Bianconeri siamo noi

SuperDino Zoff:"FORZA GIGI!"


L'exportierone bianconero di decenni e capitano della nazionale campione del mondo in Spagna nel 1982 da quarantenne,ovvero Zoff,dalle pagine di Tuttosport lancia un messaggio al suo erede dei tempi moderni."Forse, questa potrebbe essere la volta buona. Certo che ne è passato di tempo dal giorno in cui un portiere, l’unico nella sto­ria del calcio, ebbe il privilegio di vincere il Pallone d’Oro. Si chiamava Jashin e rappresenta­va sul serio, a livello internazionale, il prototi­po dell’atleta e del fuoriclasse assoluto. Natu­ralmente di lui e delle sue imprese il mio ricor­do, più che altro sostenuto dal sentito dire, è as­sai sfumato. Eppure mi fa sempre un immenso piacere poter leggere il suo nome in quel parti­colare libro d’oro del calcio, non fosse altro che per orgoglio di categoria. Il fatto che, dopo di lui, mai più un “numero uno” al mondo abbia raggiunto un simile traguardo significa una certa distrazione da parte della giuria del pre­mio, evidentemente sempre troppo incantata da personaggi più attraenti solamente perché impegnati in ruoli spettacolari per definizione. Un errore, comunque, perché il confine della bravura tra chi è capace di far gol e chi è in grado di evitarlo è davvero molto sottile.Trentaquattro anni fa, per la verità, fui io a ri­schiare di rimediare a questa piccola ingiusti­zia. Il mio nome compariva, infatti, nella lista dei probabili vincitori e soltanto alla fine fui battuto da Cruyff. Non me la presi troppo a male e neppure ci feci una malattia, vista anche la valenza tecnica e di immagine del campione che mi aveva sorpassato sul filo di lana. Co­munque continuai a chiedermi perché mai non dovesse toccare ad un portiere ricevere l’Oscar del pallone. Ora, forse, ci siamo per davvero. Dico e sottolineo il “forse” perché posso im­maginare che la tendenza a premiare chi fa gol, anziché quelli che li evitano, sia ancora troppo radicata nella testa di chi ha il compito di scegliere. Questo pensiero non mi vieta, in ogni caso, di appoggiare senza alcun tipo di ri­serva la causa a favore di Buffon. Per Gigi ho sempre avuto una stima eccezionale. Fin da quando, lui era ragazzino e giocava a Parma, andavo spesso a vederlo e pensavo che sarebbe stato destinato ad una stupenda carriera. Non mi sbagliavo. Su di me dissero che ero il più grande portiere del mondo. Ora la medesima cosa va ripetuta per lui. E se io sfiorai il Pallo­ne d’Oro, lui meriterebbe di stringerlo tra le mani. Salvo che la giuria non veda in Henry o in Kaká ciò che altri vollero leggere, ai miei tempi, in Cruyff."