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LETTERA APERTA

Post n°129 pubblicato il 19 Gennaio 2010 da emioli
 
Tag: PAESE

Ai fedeli di Castelnuovo di Conza


Visto il mio ultimo scritto, ci tengo ad avvisarvi subito che questa mia lettera non è sullo stesso tono della precedente! È solo una mia riflessione a sei mesi dall'apertura del nuovo tempio del Signore a Castelnuovo di Conza e durante i miei Esercizi Spirituali.
Il 31-10-02 iniziava la mia missione sacerdotale li tra voi, fiero della giovane età e pieno di buoni propositi inculcati presso il seminario, dalla formazione teologica, dalle esperienze in varie comunità che avevo vissuto (Caggiano, Bivio Pratole, Olivete Citra, Puglietta, Stoccarda, New York). Come prima esperienza di parrocato ho avuto voi di Castelnuovo di Conza. Appena arrivato trovo una comunità ben formata e attenta ai momenti liturgici, con una fede semplice ma anche matura, attaccata al culto Eucaristico e Mariano, alla Santa Messa festiva e feriale, amante del bello, del sacro, del pulito, dell'ordinato e della devozione ai Santi Partoni e alla Vergine Maria.
Questo è merito senz'altro dei sacerdoti miei predecessori: don Nicola d'Acunto, don Franco Di Stasio, don Giovanni Gaudiosi, don Domenico Cruoglio che raccomando in modo specialissimo alle vostre preghiere, per le sofferenze a cui è sottoposto in questo periodo. Non di meno vanno ricordate le suore con la loro opera di educatrici alla fede e al vivere umano e sociale, attraverso l'opera dell'asilo e dell' apostolato in parrocchia. La loro assenza è una vera perdita, tanto per voi quanto per me. Ma i meriti restano e si toccano con mano: la presenza di numerose suore originarie di Castelnuovo di Conza e di Giuseppe Bagarozza, finalmente deciso alla strada del sacerdozio, sono il frutto prezioso di un' opera svolta e della santità di sacerdoti e suore succedutisi a Castelnuovo di Conza. Un ulteriore evento di grazia sta fortificando nella fede la nostra comunità parrocchiale: il Nuovo Tempio del Signore. Lungi dall'antico splendore dell'antica chiesa Santa Maria della Petrara, ha anche essa il suo fascino e svolge anche essa il suo ruolo di casa del Signore. La stiamo "vivendo" da quel pomeriggio del 25-07-09 e ogni giorno che passa, la sentiamo sempre più nostra, accogliente, bella, spaziosa, raccolta e idonea all'incontro tra il Divino e l'umano.
Certo, per voi fedeli di una certa età resta impresso lo splendore dell'antica chiesa, ma sia per voi che per le nuove generazioni questa è la casa del Signore: il meglio che la sua divina provvidenza, la sua bontà infinita, la sua misericordia e la sua grazia hanno scelto per noi. Sentiamo ogni giorno di più il gusto della preghiera nel tempio del Signore, luogo intorno ai quale cresce i! nostro tessuto sociale e aggregativo e nel quale ogni giorno si irrobustisce la nostra fede. Un pensiero va a quanti hanno profuso le loro energie nel realizzarla, e un pensiero specialissimo va a quanti non l'hanno mai vista realizzata, dalle vittime del terremoto, a Salvatore Bagarozza, alla mamma dì don Peppino Zarra che proprio nel giorno dell'inaugurazione tornava alla casa del padre. Il mio è un auspicio espresso già il giorno dell'inaugurazione che voglio ribadire in questa circostanza a chiare lettere: la nuova chiesa deve diventare il centro propulsore di una rinnovata vita di fede, sociale, civile e aggregativa del nostro paese.
Troppo spesso, voi, popolo di Castelnuovo di Conza, vi fate prendere dallo scoraggiamento. Lo capisco: il colpo inflitto dal terremoto è stato molto duro; e poi dal terremoto altre afflizioni si sono abbattute sulla vostra comunità: II calo demografico, l'economia cangiata, la mancanza di lavoro, la chiusura di parte delle scuole, l'emigrazione continua e massiccia nelle sue percentuali. Tutto questo tende a far pensare in negativo, in modo pessimistico. Ma come insegna la psicologia, se guardiamo solo le difficoltà, queste si ingigantiscono, ci offuscano la mente e ci gelano il cuore. Non esiste solo questo: se siamo ancora cittadini di Castelnuovo di Gonza ci sarà un perché. "Alziamo il nostro sguardo e contempliamo la nostra liberazione e salvezza" (come abbiamo cantato nelle appena trascorse feste natalizie).
La nuova chiesa, le pulite, restaurate e nuove suppellettili sacre, il gusto del bello che intorno al Tempio si sta manifestando, possa essere foriero di quello che c'è nel cuore dell'uomo. Gesù spesso ammonisce "a che serve pulire l'esterno quando l'interno è marcio?" (Mt. 23,25).
Riprendiamo energie, vigore e slancio per un rinnovamento dei costumi, della fede, della società civile di Castelnuovo di Conza. Non lasciamoci vincere dal male, dal negativo, dal pessimismo. Ritroviamo le motivazioni dentro di noi per non cedere, non mollare ma risalire verso quei valori autentici inscritti in ciascuno di noi: le persone anziane continuino ad essere fonte di saggezza per le nuove generazioni che ha il dovere di reggere la propria famiglia, il vivere sociale e religioso, lo faccia con l'orgoglio "buono" e "proprio" di chi sa di avere un compito arduo, con dignità e fierezza. Chi sta crescendo in età, lo faccia come Gesù, anche in "sapienza e grazia", rubando i segreti della fede e del vivere umano agli adulti e sottomettendosi alla legge di Dio e degli uomini pii.
Vi invito a leggere i segnali positivi che vengono dai vivere comune e ordinario qui a Castelnuovo di Conza. Voglio portarvi alcuni esempi che mi vengono in mente e che possono essere utili per tutti: Ugo "la guardia" con zelo, passione e grande interessamento ed impiego di risorse economiche e di tempo ha tirato a lustro la cappellina della Madonna in loc. Cerza. A lui il mio pubblico grazie. Antonella Sepe con crescente fervore, grinta e buona volontà segue la questione della ricerca AIL, e inoltre con spirito materno aggrega e favorisce i più piccoli della comunità. Tanti giovani hanno toccato il traguardo della laurea e dell'affermazione nel lavoro e nella famiglia. Uno su tutti, il caro Giovanni de Matteo. Alcuni altri esempi più strettamente legati alla vita della parrocchia: Giuseppe Bagarozza, che vogliamo continuare a seguire nel suo discernimento vocazionaie con la preghiera e l'affetto; Pasquale che ormai da anni svolge la sua missione di moderatore nella parrocchia e con diligenza assolve ai suoi compiti di sacrista, accolito, lettore, membro del coro... e pulisce pure la Chiesa e altro!!! (e speriamo che presto prenda pure la patente!!!); le ragazze del coro che da anni con tenacia, diligenza, perseveranza, entusiasmo e autonomia svolgono la loro missione di animatrici della liturgia domenicale e festiva sotto la guida di Emanuela e di Oscar (le porto nel cuore tutte senza bisogno che scriva qui i loro nomi!). I ministri straordinari dell'Eucarestia, Pompeo, Teresina e Rosetta, che tanto bene fanno ai nostri fratelli più bisognosi e ammalati, non solo con la Santa Comunione settimanale a turno, con la preghiera per loro e con il loro servizio in chiesa nei giorni di maggiore affluenza; i catechisti che dalla settimana prossima riprenderanno il catechismo con slancio, fede e buona volontà (anche questi li ricordo ad uno ad uno!). Questi sono solo alcuni esempi che mi vengono in mente, ma certamente ce ne saranno altri che non ricordo. Ma voi certamente avete in mente persone ed eventi che richiamano questo spirito di cui sopra.
Per concludere: nulla ha di meno o di più Castelnuovo di Conza degli altri popoli e paesi! A te castelnuovese di qualsiasi età e qualsiasi responsabilità tu abbia dico: "svegliati dal torpore, riacquista nuovo vigore, slancio e soprattutto rinnova la tua fede, perché nulla ti turbi, nulla ti spaventi, solo Dio basta". La Vergine Benedetta vegli su di noi, ci illumini, ci protegga e ci conduca al cuore di Cristo. Auguri di un sereno cammino ancora insieme.


INVENTA CON IL TUO Dio IL FUTURO CHE EGLI TI DONA;
INVENTA CON IL TUO DIO TUTTO UN MONDO PIÙ BELLO"
(p. Rimaud s.j.)
Matera, Esercizi spirituali 13- 01-10

il vostro parroco don Angelo

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  3. Dio non vorrà sapere che tipo di abiti hai indossato; ti chiederà se hai contribuito a vestire esseri umani.
  4. Dio non vorrà sapere quanto lunghi e belli siano stati i tuoi viaggi; ti chiederà se ti sei fermato per donare una carezza a chi era ai bordi della tua strada.
  5. Dio non vorrà sapere quanto alto fosse il tuo stipendio; ti chiederà se per ottenerlo hai distolto attenzione e premura a chi ti vuole bene.
  6. Dio non vorrà sapere quale fosse il tuo titolo di studio; ti chiederà se hai svolto il tuo lavoro al meglio delle tue capacità.
  7. Dio non vorrà sapere quanti amici hai avuto; ti chiederà se ti sei dimostrato un vero amico.
  8. Dio non vorrà sapere quale in quale quartiere hai abitato; ti chiederà se hai avuto cura dei tuoi vicini.
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