Bianconeri siamo noi

Forza Juve, c'è ancora l'ultimo treno scudetto!


La giornata di campionato di ieri, pur nonostante la Signora non abbia giocato, continua ad esserci pienamente favorevole. Sia indietro, sia avanti. E non è la prima volta che l'intero lotto di grandi gioca a nostro favore, perdendo e pareggiando quà e là. Segno che per gli altri sta incombendo n periodo, diciamo così, non del tutto favorevole. L'Inter pare vivere una tremenda agonia, con un gruppo semispaccato, con un allenatore (o presunto tale, in attesa di patentino) che deve vivere e convivere quotidianamente con quelle che paiono molto più che voci su Mourinho, con una condizione fisica della squadra decisamente critica, che sta azzoppando l'intero ambiente,anche psicologicamente (la gara contro la Lazio l'abbiamo vista tutti, no?). L'Inter delle ultime settimane, anzi, mesi, non ingrana più e forse non fa più paura a nessuno, ad oggi. E c'è un calendario tutt'altro che morbido però. A quattro punti dai Cartoni d'Italia abbiamo la Roma, che sarebbe una rivale molto più accreditabile se magari, nelle partite che contano per fare classifica, non giocasse specchiandosi in campo. La partita di Cagliari rappresenta in toto l'ennesima occasione sprecata di infliggere un pesantissimo colpo. Emblema l'immagine di quel colpo di tacco di Aquilani a tu per tu con i tre legni che delimitano la porta. Ha cercato il colpo delizioso, ma ha tralasciato una materia prima del calcio: la concretezza. Tanto è mancata alla Roma, quando serve. Ora la Roma avrà anche di mezzo il pesantissimo impegno di Coppa dei Campioni a Manchester, che dovrà per forza portare vie energie fisiche e psicofisiche alla squadra di Spalletti. Non tralasciando la Coppa Italia. Un pò di numeri. Per quelle che ad oggi sono le prime due della classe, le partite da qui alla fine del campionato, sono 7. Per la Juve, sono 8. -11 dall'Inter, -7 dalla Roma. Ma una partita in meno. Un rinvio che comunque potrà giovare ai bianconeri e alle condizioni fisiche di qualche pedina importante, uno su tutti, Gigi Buffon per i motivi che ben conosciamo tutti. Contiamo anche un altro fattore, molto importante: abbiamo un vantaggio negli scontri diretti sia sui giallorossi, sia sui nerazzurri. Ciò significa che in caso di arrivo a pari punti, saremmo noi ad avere la meglio. La Juventus, dopo la storica vittoria al Meazza, ha il morale alto e il gruppo è molto compatto. Nessuno pare si sia montato la testa, a differenza dei 6 punti contro Udinese e Roma. Dopo la vittoria attesa 2 anni, SuperGigi ha subito mandato la scossa al gruppo, guai a perdere la concentrazione. E Buffon è Buffon, non uno qualunque, uno che basta lo sguardo per mettere all'attenti l'intero reparto difensivo. Si può ancora guardare avanti, si deve guardare avanti. La Roma ha sempre creduto nella rimonta sull'Inter anche a -10 (minimo), perchè non potremmo farlo noi, sopratutto con la possibilità ghiotta che la prima e la seconda possano perdere grossi punti per strada. Sarebbe un errore non crederci, perchè altrimenti, dove sarebbe finito il grande carattere di questa squadra? Vanno messi sotto pressione quelli che ci sono davanti a noi, sopratutto in momenti così critici ,come quello dell'inter, che storicamente dinanzi alla grande sofferenza e alla grande difficoltà, crolla a picco. Una pressione che dobbiamo trasmettere segnando una svolta importante, cominciando a rimediare agli errori fatti in precedenza che sono costati punti, cominciando a costruire un filotto di vittorie che è possibile ottenere. In fondo, corsi e ricorsi, oltre che a ricordare che tanti sono gli esempi di rimonte clamorose, ricordiamo qualche frangente del magico scudetto 2001/2002. Il ritardo è lo stesso, gli errori di Lippi ci furono, lo scetticismo tra i tifosi era palpabile. Ma l'orgoglio di quella Juve (non poi così tanto diversa da quella attuale nel confronto tecnico) e la convinzione mai persa, portò a quella memorabile rimonta che ha scritto la storia del calcio ed una lezione per tutti. Rimediando agli errori e ai punti persi, che anche in quella stagione furono a buon numero. Come non ricordare le 6 partite consecutive senza vincere, come non ricordare le brutte partite contro le Grandi, contro cui ottenemmo una sola vittoria, per giunta solamente grazie ad una clamorosa autorete di Chamot. Quella Juve fu grande in provincia e in difficoltà con le Grandi, oggi pare il contrario. Non è ancora troppo tardi per rimediare. Crederci, crederci e ricrederci.  Il destino bianconero, proprio come in quella stagione, lo capiremo dopo la sfida contro il Milan, ancora affamato di punti per andare in Coppa dei Campioni. Se la Juve, a quella sfida, riuscirà ad uscirne con qualche punto rosicchiata ad Inter e Roma, lo scudetto potrebbe diventare tutt'altro che un'utopia stavolta. Forza Juve, credo in te. In fondo, che senso avrebbe, ad oggi, esprimere scetticismo verso la squadra, se non a martellarsi i santissimi?