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Cast: Riccardo Scamarcio, Elio Germano, Angela Finocchiaro, Massimo Popolizio, Luca Zingaretti
Trama: Accio è la disperazione dei suoi genitori, scontroso e attaccabrighe, un istintivo col cuore in gola che vive ogni battaglia come una guerra. Suo fratello Manrico è bello, carismatico, amato da tutti, ma altrettanto pericoloso... Nella provincia italiana degli anni '60 e '70, i due giovani corrono su opposti fronti politici, amano la stessa donna e attraversano, in un confronto senza fine, una stagione fatta di fughe, di ritorni, di botte e di grandi passioni.
Ci sono volte in cui ti rendi conto che un film ha dei limiti ma allo stesso tempo decidi inconsciamente di non vederli e di lasciarti trasportare dal cuore anziché dalla testa: è il caso di MIO FRATELLO E’ FIGLIO UNICO. Nonostante infatti lo abbia trovato troppo frettoloso e sempliciotto nello spiegare le dinamiche tra i due fratelli, il film ha il pregio di entrati sotto la cute della pelle, forte delle due strepitose interpretazioni di Elio Germano e Angela Finocchiaro, che bilanciano quella di Scamarcio, da me ormai ribattezzato la versione maschile della Bellucci.
Due fratelli tanto uguali tanto diversi sono il traino per raccontarci la generazione dei giovani negli anni a cavallo tra il ’60 e il ’70: rivolte, mancanza di soldi, voglia di esprimersi e far sentire la propria voce, la voce del popolo, ormai stanco di essere messo costantemente in disparte nelle scelte che contano. Due fratelli che, così come ne LA MEGLIO GIOVENTU’ (non a caso gli sceneggiatori sono gli stessi del film di Giordana) sono un po’ come i fratelli Carati, sempre e in continua sfida tra di loro, vuoi per conquistare l’amore di una donna o semplicemente per essere migliore dell’altro ma che, in ogni caso, sono più uniti di un cordone ombelicale che lega la madre al suo bambino.
Daniele Lucchetti dirige un film emozionando più e più volte, sia se esso dipenda da uno schiaffo vigoroso sia da un sorriso atono; se poi ci aggiungiamo una colonna sonora che durante la visione ci fa canticchiare, sorridere e pensare, si può capire il motivo per cui ho deciso che stavolta dei difetti ho deciso di fregarmene e lasciarmi commuovere da quell’angelo caduto dal cielo.
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Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 11:13
Inviato da: Anonimo
il 25/12/2007 alle 20:08
Inviato da: Anonimo
il 30/09/2007 alle 12:59
Inviato da: bepo82
il 20/05/2007 alle 15:37
Inviato da: Anonimo
il 18/05/2007 alle 23:56