« THE BLACK DAHLIA di Bria... | 1929-2006 » |
Cast:
Aaron Eckhart, Maria Bello, Cameron Bright, Adam Brody, Sam Elliott, Katie Holmes, William H. Macy, Robert Duvall, Rob Lowe
Nick Naylor crea una serie di intrighi per tenere vivo il mercato del tabacco, del quale é uno dei principali attori, ma allo stesso tempo cerca di rimanere un modello da seguire per su figlio.
Il fumo nuoce gravemente alla salute. Il fumo provoca il cancro. Il fumo danneggia chi ti sta intorno. Il fumo porta alla morte. Quante volte abbiamo letto sui pacchetti di sigarette questi brevi slogan, quante volte abbiamo visto spot sugli schermi di un cinema o di un televisore che ce lo ricordano, quante volte abbiamo sentito dibattiti ed interviste a medici che ripetono continuamente quanto il fumo provochi assuefazione. Quante volte. Tante. Bene, ora dopo aver letto o sentito o visto tutto questo accomodatevi in sala (dove dovrete lasciare la vostra sigaretta al di fuori) e godetevi il film; al termine di esso sarete confusi, sconcertati e increduli: state pensando che Nick Naylor (uno strepitoso e ultra carismatico Aaron Eckhart) in fondo ha ragione, “Se argomenti, non hai mai torto”.
Thank You For Smoking più che una crociata contro (o a favore) le sigarette è un intelligente film sull’arte della persuasione e prende solo come pretesto il tema del “fumare fa male”: il nostro protagonista infatti è vice-presidente dell’ Accademia di Studi sul Tabacco, un centro di ricerca che ha il dovere di comunicare gli effetti che il tabacco porta sugli essere umani. Peccato che questo centro sia finanziato dalle multinazionali e che pertanto viene detto solo ciò che a loro fa comodo. Nessuna novità vero? E’ qui che vi sbagliate! Perché il film ha nei dialoghi il punto di forza: battute acide e dialoghi intrisi di un humor nerissimo ( impossibile non restare esterrefatti ma comunque divertiti nella sequenza in cui i tre componenti della M.D.M., ossia i Mercanti Di Morte, discutono su chi all’anno causa più morti!!!!); tesi così irreali da diventare convincenti (“La morte ci toglie clienti. Noi vogliamo il cliente vivo e fumatore”); vittime e carnefici che in definitiva sono tutti sullo stesso piano, tutti schiavi del Dio Capitalismo(“perché fai questo lavoro?...Perchè ho un mutuo da estinguere”).
Le uniche pecche di questo gioiello di satira stanno soprattutto nei ruoli minori; Katie Holmes non riesce a non smettere di fare smorfie nei pochi minuti in cui si vede mentre Adam Brody dovrebbe scrollarsi di dosso l’etichetta del ragazzo californiano che ha in O.C.. Dettagli, sottigliezze che si possono sorvolare di fronte all’interpretazione da vero e proprio anchorman di Eckhart. E a questo punto non ci resta che un’unica cosa da fare: uscire dalla sala e accendersi una sigaretta. Solo così sapremo se tutti quegli avvisi sui pacchetti dicono il vero o il falso. Peccato che se hanno ragione non potremo confermarlo.
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Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:13
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 20:08
Inviato da: Anonimo
il 30/09/2007 alle 12:59
Inviato da: bepo82
il 20/05/2007 alle 15:37
Inviato da: Anonimo
il 18/05/2007 alle 23:56