IL REGALO DI NATALEL’albero è fatto alla prima neve, un pomeriggio di novembreNatale è finito. Otre il tempo della venuta. Nella stanza confusa trovo i giorni tra le carte decorate,Marry Crystmas _ My Funny Valentine. Un cartoncino. Quadrato su ogni verso.Da conservare come un’anima bianca, _ _Mai ancora scritto dalla mia nuova venuta. Lo giro tra le mani, e decido di incartalo.Lo regalo a chi me lo chiede, Lo regalo a chi lo vuole. E’ nuovo e silenzioso. È vuoto e freddo come un neonato, Compatto come un’acqua, elastico come un’onda. E’ flessibile e sottile, ancora liscio, come l’ho creato io all’inizio.Da piegare se si vuole, ma non da strappare. Non è oggetto da perdere tra le cose, Non è un foglio ma è un quadrato luminoso e pulito, Da guardare come un vetro. Il suo specchio opaco. Impressioni dette, i suoi gesti, controluce ancora scivola senza solchi. Ora ce l’ha, ma non lo sa, ce l’ha senza poterlo usare. Senza dire niente l’ho lasciato in una tasca.
ALFASIA 020 (lettere intime)
IL REGALO DI NATALEL’albero è fatto alla prima neve, un pomeriggio di novembreNatale è finito. Otre il tempo della venuta. Nella stanza confusa trovo i giorni tra le carte decorate,Marry Crystmas _ My Funny Valentine. Un cartoncino. Quadrato su ogni verso.Da conservare come un’anima bianca, _ _Mai ancora scritto dalla mia nuova venuta. Lo giro tra le mani, e decido di incartalo.Lo regalo a chi me lo chiede, Lo regalo a chi lo vuole. E’ nuovo e silenzioso. È vuoto e freddo come un neonato, Compatto come un’acqua, elastico come un’onda. E’ flessibile e sottile, ancora liscio, come l’ho creato io all’inizio.Da piegare se si vuole, ma non da strappare. Non è oggetto da perdere tra le cose, Non è un foglio ma è un quadrato luminoso e pulito, Da guardare come un vetro. Il suo specchio opaco. Impressioni dette, i suoi gesti, controluce ancora scivola senza solchi. Ora ce l’ha, ma non lo sa, ce l’ha senza poterlo usare. Senza dire niente l’ho lasciato in una tasca.