Bianconeri siamo noi
"Avvocato, oggi vince il migliore o la Juve?" - "Sono fortunato, spesso le due cose coincidono!"
"La squadra bianconera è un drago a sette teste, ne puoi tagliare sei dal suo collo, ma finisce che con l’unica rimasta ti divora. Sta scritto nel suo DNA" - Giovanni Trapattoni , il Giuanin Nazionale 14 trofei alla Juve da allenatore, nessuno come lui.
"Aspettatemi, non ci metterò molto" - Gilles Villeneuve alla sua famiglia prima di ogni Gran Premio
UN MONUMENTO PER CRISTIANO |
Che cuore, ragazzi. Che tifo, ragazzi, in più di 7000 si sentivamo solo noi. Che passione, ragazzi. Che Juve, ancora una volta ha alzato la testa proprio nel periodo più difficile della sua stagione, tra critiche esagerate, scetticismo generale, limiti tecnici come quelli di ieri. Rimontati due gol all'Inter nelle uniche due azioni ben costruite dalla Juve che ieri sera ha costretto Bellicapelli a buttare tutti i suoi 10 dietro la linea della palla, usufruendo di due topiche clamorose della nostra retroguarda, con Belardi che non è capace di richiamare all'ordine la difesa e Boum Boum che, come dimostrato anche nelle puntate precedenti, manca i fondamentali di un difensore. Sempre secondo sul pallone, sempre ad inseguirlo, sempre lento, come nel 2-0 di Cruz, spietato contro di noi ma che alla sua partita più importante in carriera ha dovuto assistere al nostro bagno di folla Mondiale di quella Intercontinentale firmata da Del Piero, ancora una volta trascinatore 12 anni dopo. Per più di 80 minuti ieri sera la Juventus ha tenuto possesso palla, ha vissuto nella metacampo difesa dall'Inter, ma è stata incapace di creare azioni per sorprendere un Inter comunque molto solida e chiusa, che ieri sera non ha praticamente mai sbagliato, se non in occasione dell'intervento cattivo in pieno stile ArgentInterista di Burdisso, da espellere per l'entrata gratuita da dietro sul Capitano più che per il fatto che Alex era avviato all'uno contro uno con Toldo (Rivas era in svantaggio). Nelle uniche due azioni scritte come il Signore Comanda, l'abbiamo buttata in rete. Boumsong si fa perdonare la dormita del 2-0 e sull'unico cross pennellato decentemente , in cui gli alti difensori nerazzurri non arrivano sulla palla, vola in cielo e ci regala un gol da delirio, seppur sia Coppa Italia, Inter-Juve è sempre Inter-Juve. E alla fine, visto che oggi te ne vai, ti dobbiamo pure ringraziare, ma solo per questo monumentale salto in paradiso per una piccola frazione di secondo, una piccola parentesi di un anno e mezzo all'inferno. Se però dal punto di vista tecnico l'abbiamo stracriticato e giustamente, dal punto di vista umano, ma solo in quello, è stato un giocatore da Juve: sempre vicino alla maglia, ne è rimasto comunque attaccato, è sempre stato disponibile e volenteroso con tutti e ieri sera, in quel salto in alto l'ha dimostrato. Pur sapendo di dovere lasciare Torino, non si è comunque risparmiato, nonostante i limiti tecnici enormi.Tornando alla partita, invece. Due sole conclusioni per la mancanza di idee in mezzo al campo, perchè Nocerino e Zanetti sono due guerrieri e non inventori che portano qualità alla manovra e azioni ragionate, mettiamoci poi anche la tremenda sfiga di Marchionni che anche stavolta deve sorbirsi la mazzata che lo terrà fuori per un bel pò. Si poteva provare l'ultima speranziella in Tiago, ma è proprio tutto finito, lo si è ben capito. Palladino fino al grande calcio d'angolo per l'incornata di Bum Bum aveva giocato una partita brutta, non era riuscito ad incidere, tutto fumo e niente arrosto. Anche Iaquinta ha corso molto e inciso poco. Trezeguet nelle partite chiuse e con pochi spazi, come l'anno scorso in Serie B, diventa un giocatore praticamente inutile. Si è dato grande risalto nelle varie analisi della inferiorità numerica dell'Inter, sacrosanta: ma come, fino all'altroieri i prezzolatoni non ci venivano ad insegnare che l'Inter di quà e l'Inter di là, aveva una rosa lunghissima che pure quella di riserva si sarebbe magnata la Juve. Maniche, Cruz, J.Zanetti, Vieira, Cambiasso, Materazzi ecc. da quando in qua, poi, sono panchinari? Sempre per i cultori del calcio, la Juve ieri sera a differenza dei Cartoni d'Italia, ha schierato i giocatori titolari: perchè, Buffon, Nedved, Camoranesi, Chiellini, e aggiungo pure Marchionni, ieri sera erano in campo, per caso? L'Inter ha giocato in 10, ma rimane sempre l'Inter, non la Pro Sesto. Non è poi così facile facile imporsi ai manciniani scopertosi catenacciari e provincialotti per una sera. La differenza nel risultato della partita, l'hanno fatta le due difese. Solidissimo quello interista, infilatissimo e incerto il nostro, dove solo Legrottaglie che comunque non può fare miracoli, tiene botta. Con un Chiellini e un Buffon in più, magari, avremmo potuto parlare di un risultato diverso.Ma comunque, ora abbiamo le carte in regola per tentare di giocarcela a Torino, con il nostro pubblico caldo e certamente assatanato, per spingere la squadra all'impresa, pur ammettendo la superiorità tecnica dei nerazzurri, tra le prime squadre d'Europa, resa però antipaticissima dai suoi componenti mafiosi e dai suoi tifosi, campioni beceri d'Italia, che ieri sera hanno cominciato a canticchiare solo sul 2-0, per poi spegnersi subito . |
Ricordo bene quando quel 26 Aprile 1998 di Juve-Inter 1-0, per il fallo di sfondamento di Ronaldo su Iuliano, assistemmo nelle tv e nei giornali ad un vero e proprio assedio mediatico che etichettarono quel campionato come falsato e parlare di errori, era equiparabile ad un vero e proprio reato e venivi cacciato a pedate sul didier dalla trasmissione. Pressing, Maurizio Pistocchi (ma dai?), Sandro Mazzola alla Domenica Sportiva che parlava apertamente di campionato strafalsato, assieme al trenino di prezzolati che l'Italietta, solo lei, può vantare nel mondo. Così come ricordo i titoli dopo Corea-Italia del mondiale 2002, c'è chi titolò a nove colonne:"LADRI!". A distanza di 10 anni, arrivati al giro di boa del Campionato Pulito, senzamacchia, intrallazzi e telefonate (dicono loro con la loro credibilità e competenza), più della metà delle partite dei più bravi del mondo, ma che dico, quasi tutte, sono state influenzate da pesantissimi errori arbitrali, per non parlare degli arbitraggi contro la Juventus e in qualche occasione di Roma e Milan, rivali più accreditate per tenere testa alla Ciuffo gang. Rinfreschiamo la memoria? Empoli-Inter, Reggina-inter,Juve-Inter, Inter-Lazio, Inter-Atalanta, Inter-Torino,inter-Milan e per arrivare alle prima due partite del 2008, che all'effettivo per gli onestoni si sarebbero dovute chiudere con 0 punti. Siena-Inter 2-3, rigorino regalato ai SuperCampioni di Legno, uno netto negato al Siena, gol di Cambiasso irregolare. Arriviamo poi a ieri sera, Inter-Parma 3-2, una partita che gli emiliani avrebbero strameritato di vincere anche tecnicamente sul campo. Materazzi da espellere per entrate dure a ripetizione. Niente, lui è smoking bianco, non si tocca più.Rigore gigantesco negato a Corradi, uno farlocco regalato alla squadra di Denti Marci sul più bello per colpo di testa di Couto (espulso), realizzato da Ibrahimovic che andrebbe ammonito, secondo regolamento, per essere andato a recuperare il pallone litigando con gli avversari e di conseguenza, espulso perchè il serbosvedese (per gli amici, zingaro), non pago, accenna a schiaffettini e pizzicotti, nemmeno viene ammonito: starò esagerando, avreste diritto di dire. Io vi rispondo riportando i fatti di Cagliari-Juve, con Zebina squalificato 4 giornate per un buffetto ad un ultras-raccattapalle. Ma tanto, il caro Ibra è abituato a vedersi insabbiatissime le sue malefatte. L'hanno scorso è stato visto sputare, lanciare palloni contro gli avversari con violenza. Alla moviola si rideva, ma quant'è simpatico questo ragazzo. Massì, succede, è un ragazzo. Intanto la comica prosegue, con il Parma demoralizzato e frustato che viene colpito e affondato dopo l'ennesima partita falsata. 3-2 , evviva l'Inter, evviva il campionato. Massì, sono errori, gli arbitri sbagliano, poveretti, siamo proprio cattivi noi che siamo sempre lì a criticarli. Guai a parlare di malafede. Nessuno, come dieci anni fa, alza la voce e parla di malafede o sudditanza, guai a farlo. Chissà perchè ad ogni partita dell'inter, in cui i gommati Pirelli vanno in difficoltà per sbloccare il match, arriva il rigorino che demoralizza l'avversario e apre le porte per un nuovo, grande, inimitabile trionfo, onesto sul campo. Ammirando il fairplay degno di un terzo tempo di Piangini, quello che manda in campo il figlio minuto di auricolare, che non è più credibile a nessuno, andando alle trasmissioni televisive e sfacciatamente, sostenendo la regolartà delle partite dell'Inter, beccandosi anche valanghe di "buuu", zittiti dai conduttori che non si apprestano minimamente a ribattergli. Hurrà. Ed intanto, quel giornale di nome Tuttosport, non parla minimanente del furto al Parma, quando pure la Gazza e la Corriera de Roma ne parlano. Complimenti De Paola, manco una settimana e abbiamo capito tutti chi sei. Hai sfondato i record. Se oggi ci fosse stato Padovan, il giornale odierno avrebbe avuto tutta un'altra faccia. Non c'è più religione,ma cosa più grave, non ci sono più le regole in questo calcio. E perdonateci qualche possibile episodio che è sfuggito a questo articolo. Il troppo stroppia e si può pure perdere il conto. P.S. A proposito di malafede. Ieri sera, a Controcampo, pare che Peruzzi abbia detto a proposito dei suoi anni juventini:"Mai creduto alla malafede". Quattro parole che non si sono mai sprecati e degnati di dire chi rappresenta ufficialmente oggi, la nostra Juventus. |
Circa 300 km nella nebbia tra andata e ritorno (almeno nel caso di chi vi scrive, ma che ve ne deve importare, alla fine? C'è chi viene pure dal sud dello stivale..) per uno 0-0 giusto, brutto e noioso. Un risultato ad occhiali che sancisce un periodo annebbiato (è proprio il caso di dirlo) per la Juve, una vera crisi, sia dentro che fuori dal campo e i veleni di mercato stanno influenzando l'andamento della squadra in campo. La sampdoria è arrivata a Torino per puntare ad un pareggio, lo si è visto chiaramente dall'atteggiamento tecnico e anche tattico adottato da Mazzarri, non a caso i blucerchiati sono stati pericolosi solamente una volta sola in tutti i 90 minuti più recupero, poi non hanno fatto una beamata mazza, per dirla papale papale. Ed è un pareggio che la Sampdoria e i suoi tifosi hanno sofferto solo emotivamente, perchè di azioni decenti l'11 di Ranieri ne ha creata solo una,due, massimo tre , in particolare con Pavel che sgroppa sulla sinistra e Marchionni che si mangia un gol più facile da realizzare che da sbagliare, con la sfera che urlava al nostro Marco:"Dai,buttami dentro!". E invece il risultato è stato simile a Rosina-Di Michele, nello stesso angolo maledetto. Il tutto dopo dieci minuti circa di gioco. Un campo magnetico in quella porta forse, si direbbe, vedendo quello che accaduto con Trezegol, sarà gol o no non lo sapremo mai, nell'anno 2008 in cui non siamo in grado di rilevare la posizione reale di un pallone. Tutta qui la Juve contro i doriani. Tutti, dopo la partita di Coppa Italia, temavamo gli strasichi di questa difesa (oggi mai impegnata seriamente), invece il bandalo della matassa di oggi, sono arrivati dai colleghi dei ruoli che li seguono. Centrocampo juventino assolutamente inesistente, Zanetti visibilmente stanco, Brazzo non è un regista e non è un centrale di centrocampo. Sarà duttile e sarà un Jolly, ma non è che puo fare i miracoli che non è in grado di fare, caro Mister Ranieri, non è lui che fa nascere le manovre bianconere. Marchionni, lasciando stare il gol sbagliato (può succedere a tutti), non viene quasi mai considerato sulla sinistra. Le (rarissime) azioni sono arrivate più dalla destra, con un Pavel infaticabile che continua a correre come un dannato senza ottercene nulla. Con due centrali di centrocampo come Zanetti e Brazzo, non puoi creare del gioco e delle azioni, visto che non stiamo parlando di due registi ma di due incontristi, due gregari e che gregari. E infatti, un gioco ed un senso, questa Juve non l'ha mai avuto, visto che più che stazionare nella metacampo doriana, dialogando in orizzontale, non ha saputo fare. I tentativi di spinta arrivavano più che altro dal cuore e dalla disperazione, non qualità e ragionamenti, quelli che Tiago (quello vero, non la copia sbiadita che abbiamo imparato a conoscere) avrebbe saputo fare e che magari, il siluratissimo Almiron può sempre fare. Ranieri, chissà per quale motivo misterioso, lo fa entrare in campo negli ultimi 10 minuti e l'argentino non è poi stato così male, è stato l'unico in grado di lanciare in verticale e anche piuttosto bene, chissà se avesse giocato qualche minuto in più, se la partita sarebbe potuta cambiare. In attacco, Trezeguet il suo l'ha fatto, la fortuna questa volta non gli ha sorriso, se i suoi tentativi fossero stati qualche centrimentro più in quà, si sarebbero sprecati i titoloni e i peana verso di lui e di conseguenza, gli 8 in pagella. Buon primo tempo di Del Piero, poi sostituito all'intervallo da Iaquinta, che nonostante il sacrificio e l'impegno, non incide. L'unica motivazione che avrà indotto Ranieri a questa sostituzione, potrebbe essere la vicinanza della sfida all'Inter per la Coppa Italia, altrimenti l'etichetta di pazzoide al nostro mister non la leverebbe nessuno. Juve-sampdoria è stata una prova negativa anche per Ranieri, perchè non indovina nemmeno il cambio Marchionni-Palladino ed in generale, non ne ha indovinata una oggi. L'augurio è che questa crisi possa subito affievolirsi, ma non ci sono belle promesse perchè in questa Juventus regna una confusione totale ,ad oggi, 20 Gennaio 2008.
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Questi 5-3 sono un genere di partite ed emozioni che solo in Coppa Italia si possono vedere. Schemi e tattiche che non esistono, una difesa juventina veramente imbarazzante, una vera e propria pernacchia al gioco del calcio e un insulto ai colori bianconeri e a chi con quella maglia, in quel reparto, ci ha fatto la storia. Dev'essere la prima e ultima volta che ci deve toccare il supplizio di vedere giocare assieme, tutt'un pezzo, gente come Boumsong (sempre a ricorrere come un disperato il pallone, mai in anticipo, il giorno che si deciderà a farlo nevicherà a ferragosto), come Grygera (che sfogliava margherite mentre quelli con la maglia blu la buttavano dentro), come Birindelli (solo perchè oggi faceva 300 presenze in bianconero non andiamo avanti, o forse la tragedia è proprio questa secondo la stragrande maggioranza di chi ha il dono della vista) e come Belardi (perchè se al posto suo ci fosse stato Gigi, avrebbe cazziato mezza squadra già al primo gol e sarebbe rimasto in posizione). Se l'Inter dovesse riuscire a non perdere 4-0 in casa con la Reggina, si va ad affrontare nella Tronchetti Provera Cup i nerazzurri. Nonostante fosse solo un ottavo per pochi intimi, è sempre emozionante ed orgoglioso notare come la Juve abbia fatto di tutto per onorare al massimo la partita (La7 e la Lega Calcio dovrebbero ringraziare), cosa che si nota dal carattere e dai comportamenti della squadra. Vincenzone Iaquinta autentico trascinatore: grande doppietta, va a raccogliere il pallone in fondo alla porta, portandolo al cerchio di centrocampo e incitando la squadra al recupero. Non troppo lontanamente, ha ricordato la grinta da leone di Gianluca Vialli in quel Juve-Fiorentina 3-2. Iaquinta poi va a guadagnarsi il calcio di rigore che vale la qualificazione, ancora realizzato dal Capitano, che esulta e a fine partita, si abbraccia e scambia la maglietta con quello che in tanti, come destino, lo indicano come possibile erede nei cuori bianconeri: Sebastian Giovinco, che meno male non ha scodinzolato in campo, altrimenti avremmo chiuso la partita 8-7 come minimo. Buffon e Trezeguet, abituati a finali Mondiali e di Champions League, battono le mani dalla panchina e soffrono, assieme alla squadra, manco fosse la partita della vita. Si chiude poi con due controlli di palla che Brazzo Salihamidzic non si sa come abbia fatto a sbagliare: roba che non si vede nemmeno nelle partitelle di beneficienza Nazionale Cantanti-Nazionale Piloti, tanto per capire. Ancora deludente prestazione di Tiago, dalla partita di Catania non è cambiato ancora d'una virgola. Ottimo Marchionni, definitivamente ritrovato, indecifrabile Pavel, aggiungere altro sarebbe retorico. |
Catenaccio, randellate, calci e ciechi:la Juve non muore mai! |
Non ci sarebbe nemmeno da commentare, dinanzi all'ennesimo tentativo di gettare cacca a profusione sulla Juve, dopo queste intercettazioni nuove tra Moggi e Secco. I soliti noti sono partiti in settimana parlando di "manovramenti", di "Moggiopoli che continua", di mafia, di bla, bla, e poi bla, bla. Guarda che caso, proprio dopo due vittorie consecutive della Juventus, proprio in un periodo in cui sorride la classifica bianconera, ad un niente di ritardo sulla Roma e con un grande vantaggio su Fiorentina e Udinese. Secco, l'allievo, un giovane diesse che ancora non ha grande esperienza per una grande carica, come si legge da queste intercettazioni, si consulta con un disoccupato che del Calcio, quello giocato e amministrato come Dio comanda, ne sa più di un Pidocchio, un Corno e un Verdello. Luciano Moggi e Alessio Secco si conoscono da più di un decennio, perchè ci si scandalizza tanto se queste due persone si contattano e si frequentano? Perchè si deve parlare di manovre losche quando l'allievo si rivolge ad un Ds che ha vinto, con grande merito, scudetti e Coppe a raffica? Ma sopratutto, spiegateci il perchè sia vietato parlare con un uomo che penalmente è ancora pulito. Se il discorso si limita in un semplice aiuto e a dei normalissimi consigli, d'illecito, purtroppo per i ragazzi di Via Solferino, non c'è un bel niente. Fatevene una ragione. Personalmente, sono più imbarazzato quando vedo quello che dovrebbe essere il Presidente della Juventus, applaudire alla consegna di un Coppa di Cartone a Moratti, oppure, quando lo stesso Presidente, s'inchina a 90° a Roma, davanti a Guido Rossi e Gianni Petrucci, per ritirare quel ricorso al TAR che avrebbe annientato Farsopoli. |
Post n°888 pubblicato il 16 Dicembre 2007 da juvefc1897
Abito blu, con qualche particolare giallo, stadio Olimpico, di fronte i biancocelesti. Una storia già vista, due volte, ma a distanza di 13 anni il marchio è sempre il suo: quello di Pinturicchio, di Alex Del Piero. 11 dicembre 1994, 15 Dicembre 2007. Quattrò hurrà nel suo stile. L'esplosione definitiva e poi la rinascita. Velenoso, veloce, scattante, freddo e infallibile. Eccola lì la svolta, il marchio del Campionissimo al momento più opportuno. Due autostrade, è destino, che celebrano l'ennesima rinascita (per noi non è mai morto, momenti brutti capitano a tutti). Prendere o lasciare, buttarla dentro quella rete o non la vedrò più come prima. Come ha sempre fatto in carriera, ha risposto alla grande sul più bello. Evvai Alex, allora. Però non vuole dire sempre e comunque 90 minuti su 90 in campo. Partite così dimostrano che questo Del Piero è ancora in grado di fare la differenza se impiegato centellinando qualche partita. E' una vittoria che ci consegna 3 punti pesantissimi, perchè cominciamo a prendere del distacco consistente e importante sull'Udinese e la Fiorentina, una svolta che promette bene. Questa Juve ha saputo soffrire e subire meno possibile, grazie ad un SuperGigi impegnato con gli straordinari lì tra i pali, ringraziando una difesa un pò troppo ballerina, nessuno escluso. Troppe palle perse, troppe dormite. Due gol subiti evitabilissimi (ma una volta tanto può anche succedere), ma che comunque la Lazio non ha demeritato, perchè Delio Rossi (mister che ha delle caratteristiche Lippiane) ha schierato dopo la scoppola di Madrid una squadra frizzante, veloce e grintosissima, di gran carattere che attacca fino all'ultimo anche davanti ad un risultato segnato. Più che prima Juve di Lippi, stasera sembrava di rivedere i bianconeri cinici capelliani. Concreti e velenosissimi. Anche un pò bruttina. Ma chissenefrega, detto in parole povere, abbiamo vinto all'Olimpico di Roma. Centrocampo a corrente un pò alternata: manca tanta qualità nel primo tempo, Nocerino e Zanetti sembrano in giornata nera, poi nel secondo tempo si trasformano, in particolare il pacco di Moratti, autore di lanci con il contagiri. La qualità l'ha portata Tiago, finalmente, nel secondo tempo che a preso posto di un Nedved non troppo spumeggiante ma pericoloso. Fa circolare bene palla, ha intesa, il gruppo è con lui, sbaglia qualche passaggio ma è evidente che queste imperfezioni avvengono perchè viene impegnato poco e non conosce ancora troppo bene questo gioco e questa Juve. Ma il ragazzo è assolutamente recuperabile. Tant'è che quando ha indovinato qualche cosuccia, Trezegol è arrivato solo davanti a nonnino Ballotta. Tanto sempliciotto e scarso, forse non sarà questo portoghese. In attacco, già lodato Alex in apertura, Trezeguet guadagna una sufficienza non piena per aver solamente deviato dentro, senza saperlo, lo 0-1. Perchè per il resto non è stato protagonista di una prestazione alla David, vista la clamorosa palla gol buttata al vento davanti a Ballotta che lui non può sbagliare. Forza ragazzi.
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15 dicembre 2006, è in programma una sfida importante al Comunale di
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Partita non impossibile da vedere se si usufruiva di quei programmini cinesi che consentono di guardare le tv internazionali in streaming. Per un ottavo di finale di Coppa Italia ma sopratutto per la nostra Juve, questo ed altro. Ecco qualche commento qua e la da immagini sfuocate e scattose. Finisce
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Furono
E' una cinquina che ci chiediamo come avrà accolto il presidente del
Buffon n.g.,Zebina 6,5, Legrottaglie 7,Criscito 6+,Molinaro
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PER SEMPRE CAMPIONI
12 OTTOBRE 2003: GRAZIE RUBENS, GRAZIE SCHUMI!
IL GRANDE URLO 21 ANNI DOPO, 8 OTTOBRE 2000:GRAZIE SCHUMI!
UNA FRASE,UNA STORIA
Repertorio dell'Avvocato
-"Avvocato, che vinca la Juve o che vinca il migliore? - Sono fortunato, spesso le due cose coincidono"
-"Mi emoziono anche quando vedo la lettera "J" in un titolo di giornale"
- Michel Platini "l' abbiamo comprato per un tozzo di pane e lui ci ha messo sopra il foie gras"
- Su Micheal Schumacher:"Il migliore.Quando si ha in squadra uno come quello,se non si vince è colpa loro".Riferendosi al team Ferrari.
- Ancora su Schumi:"Schumacher è come Pelè, come Fangio, e se Del Piero è Pinturicchio, Schumacher è Andy Warhol".
- Dopo il 5 maggio 2002 "Dopo i due missili di Seedorf a San Siro non ci credevo più.Ma quando ha parlato Sensi.."
- Quando l'Avvocato ricevette in visita Gorbachov,la prima cosa che gli disse fu "venga,la porto a vedere la Juventus"
-Prima di Juve-Ajax del 22 maggio 1996(Juve campione d'Europa):"Se loro sono una squadra di pittori fiamminghi,noi,saremmo i piemontesi tosti"
-Dopo Juve-Milan 1-0 e Roma-Lecce 2-3:"Mi aspetto sempre di tutto dalla giornata.La divina provvidenza non ha limiti".
- Giovanni Buscetta "ha detto di essere ossessivamente un tifoso della juventus?Se lo incontrate ditegli che è la sola cosa di cui non potrà pentirsi"
-Su Boniperti "Bei tempi quando lo buttavo giù dal letto all'alba. Ora devo svegliarlo alle 4 del pomeriggio!"
- "Sivori è un vizio",
- Franco Zeffirelli "è un grande regista ma quando parla di calcio non lo sto nemmeno a sentire"
- Boniek "il bello di notte"
-Didier Deschamps: "Sembra un maresciallo di Napoleone."
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- Del Piero " Mi ricordava Pinturicchio, adesso è Godot"
- Diego Armando Maradona "è stato migliore di qualunque allenatore"
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