UNDATED BAR

(cercando nell'acqua)


L’ORCHIDEAIl mio sviluppo è un aritmetico eros, l’arcuato processo di un espansione anatomica.Fissamente esile all’asse compilo epsilon di clorofilla,Al vertice nervosamente equidistanti ascendono composte.La mia architettura è un epilettico automatismo che descrive l’igienica fisiologia del mio linguaggio,Ma dal mio esofago moltiplico cifre assottigliate che esito a liberare, come se fossero un suono fobico;Il compulso svolgere nelle estremità delle labbra seduce la mia epurata concezione autogena,Annichilisce l’astinenza di un più complesso logaritmo interiore.Quei lembi agiscono come un comportamento azionato dolorosamenteVorrei essere una entità immune, un solo stelo cilindrico e invece sono indotta ad un’esplicita apertura fotogena,Un’espansione galvanizzante che decripta i miei segreti in colori mortificanti, in lingue tumide come vagine.Nel tempo attendendo un solo contatto cogitativo tra il mio asse e il suo svolgersi essenziale nel buio.