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Nell’antica terra di Creta viveva un terribile mostro , il Minotauro che divorava le anime degli uomini portati a lui per paura in sacrificio, quella paura che a volte spinge gli esseri mortali a non affrontare il proprio destino ma a lasciare che siano gli altri ad indicarne la rotta. Il giovane Teseo decise di interrompere quell’orribile tradizione e arrivò deciso a uccidere il mostro. Arrivato nell’antica terra nessuno voleva credere che lo avrebbe fatto davvero e il Re lo schernì…fu allora che da un angolo della sala la Principessa Arianna, figlia di Minosse, aveva assistito a tutta la scena appena vide Teseo se ne innamorò e decise di aiutarlo, perciò nella notte si recò di nascosto nella sua stanza.
“Principe, non posso aiutarti ad uccidere il mostro, però posso aiutarti ad uscire dal Labirinto. Ti prego, accetta il mio aiuto o morirai! Prendi questa spada e questo gomitolo di filo e nascondili sotto la tunica. Quando entrerai nel Labirinto, lega un capo del filo alla porta e srotolalo via via , mentre ti avventurerai nei corridoi bui. Se riuscirai ad uccidere il Minotauro, questo filo sarà la tua unica speranza di ritrovare l’uscita. Io ti aspetterò davanti alla porta, perché poi dovrai portarmi con te ad Atene, o mio padre mi ucciderà perché ti ho aiutato!”
Così fece e il giorno dopo quasi ucciso dalla furia del mostro, mise la sua mano in tasca e trovò il FILO DI ARIANNA e riuscì a ritrovare l’uscita e lei come promesso era lì che lo aspettava.
Quando la tua vita ti sembra chiusa dentro il peggiore dei labirinti, esso sia la paura, esso sia il dolore non dimenticare mai il filo che ti ho messo in tasca in tutto questo tempo che ti ho dedicato, prendilo, srotolalo, arriva all’uscita del tuo vivere sospeso e tu sai che io sarò lì ad aspettarti..perchè un mito serve solo per rispecchiare una realtà..la nostra…quel filo è il mio cuore, quel filo è la mia natura di donna che da amore, quel filo è speranza per la tua esistenza mutante…non posso aiutarti a uccidere il mostro MA POSSO INDICARTI LA VIA D’USCITA.
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SOGNAMI * BIAGIO ANTONACCI *
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