SENZA VERGOGNA

Post N° 4


Nella fioca penombra portata dal lume, osservo i tratti del tuo corpo che si stemperano nell'aria. Ovattati e intensi come l'aroma di glicini. E ancora amore risale la china, imperterrito e indomito, incuneandosi nei tratti oscuri che avevo disegnato per dimenticare. Il tuo corpo. Il tuo profumo. L'essenza silenziosa dell'anima che si librava nell'aria, mentre tu giacevi addormentata, coperta solo dalla calda aria estiva. Così, ripercorro le strade fatte insieme, di nascosto dagli occhi del mondo. Occhi che non sono mai stati i tuoi. Perchè i tuoi oceani, i tuoi cieli, i tuoi prati sconfinati non sono mai stati di questo mondo. Sento... Sento la fitta nel cuore tornare a cantare, come prima, come allora, come quando arrivai a coprire di lacrime la tua lunga strada verso casa. Che non fu mai mia. Nè nostra.Come la fine di un incantesimo, infine, discosto lo sguardo. Perchè tu non sei dove io ti posso vedere, ma sei solo dove il mio cuore ti posa. Verserò ancora lacrime per te, Lirian. Annaffiate di sorrisi e pensieri incandescenti, e poesia e romantico, ingenuo candore. Sei mia, come sono tuo. Nella fioca penombra portata dal lume, di una notte d'estate.