Bianconeri siamo noi

Le petizioni, gli insulti... anche questo non è da Juve!


E' sacrosanto e tutti ne hanno il diritto di fare della sana critica e autocritica, come personalmente ritengo di aver fatto ieri e l'altroieri, analizzando gli errori che il nostro Mister ha fatto. Errori umani, che tutti fanno. Si fa critica, almeno per quanto mi riguarda, per cercare di evitare che si ripetano tali errori, per sperare di non doverli più annotare. Lo scrivo soffrendo per la Juve, con un cuore bianconero in mano. Bisogna dare la possibilità a Ranieri di poter riparare ai suoi errori. Meglio tardi che mai, in una polveriera come quella a cui stiamo assistendo. I tifosi, si legge, contestano il proprio allenatore, aprono petizioni sui forum, che sono diventati una delle più grandi sciagure del tifo juventino, che viene spaccato sempre in due per ogni questione (anche la scelta di un allenamento defaticante) e raramente in modo civile, sempre offendendo ed offendendosi con dispregevoli nomignoli (sei solo un Cobollista, un Moggiano, un Prezzolato, un Servo, troppo duro ricordarsi che siamo tutti uniti sotto le insegne della Juventus). Ultimo episodio, dicevo, le petizioni contro Ranieri, dopo un periodo di crisi che ogni allenatore del mondo ha avuto. Anche Trap, anche Capello, anche lo stesso Lippi. Per esempio, proprio il Grande e Unico Marcello, nella santa stagione 2001-2002, ebbe un suo bel periodo di 6 partite consecutive senza vittorie e più di una buona metà senza portare un gioco alla Juve, che poi arrivò negli ultimi mesi, assieme allo Scudetto del 5 Maggio. Provate a scrivere il contrario e alzi la mano che credeva ancora allo scudetto dopo quel brutto momento di crisi, in cui venivamo spazzati fuori dalla Champions al secondo girone di qualificazione. Ma il discorso che voglio fare, è un altro. Sacrosanta la sana critica, assurdo e disgustoso contestare e vantarsi di offendere e agire in modo così ingiusto e gratuito verso un serio professionista, quale è comunque Ranieri a stagione in corso, quando ancora nulla è finito. Per giunta, nel primo momento più difficile della stagione, dopo che, errori a parte, il lavoro compiuto è comunque molto buono e questo lo dicono i risultati. Non si abbandona la barca che affonda, ricordiamo spesso ai mercenari di Calciopoli.Bisogna sostenere sempre ed incitarli, i Nostri (allenatori e giocatori, si vuole intendere), non etichettandoli "Mediocri" (come minimo, non scendo nelle volgarità) e cercare pubblicità e finta gloria per infilare il proprio nome in un giornale o in una trasmissione, sputando nel piatto in cui si sta mangiando e agendo in un modo che chi trasuda di vero amore nella Juve, aborra. Come per esempio, proprio lo stesso Lippi che oggi ha invitato i tifosi juventini a credere in Ranieri. sarà diventato stupido anche lui, quindi? Mangiando gli allenatori strada facendo, si mandano continuamente all'aria i progetti e dal tunnel non se ne uscirà mai. Guardate i Cellino, i Zamparini. Ricordatevi di Moratti che cambia 4 allenatori a stagione, assieme alla solita barca di giocatori sudamericani e bidoni, presunti e non. I bilanci si tirano, nella storia della Juventus ( e non nell'Inter), a fine stagione, non a nemmeno due terzi di stagione, con ancora più di una decina di partite da disputare. Guardate anche il recente Real che cambia ogni due per tre, guardate il Milan di Ancelotti, che per anni ha scritto una striscia quasi leggendaria, comunque vada a finire con l'Arsenal. Bisogna costruire un gruppo, rafforzarlo. Non disunirlo e scombussolarlo alla prima crisi stagionale. Schierando un possibile terzo allenatore in due stagioni, si fa la stessa fine degli antenati appena citati. L'Avvocato, ma anche il Presidentissimo Boniperti, queste finte petizioni e queste offese, non le avrebbe mai avallate e le avrebbe distrutte con una fulminante battuta che avrebbe detto tutto, zittendo il coretto di coloro che parlano solo per partito preso. Non avrebbe mai interrotto il lavoro durante la stagione. E mai lo faceva. Lui era il primo a criticare, quando dovuto. Ma nei termini giusti.