Cast: Laura Dern, Jeremy Irons, Justin Theroux, Julia Ormond, Harry Dean Stanton, Scott Coffey, Mikhaila AasengTrama: Ambientato in un quartiere residenziale alle porte di Los Angeles, il film, vede come protagonisti una donna nei guai ed un attore che riesce ad entrare nel cast di un grande film...Ci sono film per i quali le parole risultano superflue ed inutili e INLAND EMPIRE è uno di questi. Non mi costerebbe nulla star qui a scrivere che il nuovo film di David Lynch narra di una donna in una situazione di pericolo piuttosto che di un film con cui vuole analizzare il cinema e il rapporto tra attore e personaggio; purtroppo fallirei comunque, in quanto INLAND EMPIRE non è un film bensì un’esperienza extrasensoriale che va solamente vissuta: durante quelle tre ore vedi una donna (una sconvolgente Laura Dern) interpretare almeno tre personaggi diversi e ognuno di essi apre un’infinità di porte che ti faranno entrare in labirinti infiniti da cui non potrai uscire. E all’uscita dalla sala ti sentirai smarrito, perso, senza più un orientamento e ti ci vorrà un po’ per sapere dove hai posteggiato l’auto o che strada devi fare per tornare a casa, strada che farai in assoluto e rigoroso silenzio. Perché quelle immagini disturbanti, sconnesse e scioccanti accompagnate dalle musiche del compositore polacco Krzysztof Penderecki, che qui crea un tappeto di suoni assordanti ma al contempo ipnotici, si susseguono e si alternano danno vita a qualcosa di trascendentale, che va aldilà dell’immaginario: se si volesse tentare di spiegare INLAND EMPIRE si potrebbe dire che è il risultato dell’incontro di Effetto Notte di Truffaut e Mulholland Drive dello stesso Lynch ma comunque saremmo lontani nel descrivere questo film, vera opera omnia dell’arte cinematografica lynchiana degli ultimi vent’anni.
INLAND EMPIRE di David Lynch
Cast: Laura Dern, Jeremy Irons, Justin Theroux, Julia Ormond, Harry Dean Stanton, Scott Coffey, Mikhaila AasengTrama: Ambientato in un quartiere residenziale alle porte di Los Angeles, il film, vede come protagonisti una donna nei guai ed un attore che riesce ad entrare nel cast di un grande film...Ci sono film per i quali le parole risultano superflue ed inutili e INLAND EMPIRE è uno di questi. Non mi costerebbe nulla star qui a scrivere che il nuovo film di David Lynch narra di una donna in una situazione di pericolo piuttosto che di un film con cui vuole analizzare il cinema e il rapporto tra attore e personaggio; purtroppo fallirei comunque, in quanto INLAND EMPIRE non è un film bensì un’esperienza extrasensoriale che va solamente vissuta: durante quelle tre ore vedi una donna (una sconvolgente Laura Dern) interpretare almeno tre personaggi diversi e ognuno di essi apre un’infinità di porte che ti faranno entrare in labirinti infiniti da cui non potrai uscire. E all’uscita dalla sala ti sentirai smarrito, perso, senza più un orientamento e ti ci vorrà un po’ per sapere dove hai posteggiato l’auto o che strada devi fare per tornare a casa, strada che farai in assoluto e rigoroso silenzio. Perché quelle immagini disturbanti, sconnesse e scioccanti accompagnate dalle musiche del compositore polacco Krzysztof Penderecki, che qui crea un tappeto di suoni assordanti ma al contempo ipnotici, si susseguono e si alternano danno vita a qualcosa di trascendentale, che va aldilà dell’immaginario: se si volesse tentare di spiegare INLAND EMPIRE si potrebbe dire che è il risultato dell’incontro di Effetto Notte di Truffaut e Mulholland Drive dello stesso Lynch ma comunque saremmo lontani nel descrivere questo film, vera opera omnia dell’arte cinematografica lynchiana degli ultimi vent’anni.