Autoestinguente

Mi ami e non lo sai


(tempo di lettura: 3 minuti)Non mi ami, dici. Io invece credo che tu, in fondo in fondo, mi abbia sempre amato. Altrimenti, perché correresti da me quando sei nei guai, da anni? Ogni volta che qualcosa andava storto, io c’ero, e tu sapevi di poterci contare. Nessuno è mai stato più presente di me nella tua vita. È per questo che adesso siamo qua. Inutile che tu faccia quegli occhioni, ormai il più è fatto. Rilassati.Ricordi quando ti sei chiusa fuori di casa? Sei passata da me a prendere il doppione delle chiavi, ma – disdetta – non l’abbiamo trovato. "Dormi qua", ti ho detto subito. Hai voluto per forza il divano, ma ti avrei ceduto il letto senza batter ciglio. Ti avrei anche cambiato le lenzuola. Adesso posso confessartelo: sapevo benissimo dove stavano le tue chiavi. Ti volevo per me, una sera soltanto. Ti ho coccolata, rassicurata. L’indomani avremmo trovato una soluzione, ma nel frattempo ti cullavo. Ti sei addormentata tra le mie braccia, e io ti ho guardata dormire, finalmente tranquilla. Ho maledetto il sole, quando è affiorato dal buio.Se senti un po’ di pesantezza alla testa, non ti preoccupare, sono i postumi del Roipnol, ma passerà presto.E tutti i tuoi amori sbagliati? Luca, Giorgio, Alex… da chi andavi a piangere quando ti scaricavano? Da me, ovvio. Nottate intere a parlare di quelle teste di cazzo che non ti meritavano. Quante lacrime! E poi ti tuffavi a pesce dentro un’altra storia balorda, che puzzava di squallore lontano un miglio.Puttana.Per forza non funzionava mai. Ero io il tuo destino, ma tu non lo sapevi. Adesso avremo il tempo per riflettere. Tutto il tempo che vogliamo.Lo scotch da pacchi sulla bocca? Tra un po’ te lo toglierò, ma non subito. Credo che questo sia il momento di ascoltare, per te. Hai già parlato tanto, ma non hai mai detto le cose giuste. E poi non vorrei che ti venissero strane idee, tipo urlare. Volendo potresti anche farlo, qui non ci sente nessuno, t’assicuro, ma non credo che sarebbe il giusto modo di condurre questo nostro tête-à-tête.Ti chiedo scusa per lo spazio angusto, ma ho pensato che fosse più… come dire… intimo.Tu hai bisogno di me. Sono l’unico che possa proteggerti dal tuo vero nemico: te stessa. Ho temuto che ci avresti impiegato un po’ a capire che ho ragione, anche se ti avessi messo di fronte ai fatti. È per questo che ti ho legato le mani, per precauzione.Tra un po’ cominceranno a scaricarsi le batterie, e la torcia si spegnerà, lentamente. Voglio guardarti fino all’ultimo barlume. Poi scarseggerà l’aria, ma non aver pura, ci addormenteremo dolcemente, abbracciati, come quella notte sul divano, a casa mia. È buffo, non credi? Ci troveranno tra decine di anni, per caso, e diranno: "Come dovevano amarsi!". Non è quanto di più romantico si possa immaginare?Io e te, tre metri sotto terra.NessundoveMaggio 2007