Autoestinguente

Una strana eredità


– Una firma qua, e una qua. Grazie.Il corriere se ne andò fischiettando, lasciando sotto il naso di Peter un pacco enorme e una lettera.Peter era perplesso. Non aspettava niente del genere, aveva chiesto più volte se non ci fosse uno sbaglio, ma pareva che il destinatario fosse proprio lui. Il mittente non gli diceva niente, uno studio legale di una grande città.Trascinò il collo in casa (era anche pesante) e aprì la busta allegata.Un avvocato l’avvertiva che, come da disposizioni testamentarie, quella era la parte di eredità che zia Judith gli aveva destinato.«Zia Judith» pensò Peter «la parente stramba». La maga, quella che non gli era mai stato permesso frequentare perché il resto della famiglia la teneva alla larga. L’avrà incontrata un paio di volte, di cui l’ultima vent’anni fa, o quasi.Judith se n’era andata di casa da giovane, aveva sfidato il biasimo dei parenti diventando abbastanza famosa leggendo le carte, preparando pozioni, cercando risposte nel pendolo di cristallo. Leggende familiari dicevano che ci fosse anche diventata ricca con i suoi trucchi da luna park. Peter aprì l’imballaggio e si ritrovò davanti a un baule. Il baule della maga.NessundoveAprile 2007