Bianconeri siamo noi

Ferrari, che sia la prima e l'ultima volta


Una gara da circo per cominciare la stagione, un Gp comico per l'incredibile quantità di errori e di emozioni che si sono viste. In particolare, proprio dalla Ferrari. Si è visto proprio tutto: sorpassi, errori, penalità, incidenti, illusione, gioie e dolori, pure Dennis che ride (raro). La nuova era del dopo Todt si è aperta con il peggiore weekend immaginabile. Basti pensare che tra qualifica e gara, l'anno scorso non si era mai arrivati così in basso. Crollo che comincia dalle qualifiche: Kimi, tanto per cambiare, tradito da problemi tecnici, si accomoda in 16° posizione sulla griglia, Massa è solo quarto con un solo reale tentativo in Q3, perchè il secondo, misteriosamente, è stato bruciato via. Primo problema tecnico, pressione della benzina:vabbè, non succede quasi mai, un caso. Nessuno, giustamente, s'è allarmato più di tanto. In fondo, quale migliore possibilità di mostrare a tutti, con una grande rimonta, la reale forza della Ferrari? Succede però che Felipe alla prima curva non smentisce i suoi detrattori e manda in vacca le prime chance di podio, arrivando in fondo al gruppo. Kimi invece indovina uno scatto superlativo e se ne mangia addirittura otto, posizionandosi già in zona punti. Uno scatto da Campione del Mondo intenzionato a stupire con quella che non sarebbe la prima rimonta in carriera. Fatica da matti per superare Barrichello (che comunque ha più esperienza sulle spalle,di tutti) e la Honda (avessi detto), con un gran quantitativo di carburante ma con le gomme a mescola morbida. E con una Ferrari. Appena si libera di Rubinho, trova pista libera e sforna un grande ritmo di gara e questo è stato l'unico punto da salvare della Rossa in Australia, contando poi il notevole quantitativo di carburante che aveva imbarcato Kimi. Un ritmo di gara fortissimo, migliore di quello argentato made in Woking. Ma poco dopo, ecco che gli si presenta subito Kovalainen davanti, appena uscito dal suo primo dei due pit stop (a differenza del finnico, che optava per una sola fermata). Ci si mettono di mezzo anche le continue interruzioni della Safety Car, la seconda causata da uno scontro tra Massa (che stava facendo una discreta rimonta) e Coulthard all'esterno ormai sorpassato(sempre lui di mezzo). In quel momento Kimi stava imboccando la corsia dei box ma ad un tratto, richiamato, ne riesce. Dubbi sulla qualità di questa decisione, che all'inverso, porterà poi buoni frutti ad Alonso. Alla ripresa della gara, Raikkonen punta deciso Kovalainen già in rettilineo. Tre curve dopo, Kimi lo attacca all'interno ma si scorda di frenare: fuori pista e ciao ciao sogni di gloria. Errore che un Campione del Mondo ci potrebbe risparmiare. Errore che compromette quella che stava diventando una splendida e fruttuosa rimonta di Iceman. Nello stesso giro, vediamo la Rossa di Massa che è ferma: tombola, e sono 2. Speranze che risiedono solo in Kimi, quindi: arriva nei tubi di scarico di Glock e nella stessa curva maledetta del duello con Kovalainen, va in testacoda. Errore grosso, ancora. L'incidente dello stesso Glock e la conseguente safety car rimettono nuovamente in gara il Campione del Mondo, favorito da pit stop di altri che lo riportano in buona zona punti. Verrà nuovamente risorpassato da Kovalainen e addirittura Alonso. Il canto del cigno per quanto riguarda questa domenica. Il motore piano piano finisce la sua agonia, la rossa numero 1 è definitivamente ferma. Bingo. Non accadeva dal Gp di Silverstone del 1997 che due Ferrari si ritirassero insieme per problemi tecnici. Tanto per memoria storica, vinse Jacques Villeneuve su Williams e fu la vittoria numero 100 per lo storico marchio britannico. Un vero e proprio disastro rosso a Melbourne, non c'è che dire. Forse una giusta disfatta, perchè il morale nei test invernali sembrava troppo, ma troppo alto. Troppa esaltazione. Il presidente Montezemolo la bacchettata l'ha tirata qualche tempo fa, l'impressione è che forse non si sia recepita per bene. Tre problemi tecnici, errori dei piloti abbastanza evidenti. Con un Gp così convulso e stravolto, la vittoria in rimonta (senza problemi tecnici ed errori) ci sarebbe anche potuta stare, perchè la velocità c'è tutta. La vittoria è andata ad Hamilton, che ha corso senza avversari ed è stato l'unico pilota in grado di condurre una corsa, dal punto suo, regolare nello svolgimento. Niente errori, niente sfasamenti negli stint dovuti alle safety car che invece sono costati il secondo posto a Kovalainen, bruciato nel finale da uno straripante Alonso: grandissima prestazione dello spagnolo nonostante avesse tra le mani quel catorcio della Renault. La conferma che è uno dei pochissimi piloti ancora in circolazione in grado di fare la differenza, la dimostrazione che l'uomo può contare più della potenza della vettura. Lo si è visto nella lotta finale contro la ben più veloce (e di brutto) Mclaren di Kovalainen, contro cui ha lottato davvero digrignando i denti. Sarà la salvezza per Briatore, perchè altrimenti la scuderia Renault sarebbe veramente allo sbando. Non è una sopresa vedere invece la competitività di Rosberg, giovane rampante che in Brasile ci aveva lasciato con quel duello mozzafiato con Kubica. Nemmeno così tanto sorprendente la Toro Rosso con Bourdais e Vettel, perchè sembra, nonostante i ritiri di oggi, una felice prosecuzione dell'ottimo finale della scorsa stagione, con un gran lavoro dell'appena arrivato Giorgio Ascanelli. E ritorniamo alla Ferrari. Una figura da SuperAguri. Dovrà essere una scossa, però. Un riscatto immediato che dovrà arrivare già a Sepang, tra una settimana. Un circuito normale di F1, a differenza del semicittadino Melbourne, dove non escono mai fuori le vere gerarchie delle squadre, come a Montecarlo. Lì non si scherzerà più. Dopo stamane, ne abbiamo già viste un pò troppe di contrarietà.E lì sarà il caso di tirare somme e bilanci più attendibili.