Bianconeri siamo noi

Vincenzone ALE'!


Neanche il tempo di imprecare per la 234° volta consecutiva contro il Mister, "Fai entrare Vincenzo!" e lo stesso Vincenzone, neanche il tempo di fiatare e prendere posizione in campo, la va ad infilare nel sacco, trattenendosi poi nella sua doverosa non-esultanza. Ha esultato per lui chi era attaccato al seggiolino del settore ospiti del Friuli, chi era attaccato al divano, chi alla radiolina e chi già era attaccato al tram dalla disperazione per una partita che, per coloro che si sanno accontentare solo con il bel giuoco, è stata tra le più opache della stagione. Un successo da sei punti, una perla d'oro dal punto di vista emozionale, una rimonta comunque incredibile nel secondo tempo. Una partita da cardiopalma, altrimenti non sarebbe Juve, questa Juve. In fondo, è bello vincere anche così. Ammazza, se è bello. Il Paul Newman degli allenatori avrebbe tirato in ballo "due coronarie così", dopo un pomeriggio così. Primo tempo sconcertante, Juve equiparabile al nulla assoluto, neanche un tiro in porta, per farla breve. Scelte iniziali di Ranieri come minimo, opinabili: lo stanco Nocerino che non rifiata mai in campo e brutta partita dello "Sceriffo" in evidente confusione e scarsa forma fisica, mentre i 25 miliardi di Sissoko sono tenuti in panca. Del Piero nel primo tempo pare in grandissimo affanno, è lento, ancora ne risente della botta di venerdì in allenamento. Un Vincenzone scalpitante al suo posto ci sarebbe stato benissimo al suo posto, da subito. E' un primo tempo dove tutti, tranne Gigi Buffon (che comunque ci mette del suo sull'1-0, ma occhio all'effetto sole che acceca la vista), giocano male. Male la difesa, continuamente perforata e distratta. Male al centro, con il già citato Nocerino e con Zanetti stranamente impreciso. Male gli esterni di centrocampo, Pavel e Camo. E di conseguenza, male le punte, il mai servito David e il sofferente e impacciato Alex. La peggiore Juve del campionato. Poi nel secondo tempo, la Signora tira fuori il suo grande orgoglio, ma non il gioco .Comunque, quanto basta. Juve che spinge più con la forza della disperazione e della volontà di portare a casa questi benedetti tre punti. Tanta imprecisione sulle fasce, Molinaro sempre impreciso sui cross (il giorno in cui ne indovinerà uno faremo tutti per venti volte la ola). Nell'unico traversone scritto e disegnato alla grande di tutta la partita, vola in cielo il Camo e la butta dentro. Intanto Gigi torna a volare per difendere i suoi tre legni. E intanto, Ranieri comincia a capire che stiamo rischiando una frittata terribile: varia lo schieramento del centrocampo, Pavel e Camo cominciano davvero a fare più male. E ancora, intanto, ben tre rigori chiari come il sole che spacca le pietre (e non solo) negati alla Juve: due trattenute in area su Chiellini (se avesse vestito nerazzurro sarebbe bastata pure una pernacchia) e Alex, che sulla destra s'accentra verso l'area di rigore, viene poi buttato giù da Inler che allarga la gamba destra,in piena area. Niente, per la cronaca. Massì, succede, che c'è di male. La panchina del baronetto di Trastevere scotta, ecco Palladino e la squadra alza il suo baricentro, sarà un fattore positivo. Ecco Vincenzone, poi, al posto di un inservito David, che se non viene considerato dai compagni, non potrà mai essere letale, ormai lo conosciamo come le nostre tasche. E poi, il finale che tutti ricorderemo per molto, con una difesa che ha tenuto equilibrio che non ha avuto nel primo tempo. Il campionato passa da pochi ma intensi momenti e questo ne fa sicuramente parte. Gol che pesa più d'una tonnellata, sarà una svolta per questa volata Champions e per l'onore della Juve, sempre grande fino all'ultimo, mai doma, mai sconfitta sul campo. Il gol di Vincenzone è storico e sacro come quello all'Olimpico di Roma, un girone fa. La vittoria sicuramente più sofferta dell'anno, ma un successo sudato è ancora più bello. Ranieri ha riparato i suoi demeriti iniziali con i cambi effettuati nel secondo tempo e oggi così ha salvato capra e cavoli. Scialuppe di salvataggio che fanno respirare il nostro mister, ma che sia una lezione per non rivedere più quegli errori. Però è stato comunque in grado di riparare agli errori nel momento forse più difficile della stagione, con una Juve che in quel di Udine, alla fine del primo tempo, era veramente in balia dei bianconeri sbagliati. Un allenatore scarso e in balia non riuscirebbe a rimediare, segno che quindi non stiamo a che fare con uno sprovveduto. Sissoko, nei pochi minuti che ha sgambettato, lo ha fatto bene, giocando con la determinazione giusta nel periodo del forcing finale della squadra dell'ottimo Marino, cercando di abbassare giustamente il ritmo partita. Ma lo ha fatto per troppo poco e Ranieri avrebbe dovuto schierarlo fin da subito al posto di un Nocerino stanco, che ha bisogno di staccare un pochino la spina. Altrimenti, diventerebbero gli ennesimi milioni di euro buttati nella tavoletta della toilette. Udine deve rappresentare una svolta per la stagione: sono rientrati tutti i big, sta per tornare la Champions per quelli che ci stanno davanti. Si può migliorare, si deve migliorare. Bisogna crederci, sempre. Con il cuore di questi strepitosi ragazzi, che non saranno dei fuoriclasse assoluti, ma che ci credono sempre. Forza, ragazzi. Buffon 7,5, Zebina 5,5, Legrottaglie 6, Chiellini 6, Molinaro 5,5, Camoranesi 6,5, Nocerino 5, Zanetti 5, Sissoko 6, Nedved 6, Del Piero 6,5, Trezeguet 5, Iaquinta 10, Palladino 6. Arbitro Rocchi 3,5CLICCA QUI PER TUTTI I VIDEO