FAST AND FURIOUS

Post N° 7


- Una birra e un giro in compagnia non si rifiutano mai.- La moto è come una donna: prima di toccare o provare una moto altrui chiedine il consenso. Tu faresti cavalcare il tuo partner da uno sconosciuto?- Non denigrare mai moto, usi e costumi altrui. Ognuno è motociclista a modo suo. In fondo il mondo è bello perché vario!- Quando c’è la compagnia, km, intemperie e avversità non contano. Il vero motociclista non ha paura di bagnarsi o congelare! IL motociclista non è solubile in acqua.- Quando si parte in compagnia, si torna in compagnia: non lasciare mai un compagno da solo, potrebbe aver bisogno d’aiuto.
Antico gesto che pare risalga al tempo in cui i cavalieri cavalcavano ancora un sol cavallo per volta e in carne ed ossa. La leggenda narra infatti di un cavaliere solitario in sella al suo destriero da non si sa quanti giorni, che percorreva in salita un sentiero di montagna in una tranquilla giornata di sole. In alcuni tratti egli godeva nello spronare il suo cavallo per sentire il vento attraverso le fessure della sua armatura per poi rallentare e godersi i rumori del bosco che attraversava. Intanto più in alto e più in la verso l’orizzonte si scorgevano gia le torri del castello dove era diretto. Al cavaliere gli si illuminarono gli occhi dalla gioia. Quand’ecco scorgere in lontananza ed in direzione contraria la figura di un altro cavaliere che si avvicinava anch’egli felice. Quando i due si incrociarono, quello proveniente dal castello, sollevando la mano destra e con l’indice ed il medio disposti a “V”, esclamò: “Mi spiace amico arrivi 2°, la principessa me la son già impalmata io!” e si allontanò al galoppo… Ecco quindi come è giunto fino a noi, cavalieri di oggi, il gesto di salutarsi con le classiche dita a “V”, poiche quello che non saluta, automaticamente impersonifica il cavaliere corn… pardon ritardatario.