Bianconeri siamo noi

E' tornato il Rompicoglioni


Ma forse,non era meglio parlare in tribunale?"La società non ha nulla da farsi perdonare". E torna sul "sistema" anti Juve"E' ancora da vedere se riusciranno a togliere Moggi dal mondo del calcio". L'ex direttore generale della Juventus cambia strategia: dalla depressione dei primi giorni ("Mi hanno tolto l'anima"), passa al contrattacco e, per farsi sentire, sceglie di convocare una conferenza stampa all'Hotel Concorde, nella centralissima via Lagrange a Torino. All'indomani della sentenza di secondo grado "nè dura nè morbida" che ha retrocesso la squadra bianconera in serie B con 17 punti di penalizzazione Moggi è convinto che "la verità verrà a galla". Dopo la tentazione dei primi giorni di ritirarsi dalla scena del pallone, Moggi corregge il tiro e, fresco dopo "venti giorni di vacanza", torna a parlare della sua Juve. "Sono contento per chi è riuscito a salvarsi, ma scontento per la Juve che difenderò in tutte le sedi opportune". "La Juve non ha niente da farsi perdonare - ha osservato in un incontro con i giornalisti - perchè i suoi dirigenti si sono comportati sempre nel modo giusto. Tutto quello che è stato detto e fatto verrà smontato. E' giusto che la Juventus ricorra e anch'io lo farò all'estremo limite". L'ex direttore generale del team bianconero ritorna poi sul tanto decantato "sistema Moggi" affermando che "non c'è nessun sistema, ho l'impressione che l'unico sia quello che vuole fregare la Juve e noi". Non si schiera, invece rispetto all'assoluzione dell'ex presidente della Federcalcio, Franco Carraro, con un laconico "lasciamo perdere è meglio, lasciamo giudicare da chi lo ha assolto". Azzarda invece "una piccola tirata d'orecchie al presidente del Coni che ha nominato Rossi, ex legale ed ex dirigente dell'Inter, commissario". Mentre apprezza senza mezzi termini il comportamento di Diego Della Valle "che ha detto tutto quello che pensa su Rossi e Palazzi". Poi passa in rassegna Roberto Mancini, l'allenatore dell'Inter che sette o otto mesi fa si rifiutò di rispondere a Moggi. "Ora - dice l'ex patron del calcio - sarà lui a rispondere nelle sedi opportune. Non so se sapesse qualcosa su quello che è poi accaduto, magari tirò a indovinare ma mi fece impressione". Moggi, invece, attacca frontalmente Candido Cannavò, l'ex direttore della Gazzetta dello Sport che, dalla sua rubrica "Fatemi capire", sulla stessa "rosea", ha criticato il sistema costruito dall'ex dg bianconero. Lo aveva fatto recentemente anche in un'intervista a Repubblica. Per Moggi, Cannavò è il male peggiore: "probabilmente ha fatto più danni 'Cannavopoli' di 'Moggiopoli'". E poi specifica: "a Cannavò chiesi dei passaporti falsi, delle cene di Facchetti con i designatori e del colloquio intercettato tra Pairetto e lo stesso Facchetti, ma si dimenticò di darmi una risposta".