Riflessi

Racconti


 1965 questo è stato un anno molto importante, ho un ricordo di un'infanzia felice, vissuta nel gioco e sempre fuori di casa all'aria aperta, specialmente in primavera e in estate ci ritrovavamo con gli amici a giocare alla guerra, eravamo divisi in bande (gruppi) che si formavano in base al quartiere di appartenenza, quelli che abitavano nella zona medievale del paese, contro chi abitavano nella parte nuova, io appartenevo al gruppo della parte antica. Ognuno di noi aveva come armamento una spada fatta con un bastone, un' arco con le frecce ricavate dalle stecche di metallo degli ombrelli, altro strumento di combattimento e di caccia era la fionda, ovviamente tutto scrupolosamente realizzato da noi.Il campo di battaglia era un piccolo prato che si trova nella vallata tra il paese vecchio e il nuovo esattamente sotto il cimitero, qui ci affrontavamo per difendere il territorio e la capanna che avevamo costruito, e forti dell'incoscienza giovanile delle volte ce le davamo di santa ragione, alla fine chi faceva più prigionieri o riusciva a distruggere la capanna era il vincitore della battaglia che puntualmente ricominciava il giorno dopo. (continua)