Bianconeri siamo noi

Sua Eccellenza Cobolli


Ah, quante ce ne sarebbero da dire, caro presidente (che non decide, che non firma, che non conta ma fa ridere, gli altri) Gigli Cobolli. A partire dagli scudetti scuciti senza alcun motivo, senza alcuna reazione, senza alcuna difesa. A consiglio di Fabio Vocalelli. Per non parlare del trofeo dello scudetto, quello nostro, quello dei 91 punti, quello di uno degli Inter-Juve 1-2, quello delle 9 vittorie nelle prime 9 partite, il ventinovesimo, proprio quello lì. Quella coppa diventata da oro in cartone e tu, caro Cobolli Gigli , lì, in piedi ad applaudire il passaggio di consegne verso il nemico numero uno. Non ricordiamo le minacce col vocione di Braccobaldo di andare al Tar, poi sciolte come neve al sole davanti al Gabibbo (ex, ma ancora attualissimo) dipendente di Moratti, a Roma. Che poi abbiamo pure fatto entrare nell'Ifil, dopo il massacro. Lui, che ha accettato la serie B, per la prima volta nella storia della Juventus e di conseguenza ammettendo colpe anche ancora nessuno di questo Mondo è riuscito a provare, autorizzando l'italietta dei rosiconi e dei piangina ad incollarci un'etichetta che invece è una loro esclusiva (lo dicono i fatti). Anzi,"scusaci, intero calcio italiano per il danno che abbiamo procurato!". Parole non mie. Lui, che ci indica come esempio morale Giacinto Facchetti, icona nerazzurra e non un Gaetano Scirea,un Giampiero Boniperti, un Avvocato o un Del Piero o i tanti altri che abbiamo avuto per il nostro Stile Juve. No, seguiamo l'esempio del numero tre nerazzurro che purtroppo, le sue belle telefonatine le faceva. Lui, che affermava che quelle giornate in Serie B erano un sogno.Uno che, in fondo, il campionato di Serie B non l'avevamo ancora vinto, ci mancava.  Ah, quante ce ne sarebbero da dire su Cobollone, che da oggi dall'alto dei suoi disastri è in grado anche di assegnare patenti di juventinità a gente che a differenza sua, ha vissuto l'estate più triste di sempre, sportivamente parlando, con le lacrime agli occhi, dopo anni, chilometri, sudore, cuore e passione, di tifo bianconero. Di Serie A. E non abbiamo nemmeno voglia di andare oltre, per delle dichiarazioni rilasciate nel periodo della stagione più importante e decisivo, in cui una squadra e i suoi tifosi si devono unire. Ed invece, ecco che ci pensa il presidente (o presunto tale) a dividerli ancora di più. Stile Lotito. Noi di serie C. Ok, grazie sua Eccellenza..