UNDATED BAR

(cercando nell'acqua)


IL VASETTO D’ARIAPensano io sia l’esito della mia funzione,Un gelificato spazializzatore di contenuti indotti.Mi vedono come l’apatica estensione dell’idea di frazionabilità,  Mi credono sostituibile con uno sterile sosia.Insospettata cella razionale deduco un’ipotetica autonomia,La mia forma è l’assunzione controllata dei miei equivalenti,La cerchiatura del mio coperchio è la mia claustofiliaAvvitata tramite attrazione ansiogena ermetica;La bocca filettata del mio corpo digrignando la chiocciola di denti Specifica il mio prolungare etico della componente ingerente.Il mio vetro è un Logicista, appiattito sull’esternoLa cui trasparenza assume solo l’essenziale circostante,Sono sovraesposto alle impressioni sul mio internoMi si impone il radicale vuoto, stabile e leale.