Bianconeri siamo noi

Deschamps non è un parafulmini


E dunque, in una mezzanotte che non sarà mai come le altre, il colpo non a sorpresa per chi conosce Deschamps , è arrivato. Chi si sorprende per le dimissioni non sapeva, perchè ignorava che razza d'annata si è dovuto subire il Mister Didì fin dal suo arrivo a Luglio, dove gli fu promessa la Serie A ma accettò per amor della Signora pure la possibilità di una Serie C1 o meglio, per far rabbrividire, un campionato inferiore alla B. Stravedeva per Cannavaro, grande simbolo in quel momento del calcio mondiale e immediatamente fu spedito a Madrid. Ed è stato il turno di tutti gli altri, uno per uno. Dopo un anno in cui non si è fatto altro che parlare di Buffon che se ne va all'inter e dopo un anno in cui questa dirigenza non ha mai espresso una minima certezza sul nostro domani, Didì, dinanzi ad un mercato che non è stato quello a lui promesso, non ci ha visto più. Scopo di questa società, è quello di cercare un perfetto parafulmini per le imminenti scoppole in Serie A, quale Didier non ha proprio voglia di essere. Di tutto si può dirgli, ma non che gli manchi il carattere. Non chiedetevi perchè se ne va ora. Pensate solo ad una cosa: aveva chiesto un Malouda sugli esterni e invece Secco gli porta un Mesto. Aveva chiesto una punta come Huntelaar, ed ecco che si parla di Iaquinta (molto più pallino di Lippi). E poi, si parla di Marchionni e Balzaretti in viola per Pasqual. Ma con un mercato così, chi pensate di prendere in giro? Non di certo Deschamps, ai quali erano stati promessi mari e monti e alla fine, con quella bella sensazione di chi sa di averla presa in quel posticino. E che ora, va bene l'amore per il bianconero, non è più disposto a sopportare quando alla porta bussano i campioni di Francia del Lione, con soldoni e uno squadrone pronto per l'Europa.Didier non è il burattinaio di questa dirigenza, già lo aveva fatto capire al Trofeo Tim e alle dichiarazioni anti-Inter, mai andate giù alla dirigenza, dopo lo scandalo Telecom. Difficilmente potrà essere Marcello Lippi, già molto appagato con il Mondiale e dopo tre anni di mare senza i club. Se dovesse davvero arrivare (a questo punto è meglio augurarselo) meglio che venga con un Gianluca Vialli come spalla, in questo caso sì che ci sarebbe la perfetta spinta psicologica per questa squadra, contando anche su Nedved trascinatore in campo. E forse, pure l'unico modo per tenere Buffon (ricordiamo le dichiarazioni di Gigi, se mi chiamasse Lippi risponderei al volo). Assolutamente vietato parlare di Capello, che nessuno stima, sia tra noi tifosi, ma sopratutto, sia dai giocatori. Novellino il piangina è l'incubo vero,, sarebbe ancor più tragico dell'avvento di Montezemolo (in bianconero). Se si ha voglia di fare una vera scommessa, Delio Rossi è l'ideale. Con la Lazio ha fatto una stagione pazzesca, ha portato gente come Rocchi, Pandev,Dabo o Mutarelli al terzo posto in classifica. Allenatore di grande carattere e fame fin dai tempi dell'Atalanta, un ottimo erede di Marcello Lippi. Saranno tempi mediatici durissimi da sopportare questi del toto-allenatore. Con questa dirigenza, migliore nemica della comunicatività, ci sarà molto da soffrire. Già dal fatto che questo tormentone sia partito da un Federico Ferri di Sky e che una smentita veramente imbarazzante si arrivata quasi 13 ore dopo. Per non parlare delle parole indecifrabili di Blanc, da far venire il latte alle ginocchia, oppure di un Cobolli che sembrava essere appena sceso dalle nuvole. E pensare che qualche anno fa, bastava un minimo schioccare di dita, per portare tutti sull'attenti e in silenzio, con quello stile piemontese alla Boniperti o alla Agnelli che parlava da solo. E non ogni 2 ore al giorno, ma una volta ogni mese e tracciando linee definitive. Chissà cosa penserà l'Avvocato, oggi, da lassù..E attenzione:ora rischiamo proprio un'altra vendetta, in stile Carlo Ancelotti. E Didì, a differenza del Carletto, è stato maltratto ben DUE VOLTE.Tanto per farci quattro risate, qual'è lo spirito di questo blog,vi propongo i due titoli di venerdì e sabato del CorSport che riassume in pieno il momento:parole,parole,parole e tanta confusione.