Bianconeri siamo noi

Vedi Roma e siamo Grandi


C'è da dirlo, stavolta: sono stati tutti straordinari, ieri sera. Nessuno dei nostri si è risparmiato, nessuno dei nostri ha regalato qualcosa. Sono, ad oggi, 17 Febbraio 2008, i tre punti più importanti di tutto il campionato, che si aggiungono a quelli di una settimana fa ad Udine. Un macigno, una svolta per tutto il campionato. Come un girone fa, a Roma, quello stacco di Vincenzone, il gol della Juve Rompiscatole che un girone fa doveva accontentarsi di beffare le altri grandi e far sentire la sua voce. Ieri, 16 Febbraio 2008 (data che va ripetuta, perchè è memorabile in particolare per gli Juventini capitolini), la Juve che comincia a vincere ed essere superiore. Perchè oggi, nessuno firmerebbe più per il gradino più basso del podio. Ora si può veramente fare il grande balzo, cara Juve. Il terzo posto ci sta stretto, ora è il momento di spingere al massimo e cercare il sorpasso, la Champions è finalmente arrivata per le altre. Forse rischio di esagerare con il pensiero, ma il secondo posto si può solo perdere ora, con una formazione ritrovata al completo (togliamo solo Andrade..) e in grande spolvero. Grandissima Vittoria (con la maiuscola), finalmente con una grande, secondo i più anche superiore a noi. Bandiere bianconere al vento in un Comunale tutto juventino, senza zanzare di color urinoemorroidaro a lagnarsi. Non c'è trippa per gatti, la Juve l'ha fatto capire fin dal fischio d'inizio, o, meglio ancora, già un'ora prima, grazie al mister Ranieri, grande artefice di questo successo. Juve a trazione anteriore, a tre punte, proprio come all'andata, proprio contro la squadra che in teoria dovrebbe far stringere e irrobustire la squadra e gli spazi all'avversario dalle manovre fulminanti e veloci. Sintomo di grande coraggio, intelligenza. Sintomo che solo i grandi allenatori da grande squadra sono in grado di calare. Alzi la mano chi, senza fare il professore a posteriori, sarebbe stato in grado di farlo. Fischio d'inizio e via, con i primi secondi che vedono i nostri ragazzi aggredire ogni pallone, rognosamente, senza lasciare il tempo di ragionare agli spallettiani. 11 martellatori con la maglia bianconera, non c'è che dire, che però trovano poco la via della porta, ma che mettono i brividi. Ma con il piglio del match nelle mani, come doveva essere da vigilia. Aggredire, spingere, mordere. Eppoi, magie. Quindi, Alex. Da questi pochi secondi, capiamo tutta la partita e cosa sia questa Juve. Legnata da paura, col contagiri, sul palo lontano e Doni può raccoglierla solo in fondo alla rete. Ciao, ciao. E Alex, intanto, corre verso di noi, scatena la rabbia repressa e mostra la solita trionfale linguaccia, proprio nel momento migliore in cui colpire, allo scoccare del quaranticinquesimo giro di lancette nel corso del primo tempo. E il gruppo, si stringe tutto intorno a lui. Questa si chiama squadra, questa si chiama Juventus. All'andata un certo Zampa (che professione nella vita faccia, boh..), parlava di uccelletti dopo un rigore tirato al vento. Beccate questa, caruccio. Il secondo tempo vede a dura prova le nostre coronarie, già dall'intervallo, dove Nocerino spoglia la tuta e subentra a Camoranesi e che il Signore ce la mandi buona per il Camo. Un secondo tempo sofferto emotivamente, ma la Grande Roma già Campione d'Italia alla terza di campionato non riesce a ragionare e la difesa bianconera non sbaglia mai, diretta da un Gigi Buffon ancora non al meglio ma che i riflessi non li risparmia mai, come sulla sventola di De Rossi dalla grande distanza. La difesa non sgarra e non regala più nulla, a differenza di un girone fa non ci sono più due grissini al centro, ma due armadi come Legrottaglie (che qualche incertezza dovuta più alla fretta, l'ha avuta, ma non ne abbiamo risentito in negativo) e il Chiello. Zebina si fa valere, in particolare quando c'è da far respirare un pò noi tifosi e ripartire in contropiede. La Roma ha fatto una brutta figura nella notte del Comunale, ma grazie ad una Juve che ha impedito ai giallorossi di prendere in mano la partita. Roma che ancora una volta, ad una partita decisiva per i propri traguardi, stecca alla grande. Come con l'inter, come con il Manchester, come nel primo derby contro la Lazio nell'era Spalletti (3-0 degli aquilotti), tanto per tirare giù qualche esempio. Assieme a Totti, che a Torino non ha mai segnato contro la Juventus e anche lui, nelle partite che contano, è un fantasma. Tornando alla Juve.Per quando riguarda Molinaro, siamo alle solite: tutto bello, tranne i cross, che continuano a mancare e guarda caso, Trezeguet è a digiuno di gol da tanto tempo e non viene mai imbeccato: l'unica palla vera che ha visto l'ha catapultata ottimamente su Iaquinta, il quale ha sfiorato una prodezza che avrebbe fatto cadere lo stadio. Grandi anche a centrocampo: mostruoso Pavel, come sempre. Grande Zanettone, come sempre. Bene il Camo, nonostante fosse un pò snaturato dallo schieramento di ieri sera. Viene rilevato da Nocerino, che torna a ringhiare a centrocampo quasi come ai bei tempi di inizio stagione. Poi arriva il tempo di Momo Sissoko a metà del secondo tempo, tolto Trezeguet: scelta sacrosanta di Ranieri che irrobustisce a più non posso la squadra, con i tre guerrieri interditori per annullare le avanzate romaniste. E così è stato. Mostruoso ancora una volta, sempre più nuovo Vieira. Viene rimproverato al Mister di averlo impiegato troppo poco e la paura di avvicinarsi ad un revival del caso-Tiago, c'è in molti. Non sarà così al 90%. Ranieri conosce Sissoko, già avuto modo di allenarlo in altri club. Il terzo giocatore africano della storia della Vecchia Signora, ci si dimentica che è appena arrivato alla Juve, ancora deve ambientarsi un pochettino ed è reduce dalle fatiche di Coppa d'Africa. Ranieri lo conosce senz'altro meglio di noi,da tempo, perchè crocifiggerlo? Inoltre, Sissoko a differenza di Tiago, è partito con il piede giusto e sta dimostrando grande carattere e affiatamento nel gruppo. Sabato prossimo a Reggio lo vedremo molto probabilmente dal primo minuto, per la cronaca. Non andiamo a cercare il pelo nell'uovo, anche nelle vittorie così importanti. Capitolo attacco: già detto su David. Duecento polmoni per Iaquinta, corre, lotta ed è presente ovunque, manda in crisi la Roma con il suo movimento senza campo, sfiora il colpaccio che sarebbe stato il gol dell'anno. Dulcis in fundo, suonino le trombe, sventolino le bandiere e gli stendardi bianconeri, partino i cori, perchè il Fenomeno vero, è ancora una volta Alessandro Del Piero. Forte, anzi, fortissimo, scattante, trascinatore, lottatore, brillante, magico e chi ne ha più ne metta. 10+. Forza Grande Juve. Buffon 7, Zebina 7, Legrottaglie 6,5, Chiellini 7, Molinaro 6,5, Camoranesi 6,5, Zanetti 7, Nocerino 7, Sissoko 7, Nedved 7,5, Iaquinta 7, Del Piero 8, Trezeguet 6 (di stima), Palladino sv. Arbitro Saccani 4,5: direttore di gara perfettamente anti-Juve pure stavolta. Dico solo che Mexes, se ripetesse questa partita martedì sera contro il Real, sarebbe costretto ad una doccia anticipata dopo 10 minuti.TUTTI I VIDEO, CLICCA QUI