Bianconeri siamo noi

E la Ferrari prende il volo


Kimi, così si guida!
Pasqua indimenticabile, pure per la Ferrari. Una settimana dal disastro di Melborne, sette giorni che capolvolgono in toto le preoccupazioni e il pessimismo attorno al team di Maranello. Sette giorni, segno di una grande squadra. Come nei sette giorni tra il disastro del Fuji e il campionato riaperto a Shanghai. Se c'era una cosa che a giudizio umanime era stata salvata dalla trasferta australiana, era la velocità della Rossa, che consentiva all'ottimismo. Le qualifiche hanno visto fin da subito uno stradominio netto di Felipe Massa, più forte di 5 decimi rispetto a Kimi, mezzo secondo ed un giro di carburante come differenza. Ad un secondo le Mclaren, ma, a sorpresa, visto l'andazzo dello scorso anno, i giudici prendono la decisione, clamorosa ma sacrosanta, di punire Hamilton e Kovalainen. Eppure l'anno scorso l'inglesino aveva perso la misura delle regole e questo è stato il risultato: viziato e si è sentito autorizzato a firmare scorrettezze a raffica. Invece stavolta la mazzata è arrivata, cinque posizioni di retrocessione e le regole che cominciano ad essere finalmente rispettate, senza discussioni e code d'appello. Le regole, per una volta tanto, sono regole. Amen. La partenza vede Kimi scattare alla grande e prendere l'interno a Massa, più lento, ma che va a chiudere di forza il compagno di squadra, rischiando anche molto, non concedendogli mai di curvare davanti alla prima curva. Sembrava avergliela giurata. Felipe sembra esserci. Nello stesso frangente, un anno prima, si era fatto infilare dalle due Mclaren di Alonso ed Hamilton con una nonchalance da dilettante. Ora no. Non riuscirà però a distaccare Kimi, pur avendo il vantaggio di avere meno carburante. Quella di Iceman è stata una tattica che ha portato frutti a Silverstone e a Magnycours, nella scorsa stagione, oltre che ad Interlagos. Il distacco da Massa, fino al pit stop, non supera i 2 secondi, azzerati in un solo giro, da record. La tattica da vero e proprio Kaiser. Quella che nella F1 di oggi può portare al titolo Mondiale. Una guida perfetta, senza errori e sbavature e sempre con un ritmo di gara indiscutibile.Così si guida. Inchino. Nel secondo stint la situazione s'inverte: Kimi davanti è più leggero e Massa avrebbe un giro in più. Ma il finlandese fa vedere quanto sia ampia la differenza con il suo compagno di squadra, staccato nei tempi ed un duello che non avrebbe più ragione di esistere. Si arriverà quindi al fattaccio, Felipe sbaglia come non dovrebbe mai sbagliare un pilota della Rossa Rampante, ma sbaglia. Non lo ammette però. 0 punti in 2 gare. No comment. Il momento per lui è durissimo, sbaglia a ripetizione e l'etichetta di pilota non da Ferrari, gli si sta pericolosamente appiccicando sulle spalle. Questo per lui dev'essere l'anno della maturazione definitiva in lizza Mondiale, invece l'avvio è stato ancora peggiore di quello dello scorso campionato. Questo per lui è il momento più duro , senz'altro. Ma è qui che dovrà dimostrare di essere un pilota degno della Ferrari. Da qui deve ripartire e da qui deve reagire da campione. L'esame più probante, insomma. Dovrà ricominciare fin da subito perchè il Kimi visto oggi pare davvero più d'una spanna sopra di lui. Una gara perfetta, alla Schumacher, come già detto. Vince per la prima volta da Campione del Mondo con il numero uno sul musetto, in Malesia, circuito tradizionale e probante. Laddove a suon di parrucche rosse si festeggiò il titolo del 2000, arrivato dopo 21 anni di digiuno. Le Mclaren retrocesse hanno faticato parecchio: Hamilton chiude quinto, Kovalainen terzo, grazie alle tattiche ai box (dopo che però il primo pit stop ha compromesso la gara dell'inglese) e non ai sorpassi in pista che non si sono visti ai danni di Red Bull e Toyota, in particolare d'un eccezionale Jarno Trulli, finalmente in grado di dire la sua anche in gara, senza i soliti disgraziati problemi tecnici che mandano all'aria il grande lavoro nelle qualifiche. Da menzionare anche Kubica, che per la prima non è stato vittima di strategie che fanno il baffo ai giorni di delirio a Maranello. E lo si è visto. Questo è un pilota veramente con un grosso futuro..