Bianconeri siamo noi

Alonso doveva scegliere la Ferrari per continuare a vincere


I continui risultati splendidi di Lewis Hamilton, continuano a far aumentare di volta in volta e con grande evidenza il nervovismo del pilota Campione del Mondo, Fernando Alonso, passato proprio quest'anno alle Frecce d'Argento. Dopo il Gran Premio di Canada di ieri, l'inglesino casco giallo, non può proprio essere considerato lo scudiero dello spagnolo o la seconda guida e viceversa, Fernando non si può ritenere capitano della scuderia Mclaren Mercedes. Hamilton è in testa al Mondiale con ben 8 punti sul compagno di squadra, un cospicuo bottino con il ridicolo sistema di punteggi di questi tempi. Il primo pilota di colore della storia, ha dimostrato di avere tutte le qualità necessarie per meritarsi il titolo. Velocità, grinta, freddezza,personalità ma sopratutto perfezione: alzi la mano chi ha visto un suo minimo errore in una gara o in una qualifica. Mai sotto pressione in partenza, mai una sbandatura, mai un cedimento nei duelli. Tutto il contrario di Alonso, due volte campione del mondo. Questo primo scorcio di stagione lo ha visto nettamente in difficoltà, i suoi errori sono stati parecchi e pure pesanti: in Bahrein ha chiuso in quinta posizione, accodandosi perfino ad Heidfeld su BMW; erroraccio di presunzione in Spagna, teoricamente il suo circuito di casa, dove in partenza finisce fuori dietro al trio di testa (poi Raikkonen si ritirò per guai tecnici) ; a Montecarlo è arrivata la vittoria, ma non scchiacciante e con molte ombre, perchè il sospetto che Hamilton sia stato rallentato da ordini di scuderia è decisamente fondato. Ultimo capitolo, ieri, in Canada, con una partenza molto nervosa ed una corsa segnata inizialmente dal fuoripista che l'ha costretto a tagliare alla prima curva, la Senna, accompagnati dalla penalità (ingiusta però), ad altre escursioni di pista frutto di nervovismo e smania da campione di cercare subito di ritornare in testa al gruppo, e poi, dulcis in fundo, il clamoroso sorpasso del pilota più scarso di tutto il campionato, Takuma Sato (di cui, peraltro, mi continuo a domandare cosa stiano aspettando a sequestrargli la patente) a pochi giri dal traguardo. Una pesante umiliazione per un due volte Campione del Mondo. E un pensiero che continuerà a tormentarlo: avrà fatto bene a scegliere di guidare la Mclaren? No, Alonso non è per nulla entusiasta e si trova isolato in un team inglese che tifa per il suo futuro Campione inglese. Era fuori dai programmi di Alonso di trovare come primo avversario per il titolo proprio quell'Hamilton troppo irriso e sottovalutato ad inizio stagione, che più d'una giovane promessa non poteva essere. E invece no, ora sono 8 i punti che li separano, ma nell'ordine contrario alle aspettative. Una mazzata non essere leader indiscusso (e ci mancherebbe, è un Campione del Mondo) e forse un rimpianto, quello di non aver accettato quando era possibile di firmare per la Ferrari ,che pensò anche a lui per il dopo-Schumacher, dopo i due anni mondiali di Renault. Un pò come fece proprio il tedescone nel 1996: dopo la scommessa Benetton con Briatore,la missione in Ferrari, riportata a vincere nel 2000, facendo risorgere un team che stava pensando di chiudere la baracca. Alla Ferrari forse, Alonso, si sarebbe potuto comportare da leader, in fondo le qualità da Campione del Mondo (nonostante l'innumerevole fortuna) ce le ha tutte. Stesso discorso fatto all'opposto: in Ferrari, per tornare subito a vincere, forse, si poteva puntare su un pilota come Fernando, un vincente che sa vincere i titoli Mondiali con personalità a differenza di Raikkonen, che sembra ancora isolato e disambientato, e Massa, che sta ritrovando la discontinuità di risultati e mancanza d'esperienza nel condurre un Mondiale da primo pilota di una Ferrari. Poi , non è detto ancora nulla (la F1 sa regalare finali inimmaginabili), ma questo è il bilancio su questo primo scorcio di Campionato. Siamo pronti, speriamo, a smentirci.