Bianconeri siamo noi

Pazzesco! Pure Paolone Ziliani contro l'Inter


Signori e signore, eccolo qui, dopo anni e anni di sparate contro la Juve, chissà cosa è successo in questo giorno all'idolo di tutti noi, Paolone Ziliani, il povero pagellista fallito (voto 10, al suo parrucchino però..) di Mediaset. Ebbene, eccolo, il primo articolo della carriera di questo personaggio in cui, c'è un attacco dritto ad una squadra che non sia la Juventus.Storico."Colpo di scena: il campionato 2005-2006 è stato vinto dal Chievo! E anche se la cosa potrebbe sembrarvi strana, siete pregati di crederci, e di seguirci, perché non siamo mai stati tanto seri come adesso. Ricapitolando. Con la Juventus retrocessa dal 1° all'ultimo posto e il Milan (2°) penalizzato di 30 punti, la classifica del campionato 2005-2006 – quella finale, ufficiale – recita: Inter punti 76, Roma 69, Milan 58, Chievo 54, Palermo 52 e via via tutte le altre fino alla Juventus, appunto, ultima e retrocessa in B. In pratica: l'Inter, che ha visto sparire davanti a sé Juventus e Milan, da 3^ è passata 1^ ed è stata proclamata – sia pure a tavolino – campione d'Italia. Giusto? Sbagliato? Gli abitanti del pianeta-pallone hanno trascorso un anno a litigare e a battibeccare e tra urla e strepiti ognuno è rimasto – alla fine – della sua opinione. “Scudetto di cartone!”, ha urlato, stizzito, il popolo juventino (e non solo); “Scudetto degli onesti!”, ha risposto, facendo quadrato, il popolo bislerone. Ebbene: a 13 mesi dall'esplosione di Calciopoli, la notizia – e che notizia! - è che lo scudetto di cartone (o degli onesti: fate un po' voi) potrebbe staccarsi come d'incanto dalle maglie dell'Inter e finire – tenetevi forte! – sulle maglie del Chievo. Avete capito bene: il Chievo di D'Anna e Lanna, di Cossato e Pellissier. Come dite? Cose così non succedono nemmeno a “Beautiful”? È vero. Ma la serie A italiana, ormai, è meglio di “Beautiful”. E Moggi e Moratti (e Sensi, e Galliani) sono meglio di Brooke e Terry (e di Ridge, e di chi volete voi). Non ci credete? Mettetevi comodi. La notizia, nuda e cruda, è che l'Inter non aveva i requisiti per iscriversi al campionato 2005-2006: il campionato che ha assegnato lo scudetto degli onesti. Ad affermarlo è il p.m. di Milano, Carlo Nocerino, che ha chiuso un'indagine nata in seguito a un esposto presentato dall'allora presidente del Bologna, Gazzoni Frascara, riguardante le stagioni 2003, 2004 e 2005, sul fenomeno delle “operazioni incrociate” con cui veniva fatto il maquillage agli sgangherati bilanci di molte società di calcio. L'indagine della Procura di Milano ha coinvolto il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, due amministratori del club, Ghelfi e Gambaro, e l'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani: che ora hanno 20 giorni di tempo per presentare una memoria difensiva e chiedere di essere interrogati. Dopodichè, il magistrato deciderà se chiedere o no il loro rinvio a giudizio con l'accusa di falso in bilancio. Per la cronaca, va detto che l'inchiesta milanese è uno dei filoni di una stessa inchiesta che parallelamente stanno portando avanti altre Procure, a cominciare da quelle di Roma, Genova e Torino, e che ha già portato al rinvio a giudizio dei presidenti Sensi (Roma) e Cragnotti (Lazio) e a indagini ancora in corso sull'operato di Preziosi (Genoa), Garrone (Sampdoria), Galliani (Milan), Giraudo e Moggi (Juventus) ed altri ancora. Il caso dell'Inter, che senza giochi di prestigio contabili non avrebbe avuto – così sostiene la Covisoc – i requisiti per iscriversi al campionato, è unico, nuovissimo e non ha precedenti. Ma come ha spiegato al “Corriere-it” l'avvocato Mattia Grassani, grande esperto di diritto calcistico, “le sanzioni previste vanno dalla censura alla radiazione” e comunque, ove fosse provato l'illecito, l'Inter non potrebbe sottrarsi ai fulmini della giustizia sportiva. In attesa di vedere quali sviluppi regalerà l'inchiesta – una vicenda che getta ulteriore discredito sul calcio italiano, ormai sprofondato nel ridicolo – qualche considerazione è d'obbligo. 1) Fossimo in Moratti, che aveva la pessima abitudine di scambiarsi col Milan illustri carneadi a valutazioni folli (Piripicchio valeva Ibrahimovic, Scaccabarozzi valeva Kakà), e che oggi dice: “Non sono sorpreso, lo sapevo. Magari si è un po' esagerato, ma siamo tranquilli sulla cosa in sé”, nella speranza di salvare la faccia cercheremmo di battere tutti sul tempo e restituiremmo lo scudetto degli onesti (o di cartone: come preferite); converrete con noi che lo scudetto degli onesti vinto da un club che per iscriversi al campionato è costretto a truccare le carte, è un capolavoro di umorismo (anche se involontario). 2) Fossimo in Moratti (e magari anche in Galliani), molto semplicemente proveremmo a scusarci. Non tanto con la gente, con gli sportivi e con i tifosi, ma con i colleghi presidenti. Perché diciamolo: se a truccare i bilanci con giochi di prestigio degni del mago Silvan sono Inter e Milan, e cioè i due club – con la Juve – più ricchi d'Italia e tra l'èlite del calcio europeo, che cosa devono dire, fare e pensare i Campedelli del Chievo, i Corioni del Brescia e i Gazzoni del Bologna che ogni anno provano a fare calcio con un trentesimo dei proventi appannaggio dei grandi club, si sforzano di rispettare le regole e alla fine – magari – precipitano in B o addirittura falliscono (è il caso di Gazzoni Frascara). 3) Fossimo in Abete, che per chi non lo sapesse – dopo una vita trascorsa all'ombra di Carraro – è il nuovo presidente della Federazione (se fosse un film il titolo sarebbe: “La mummia 2, il ritorno”), coglieremmo la palla al balzo per dimostrare che un alito di vita ci percorre e chiederemmo alla giustizia sportiva di organizzare un processo giusto a Moratti & Company infliggendo sanzioni esemplari, che servano da monito da qui al 2050. Per capirci: visto che Moratti difficilmente seguirà il nostro consiglio e non restituirà lo scudetto degli onesti, noi questo scudetto lo daremmo al Chievo. Che lo merita, e soprattutto ne ha diritto: se è vero che la Roma, 2^ alle spalle dell'Inter, ha le sue gatte da pelare in questa stessa inchiesta col presidente Sensi; e se è vero che il Milan, 3° alle spalle della Roma, ai guai di ogni tipo ha ormai fatto l'abbonamento, e non sfugge nemmeno a questo. Insomma: col suo 4° posto a quota 54 punti, e al di là di ogni ragionevole dubbio, il Chievo è – al netto dei club taroccatori di partite (Juventus) e dei club taroccatori di bilanci (Inter, Milan, Roma) – il club che legittimamente ha trionfato nel campionato 2005-2006, un campionato che oggi scopriamo essere stato popolato, in prevalenza, da disonesti. Morale della favola: aiutateci a lanciare la campagna “Diamo al Chievo lo scudetto degli onesti”. E se la pensate come noi, fate una cosa semplicissima: cliccate sotto questo articolo e inviatelo alla Federazione Italiana Gioco Calcio all'indirizzo-mail: figc.presidenza@figc.it (o magari a Borrelli, o alla Gazzetta, o al Corriere dello Sport, o a Tuttosport, o al Corriere della Sera, o a Repubblica, o a Beppe Grillo, o a un amico, o a chi volete voi): chissà che qualche mummia non esca dal suo sarcofago e non faccia la prima cosa saggia, sensata e intelligente della sua vita. Cioè, dare al Chievo lo scudetto degli onesti."