UNDATED BAR

(racconti isterici, criminali e patologiche storie)


IL RADIOFONISTAQui dentro non si sente niente! Ruotando il dispositivo cartilaginoso incessantemente si alzava e si sedeva per controllare l'afflusso sonoro. Il gomito formò il nodo di una leva acuta, la mano un meccanismo ostinato, il dito ferroso era una vite sotto sforzo ma non  usciva dal foro più che una sgonfia spirale d’aria. La nuca impregnò di calore il colletto quando sulla scrivania il telefono  fece tre squilli stabilendo l’inesistente limite sonoro, le nocche gli colpirono veloci il cranio con lo stesso ticchettio che si trovava sotto la palpebra destra.