Il Bazar Delle Fate

Post N° 44


   Vi racconto una storia..Era il 1973 ed io ero poco più di un bimbo..ero emigrato a Varese da pochi anni e in estate si ritornava in vacanza al mio paese di origine, in Campania, nella zona del Cilento.. Quell’anno mio padre ci avrebbe raggiunti in un secondo tempo ed io partii con mia madre, mio fratello, una zia e vari cugini al seguito, utilizzando un treno, che ci avrebbe portati a destinazione in 15 – 20 ore.. Era sera quando lasciammo la stazione di Milano. Avevo atteso quel momento da molti giorni, pregustandomi il momento in cui avrei cominciato ad esplorare i vagoni, a caccia di avventure e nuove fantasie..ma, mentre fantasticavo, mi accorsi che nel nostro scompartimenti avevano preso posto anche altre due persone.. una donna e sua figlia, una ragazzina che aveva più o meno la mia età, coi capelli neri e due splendidi occhi.. All’improvviso i giochi che prendevano vita nella mia mente, lasciarono il posto al desiderio di fare amicizia con quella ragazzina sconosciuta.. Norina Teti, si chiamava così..e presto cominciò a parlarmi con disinvoltura, come se mi conoscesse da sempre.. Era tardi, sgranocchiammo qualcosa scambiandoci cibo e fantasie, fino a che “ le mamme” decisero che era ora di dormire.. Ma io e Norina non avevamo sonno e, quando tutti sembravano essersi assopiti, noi sgattaiolammo fuori dallo scompartimenti e cominciammo ad esplorare quei vagoni, stranamente vuoti..lei mi prese la mano ed insieme curiosavamo, guardando fuori dai finestrini per osservare le luci delle città che il treno attraversava. Ricordo che Norina si spaventava e saltava indietro ogni volta che incrociavamo un treno..e subito dopo ridevamo di questa strana paura..mentre io giocavo a fare il grande stringendole la mano.. Ma, mentre fantasticavo su quella mia splendida compagna di viaggio, giunsero gli altri compagni di avventura, con un frastuono che assomigliava ad un’orda di barbari in assetto da battaglia.. Lo schiamazzo richiamò le attenzioni delle mamme che presto ci fecero rientrare tutti nello scompartimento e ci  imposero di dormire..Feci giusto in tempo a sedermi di fianco a Norina, che con mio stupore, appoggiò la testa sulla mia spalla e si addormentò.. Io quasi non respiravo per non disturbarla.. Rimasi immobile per ore, facendo galoppare solo la mia fantasia.. Quando ormai anchilosato stavo per cedere, Norina si svegliò e quasi mi rimproverò per non essermi messo comodo anche io..mi fece distendere sul sedile e lasciò che appoggiassi la testa sulle sue gambe..cominciò ad accarezzarmi i capelli, lentamente, con una dolcezza sconosciuta.. Mi addormentai lasciando che i miei sogni e la mia fantasia si fondessero nell’unico, grande desiderio di stare accovacciato vicino a lei.. Non avrei più dimenticato quella notte..L’alba e la stazione di Avellino ci sorpresero come un fulmine che squarcia un cielo senza nuvole..frantumando tutte le cose che non facemmo in tempo a dirci..a prometterci..Pochi istanti e lei era già scesa dal treno, senza nemmeno avere il tempo di scambiarci un indirizzo..un saluto..Pochi istanti ed il treno ripartì.. ricordo solo il suo sguardo triste, mentre mi salutava, portandosi via i miei sogni..Sono passati 34 anni e ogni tanto penso a Norina e a quella notte sul treno…mentre diventavo grande..Godetevi questa splendida canzone.. La dedico a Norina e a tutti quelli che vorranno tenermi compagnia in questi pochi minuti, mentre la ascoltiamo assieme..