel panino con la salsiccia che lascia il sughetto sul pane? Ecco, moltiplicatelo epr 6 o 7 menu. In poche parole povere BBQ King ha lo stesso livello di testosterone di una ferramenta. Purtroppo l'ho trovato solo all'aereoporto e in piena CBD.

Da non dimenticare è poi Subway. Il fast food dove ti puoi costruire il panino, che è poi uno dei miei preferiti. Pane Cheese and Herbs, Meat Ball, formaggio, olive e pepe sono il metodo migliore per risollevare una giornata storta. Per la pasta senza spendere milioni, c’è Zia Tonia. Il problema è che ce n’è uno solo in centro... e che ancora non sanno scrivere bolognese con lo spelling corretto (nemmeno nei quartieri italiani ci riescono, e si trova Bolognaise, Bologgneaise o simili)

Dimenticatevi poi le pizze al taglio. I Kebabbari imperano, e qualcuno ha la pizza al taglio.. a parte che sembrano più materassi col pomodoro sopra, ma purtroppo c’è la pizza Meat lovers (con una fattoria sterminata sopra) e la Hawaii, con prosciutto e ananas.. senza parole per il sacrilegio.

C’è poi la congregazione esoterica. Quella fatta da malaysia, thai e quelle robe là.. non pervenuto. Troppe cose verdi in mezzo al riso e al semprepresente pollo. Tra gli orientali però ci sono un paio di giapponesi buoni. Tra questi Asasago, che ha un bellissima porzione di pollo e riso con una buonissima salsa dal sapore delicato, come avere una geisha ti massaggiasse il palato. Altrettanto il piatto con il salmone, dive la stessa geisha è una maggiorata in topless e autoreggenti (una ba-geisha, in pratica!).

Il sushi è il vero imperatore della city di Sydney. C’è dappertutto. E una vaschetta come questa costa sugli 8 dollari (5 euro)... e 4,5 dollari dopo le 4 e mezza, visto che è tutto fresco e devono sbolognarlo al più presto.

 
 
 

Chris Cornell è stato anche nel mio stomaco

Post n°86 pubblicato il 26 Ottobre 2007 da AussieAle

Nelle ultime 48 ore direi il mio stato non è dei migliori. Dunque.

Concerto di Chris Cornell. Qualcosa di indimenticabile, il migliore a cui sia mai stato. L’Enmore Theatre non è grandissimo e questo ha favorito un’atmosfera bellissima. La sua voce ti penetra più dal vivo che su registrazione, è praticamente come passare un cotonfioc che vibra. Ha fatto anche qualche canzone del periodo Soundgarden e Audioslave, di cui ho particolarmente apprezzato Cochise, che è la canzone con cui di solito comincio sempre la mia corsa sul tapisroulant. Come ben sapete a farmi compagnia c’era anche smart&beauty. Bhè... mentre io non potevo ne bere ne mangiare, lei con i suoi intrugli ci ha dato dentro, risultato: Bistecca all’1.30 di notte, con lei con qualche para da sbronza... direi che possiamo migliorare!

Notare che da mezzogiorno di mercoledì non avevo mangiato nulla. Dovendo evitare cibi caldi fino a domani e comunque limitare il masticamento per tutto il giorno, mi son conciesso una mela ed una banana. Considerando che ho abituato il mio metabolismo al vizio ed al peccato ogni giorno, il mio stomaco ha borbottato tutto il giorno come se ci fosse ancora Chris Cornell, ma dopo una ventina di Mojito con una costicina in bocca che tentava di fare un acuto. Così al miraggio delle 4 mi son precipitato in un sushi bar (e dopo le 4 e mezza i prezzi scendono!) e mi son preso una bella vaschetta che sembrava un miraggio. Fatto sta che arrivato a casa alle 19, son caduto nel letto da cui mi son rinsavito alle 6 questa mattina, salvo piccola pausa notturna per i complimenti alla sorella che ieri è diventata Ingegnera!

Oggi, via libera al cibo non caldo, il che mi ha fatto scoprire anche il gelato Ultra-Chocolate, che è tipo una svizzera spremuta in 500grammi di scura bontà congelata. Questo non mi ha salvato da un mal di testa che, guarda caso, alle 4 è scomparso... ciò mi ha fatto pensare che il fatto che questa mattina BarbyBoy abbia voluto controllare i calcoli di un documento 4 volte. Del tipo che di 4 numeri ha fatto tutte le operazioni possibili, salvo poi dover riconoscere che non c’era nessun errore, cosa che probabilmente l’ha fatto persistere dal scrivere inutili e prolisse note a fianco di ogni errore (e la cosa buffa, è che lo fa anche con i suoi!). E dire che le Donuts al cioccolato che mi ha comperato questa mattina smart&beauty mi avevano talmente rallegrato!

Buon week-end!


PS: Da Perth la notiziona del giorno. Una barista (di origine Italiana) è stata multata perchè schiacciava le lattine con il proprio seno.... per chi volesse saperne di più sul daily telegraph, c'è anche la "Demo"

 
 
 

Louder than Love... not then a Burp!

Post n°85 pubblicato il 24 Ottobre 2007 da AussieAle

Finale a sorpresa. I dentisti a me non mi han mai spaventato, mi ha però sempre fatto un certo effetto il momento in cui si sborsano i soldi. Così oggi, dopo essere entrato con molte banconote dal dentista, ne sono uscito con un dente nuovo e un ragno che già ha trovato terreno fertile per tessere la sua tela in un posto che per molto tempo rimarrà disabitato e totalmente libero (il mio portafoglio!). A dire il vero l’ho fatta facile, anzi, la dentista la faceva facile... ti tolgo il dente, ti metto la protesi e bon... adesso scopro che non posso bere alcolici per due giorni (e due giorni fa ho scoperto la birra più buona del mondo, la Tooheys Pils), niente cibi caldi (niente caffè domani mattina, niente fish and chips del giovedì) e una serie di altre scomodissime restrizioni. Oltre al fatto che ora mi trovo con metà labbro superiore che sembra la custodia di Bibendum e garze da cambiare ogni mezz’ora tra la gengiva ed il labbro, il che mi fa tornare alle origini assumendo la stessa espressione dell’uomo di nehanderthal.

La sorpresa. Mentre ero in sala d’attesa sono stato fulminato dalla vista degli eventi del giorno. Stasera suona Chris Cornell. Lui è la mia voce maschile preferita. Una voce che ti masturba le orecchie e procura un orgasmo ad ogni acuto, ruvido come camminare a piedi nudi sul legno grezzo. Tempo di una telefonata e mi son accaparrato il concerto. Sono più felice di Alonso dopo aver visto quel novellino di Hamilton andar per campi. Per lui mi sono anche redento dalla pirateria musicale, e il CD l’ho comperato, perchè è uno di quei CD da tenere sulla mensola.

Il fatto è che domani sera avevo una drinking session in spiaggia con smart&beauty (a cui, causa incisivo nuovo, dovrò rinunciare). Ho pensato di prendere due biglietti, e di invitarla. Lei ha accettato il last-minute... ma non forrei pensasse che ho interpretato male quel rutto nell’orecchio di oggi pomeriggio?

 
 
 

It's a Man's Man's Man's World

Post n°84 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da AussieAle

Mi ricordo che era Maggio 2000 e subito dal primo numero, ebbi una folgorazione per Men’s Health. Insomma, i giornali maschili erano molto focalizzati all’epoca. C’era quello di moto, quello di pesca, quello di Auto (cioè, Quattroruote ed una serie inutile di imitazioni) e qualche giornale tipo GQ che in mezzo a tette e culi trovava un argomento inutile di cui parlare. Men’s Health era qualcosa di più. Era un giornale da uomini scritto da uomini, con tutto quello che ad un uomo interessa.

Un numero ogni due aveva per titolo un sinonimo di “Via la Pancia” oppure “Addominali in 15 minuti al giorno”. Ma dentro c’era di tutto. Per tornare bambini l’ultimo gingillo elettronico, il videogioco strafigo. Poi le rubriche di Mario il Barman, l’amico saggio che tutti vorremmo avere. C’erano poi i manuali di sopravvivenza sul posto del lavoro, come vincere la competizione in ufficio. Poi sul tema donne i servizi si sprecano. Complicatissime mappe tipo TomTom per il famoso Punto G, poi i commenti che avremmo sempre voluto sapere ma a cui non abbiamo mai avuto accesso fino al manuale per il Body Lenguage per cogliere i segnali all’aperitivo. C’erano poi un sacco di pagine su Fitness e nutrizione su cui qualche consiglio buono si trovava. Io apprezzavo particolarmente anche Men’s Style, l’inserto bimensile in controcopertina, credo che ad ogni numero abbia comperato qualcosa visto lì. Era poi l’era del Metrosexual, dove andare vestiti in giro come dei Gay, impiegarci di più di una donna a prepararsi ed avere un beauty-case con tutto il reparto maschile di Sephora era Cool. Questo mensile parlava di come essere e come fare più di come piacere. Ok. Non era da prendere come oro colato e si sà, vale quel che vale. Però era la disimpegnata lettura perfetta, e compiacendosi del proprio essere maschio, uomo rude, immaturo e insensibile al mondo, riportava i livelli di testosterone maschile come un sonoro rutto dopo l’ultimo sorso di una birra ghiacciata bevuta in poltrona.

Da quando sono qui ho comperato un po’ di numeri. E devo dire che Australian Men’s Health è profondamente diverso. Sul fitness esistono pagine e pagine. Se nella versione italiana c’era “fisico perfetto in 10 minuti” qui trovi anche l’esercizio che allena il muscolo fra il branchiale ed il rotatore sovraspinato che neanche il tuo corpo sapeva d’avere. Sulle donne poi gli articoli sono come non essere troppo ubriaco prima d’approcciarla o come renderla abbastanza ubriaca per approcciarla (e la seconda, vi giuro, è la via più facile perchè sono abbastanza autonome le australiane in questo!). La cucina è un muro del pianto... gli insegnamenti sono su come avere una cottura uniforme sul Barbeque, oppure come costruire uno spiedo degno di un architetto. Sullo stile, a parte tre pagine in cui si mescola un po’ tutto (e con gusto discutibile!). E’ tutto dire che alla fine c’è sempre una pagina in cui si dicono le cose da non fare. Del tipo “la camicia con i fiori degna delle tende della nonna.. non va bene”, “la cravatta con Homer è simpatica ma non va bene”. Purtroppo repetita (non) juvant, visto che anche ieri mi son trovato uno in ufficio con la cravatta con gli elefanti.

Week-end tranquillo, questo. Senza infamia e senza lode, o ne carne ne pesce. Anzi, entrambi visto che c’è stato fish market e bistecca!

 
 
 

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