LAURINO. Una decina di caprioli provenienti dalla Toscana sono stati liberati nel comprensorio protetto del Cilento. L'operazione è avvenuta all'alba di ieri, ai piedi del mondo cervati, tra i comuni di Laurito e di Rofrano. Tre maschi e sette femmine, quattro delle quali gravide, sono stati liberati tra gli scenari naturalistici del monte che deriva il toponimo proprio dalla presenza degli ungulati. I caprioli sono stati catturati nella riserva protetta dell'Università di Siena e inseriti in un progetto di ripopolamento programmato, portato avanti dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Si è alla terza fase di ripopolamento, ma è la prima volta che femmine gravide sono state trasportate e liberate per la nascita di cuccioli nell'area protetta. Sembra che l'esperimento, almeno quello del trasporto, sia riuscito nel miglior dei modi."Alle cinque di stamattina eravamo già nella zona del Cervati - dice il commissario dell'ente Giuseppe Tarallo - La liberazione deve avvenire alle prima luci del giorno per evitare danni di ambientamento agli animali. E' stato bellissimo vedere i dieci esemplari allontanarsi tra i boschi. Finora si è giunti ad una trentina di capi, una piccola mandria che dovrà ripopolare il Cilento interno. Intanto stiamo provvedendo al ripopolamento dei cervi, che vivevano sul monte fino agli anni 50". Gerardo Russo
Ripopolamento del Cervati (LA CITTA' 11.03.07)
LAURINO. Una decina di caprioli provenienti dalla Toscana sono stati liberati nel comprensorio protetto del Cilento. L'operazione è avvenuta all'alba di ieri, ai piedi del mondo cervati, tra i comuni di Laurito e di Rofrano. Tre maschi e sette femmine, quattro delle quali gravide, sono stati liberati tra gli scenari naturalistici del monte che deriva il toponimo proprio dalla presenza degli ungulati. I caprioli sono stati catturati nella riserva protetta dell'Università di Siena e inseriti in un progetto di ripopolamento programmato, portato avanti dal Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Si è alla terza fase di ripopolamento, ma è la prima volta che femmine gravide sono state trasportate e liberate per la nascita di cuccioli nell'area protetta. Sembra che l'esperimento, almeno quello del trasporto, sia riuscito nel miglior dei modi."Alle cinque di stamattina eravamo già nella zona del Cervati - dice il commissario dell'ente Giuseppe Tarallo - La liberazione deve avvenire alle prima luci del giorno per evitare danni di ambientamento agli animali. E' stato bellissimo vedere i dieci esemplari allontanarsi tra i boschi. Finora si è giunti ad una trentina di capi, una piccola mandria che dovrà ripopolare il Cilento interno. Intanto stiamo provvedendo al ripopolamento dei cervi, che vivevano sul monte fino agli anni 50". Gerardo Russo