Creato da annafontanetto il 09/03/2007

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luca francesconi

Post n°3 pubblicato il 09 Marzo 2007 da annafontanetto
Foto di annafontanetto

La nuova mostra di Luca Francesconi alla Marella Gallery propone sette opere inedite del giovane artista che a soli 27 anni dimostra di avere le idee chiare e le capacità tecniche necessaire per realizzare lavori di buona qualità.

Una mostra che, con la giusta dose di ironia, affronta il tema complesso della nascita dell’Unione Europea e si interroga sulla possibilità di costruire una cultura europea.

La ricerca si volge alla radici popolari di ciascuna nazione: dalle forme taurine che ricordano la Spagna, al muro a secco tradizionale di Grecia, Svizzera, Francia, Sicilia, al naso di Pulcinella e al bastone da passeggio tutto italiano.

Francesconi realizza le sette opere esposte in mostra in colore nero, raggiungendo un lirismo e una drastica semplificazione evidente anche nella sintassi delle forme.

Le cinque sculture in resina, Tauromachia, si riducono a scheletri che si ergono sulle punte. L’insieme è corale e comunica un momento di sospensione, di attesa, di raccolta di energie e concentrazione prima dello scatto finale. Le linee sono geometrizzate eppure risultano fluide, morbide.

Nella stessa sala sono collocati sul muro bianco le quattro croci nere e il cerchio nero. I crocefissi con la loro disposizione creano un vuoto al centro su cui l’artista sembra voler soffermare la propria attenzione. Si indaga ciò che rimane "tra" i simboli religiosi, al di là dell’icona.

Al centro del cerchio dipinto resta visibile il muro bianco, mentre il colore nero, che è lasciato colare all’interno e all’esterno della circonferenza, sfuma gradualmente sulla parete fino a dileguarsi. Il cerchio riprende lo stesso tema dell’assenza, e l’analisi del significato, del senso profondo di ciò che sta "nel mezzo".

Gaga è il piccolo bastone da passeggio vezzo del milanese di classe borghese di un tempo. Sotto Gaga sono pezzi di carta nera, strappata a mano, frammenti sempre più piccoli che delimitano il campo della scultura.

Il naso di Pulcinella è posizionato in alto, su una mensola. Per poterlo vedere, per capire di cosa si tratti Francesconi ci costringe ad allungare il collo e ad alzarci sulle punte… la beffa è tutta per lo spettatore.

Ma l’opera che merita maggiori attenzioni è il muro nero. La sua lucidità, che lo fa apparire bagnato, provoca riflessi e giochi di luce che rendono dinamica la composizione. L’effetto di movimento continuo è dato anche dalla disposizione a incastro dei mattoni tra i quali viene lasciata filtrare la luce naturale. Tutti i pezzi, diversi l’uno dall’altro, sembrano rimanere in un perfetto instabile-equilibrio e la composizione risulta estremamente plastica.

 
 
 

Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 09 Marzo 2007 da annafontanetto
Foto di annafontanetto

Janus brilla… e non solo al buio!

di Anna Fontanetto

 

 

 

Il nuovo numero della rivista Janus non tradisce le aspettative di chi è già un appassionato lettore del cult, Janus 21 piace e convince ancora.

In quest’ultimo numero la formidabile copertina, realizzata dall’artista Alberto Garutti, è interamente fosforescente con il volto dell’artista impresso su entrambi i lati. Il tema affrontato è infatti l’invisibile e il suo ruolo nella cultura contemporanea.

La seconda sezione del numero, che presenta la scena culturale di una città europea (e in futuro, promette la redazione, non soltanto), è dedicata a Bruxelles con l’esplorazione dei casi più interessanti d’interazione tra le istituzioni pubbliche e le iniziative private della città.

Nella parte finale, invece, dove si concentra la passione di Janus per l’arte contemporanea, sono presentati gli artisti Candice Breitz, Ann Veronica Janssens, Jonathan Monk, Koo Joeng-a e Pietro Roccasalva.

Oltre alla capacità di attraversamento dei tradizionali confini disciplinari, caratteristica peculiare di Janus è il suo approfondimento tematico che, unito alla giusta dose di ironia, la distingue da molte riviste d’arte contemporanea oggi in commercio dedite solo all’informazione.

Finalmente una rivista non assoggettata a logiche puramente commerciali.

I complimenti vanno alla nuova redazione di brillanti e giovani studiosi che dal 2005 ha fatto rinascere la prestigiosa rivista dell’artista belga Jan Fabre.

Per info:

www.janusonline.net info@janusonline.net 

 
 
 
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