Creato da titolabieno il 03/03/2008 |
Vittoria Augusti, nella monografia di Labieno, scrive: “La questione, secondo noi, va studiata sotto un altro punto di vista, quella cioè del lealismo di Labieno verso la costituzione repubblicana nella ricerca di un motivo psicologico-politico, il quale sta a suo posto nell’animo di quel valoroso soldato, tanto valoroso in armi, quanto ottuso in politica. Il giuramento di fede alla costituzione impegnava il soldato romano in modo assoluto” (5). Secondo Syme il gesto andrebbe spiegato alla luce delle clientele pompeiane nel Piceno, nelle quali lo stesso Labieno sarebbe stato coinvolto (6).
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Battaglia di Munda
La Battaglia di Munda si svolse il 17 marzo 45 a.C. nelle pianure di Munda, nel sud della Spagna. Fu l'ultima battaglia della guerra civile tra Giulio Cesare ed i repubblicani conservatori. Dopo questa vittoria, e la morte di Tito Labieno e di Gneo Pompeo (il figlio maggiore di Pompeo), Cesare fu libero di tornarsene a Roma ed assumere il titolo di dittatore. Il suo successivo assassinio diede il via a quel processo che finì per condurre alla fine di Roma repubblicana, con il regno del nipote Ottaviano in qualità di primo Imperatore Romano AntefattoAgli inizi del 45 a.C., la guerra civile repubblicana tra le fazioni di Cesare e di Pompeo volgeva al termine. Dopo vittoria iniziale di Dyrrhachium, l'odierna Durazzo, le sconfitte di Farsalo e di Tapso costrinsero i conservatori repubblicani, inizialmente guidati da Pompeo ad arroccarsi in Spagna. Non era, però, una situazione disperata. Sotto il comando di Tito Labieno, un valente generale, e dei fratelli Sesto e Gneo Pompeo, i conservatori avevano usato le risorse della Spagna per arruolare un esercito di tredici legioni. Giulio Cesare inseguì i figli di Pompeo dalle province africane fino in Spagna. Il suo scopo era quello di sconfiggere le ultime opposizioni conservatrici repubblicane. Con lui vi erano otto legioni di veterani, molti dei quali erano stati sotto il suo comando fin dai tempi delle guerre in Gallia,e 8000 cavalieri, che avrebbero determinato l'esito della battaglia. Tra le sue legioni vi erano la Legio V Alaudae, la Legio X Gemina, la Legio XIII Gemina, e la Legio III Gallica. La battagliaI due eserciti si incontrarono nelle pianure di Munda, presso l'odierna Osuna, nel sud della Spagna. L'esercito di Pompeo era accampato su di una collinetta, posizione sfavorevole ad un eventuale attacco di Cesare. Rimasero a fronteggiarsi per qualche giorno, finché il 17 marzo, Cesare attaccò battaglia. Il combattimento si protrasse per qualche tempo senza che si registrassero significativi progressi dall'una o dall'altra parte, il che indusse i generali ad abbandonare le loro posizioni di comando per unirsi alle truppe ed incoraggiarle di persona. Cesare assunse il comando dell'ala destra, dove stava combattendo aspramente la Legio X Gemina. La sua presenza infiammò il morale della decima legione, che cominciò a progredire. Rendendosi conto di questa manovra, Gneo Pompeo distolse una legione dal proprio fianco destro per rinforzare il sinistro che veniva attaccato. Questo si rivelò un grave errore. Infatti l'attacco da parte della Legio X Gemina fu solo un diversivo. Una volta indebolito il fianco destro dei pompeiani, la cavalleria di Cesare sferrò un attacco che fu risolutivo per le sorti della battaglia. Contemporaneamente, Bogud, re di Mauretania alleato di Cesare, attaccò da dietro i pompeiani. Tito Labieno, comandante della cavalleria pompeiana, si accorse di questo attacco e si preparò a fronteggiarlo facendo dietro-front. Ma i legionari interpretarono male questa sua manovra. Essendo già attaccati sull'ala sinistra (Legio X Gemina) e su quella destra (carica di cavalleria), credettero che Labieno stesse fuggendo. Temendo il peggio, le legioni pompeiane abbandonarono le posizioni e si diedero alla fuga. Molti soldati pompeiani caddero mentre cercavano di fuggire dalle truppe di Cesare. Altri trovarono la morte nella difesa della città di Munda. Tito Labieno fu tra i caduti, mentre Sesto e Gneo Pompeo riuscirono a fuggire a Corduba, l'odierna Cordova. ConseguenzeDopo la battaglia di Munda, Cesare procedé alla pacificazione di altre parti dell'Hispania, rimaste fedeli alla causa repubblicana, distruggendo città sospettate di ospitare Gneo e Sesto Pompeo. Gaio Didio, un comandante della flotta fedele a Cesare, colò a picco la maggior parte delle navi dei pompeiani. Gneo Pompeo dovette cercare scampo sulla terraferma, ma venne ben presto individuato e giustiziato. Con questa vittoria, e con la pacificazione della Spagna, Cesare non aveva più opposizione. Si diresse a Roma dove assunse il titolo di dittatore. Cesare venne poi assassinato il 15 marzo dell'anno seguente (44 a.C.) da conservatori repubblicani della nuova generazione, guidati da Bruto e Cassio. Ma a quell'epoca le istituzioni repubblicane di Roma erano ormai praticamente dissolte. |
Visto che molti mi chiedono il perchè di Tito Labieno, qui sotto ecco la spiegazione: Tito Labieno (latino: Titus Labienus; Cingoli, 100 a.C. circa – Munda, 17 marzo 45 a.C.) fu un generale della Repubblica romana, collaboratore prima e avversario poi di Gaio Giulio Cesare. Fu tribuno della plebe nel 63 a.C. e luogotenente di Giulio Cesare. Labieno fu legato di Cesare in Gallia e seppe mostrare le sue doti di abile condottiero durante i conflitti contro le popolazioni celtiche dei Tigurini (58 a.C.), dei Treveri (54 a.C.) e dei Belgi (53 a.C.); si dimostrò particolarmente abile nel sedare una rivolta scoppiata nella regione di Lutezia nel 52 a.C.. Nel 50 a.C. gli fu affidato, da parte di Cesare, il governo della Gallia Cisalpina. Nonostante tutto, ripudiò l'amicizia dimostratagli da Cesare e passò dalla parte di Pompeo Magno, diventando uno dei più accaniti rivali di Cesare. Dopo la sconfitta di Pompeo a Farsalo nel 48 a.C., fuggì in Africa e, ricostituito un nuovo esercito, riorganizzò la resistenza repubblicana. Grazie al riorganizzato esercito, riportò una vittoria contro lo stesso Cesare presso Ruspina nel 46 a.C.. Malgrado ciò, Labieno fu sconfitto nella battaglia di Tapso e durante la battaglia di Munda, il 17 marzo del 45 a.C., una sua errata manovra militare causò, seppur in parte, l'annientamento dell'esercito repubblicano e la sua stessa fine. Tito Labieno fu storico e abile retore: le sue opere furono arse nel 12 d.C. poiché condannate e censurate dal potere imperiale vigente in quei decenni. In età imperiale, dopo la scomparsa di Mecenate avvenuta attorno al 20 a.C. (da cui appunto il mecenatismo), la gestione del difficile rapporto tra letteratura e potere passò nelle mani di Augusto. Con quest'ultimo si aprì un'epoca di condanne e censure, fenomeno il quale si protrasse e si accentuò con il suo successore: Tiberio. |
Blitz in consiglio comunale In consiglio comunale è passato un emendamento di Forza Italia che fa salire a 1 metro quadrato l’indice di edificabilità su una parte delle cosiddette “aree standard a vincolo decaduto”, un tempo destinate a verde o servizi, che nessuno ha mai realizzato di Alessia Gallione È un altro tassello nel piano di densificazione della giunta Moratti. Un altro passo verso la città che nei prossimi vent’anni dovrà avere 700mila abitanti in più. Da ottenere anche sbloccando le aree destinate in passato a verde o a servizi mai realizzati: circa 9 milioni di metri quadrati ancora liberi da anni. Una possibilità già prevista nella delibera di urbanistica di Palazzo Marino, ma che ora vede aumentare ancora di più l’indice di edificabilità su una fetta di 2 milioni di metri quadrati: il documento fissava la quota massima a 0,30 metri quadrati di costruito per metro quadrato di terreno. Con un emendamento presentato da Forza Italia si arriverà fino a 1 metro quadrato, obbligando però a riservare il 50 per cento a edilizia convenzionata agevolata. Il tutto mentre Renzo Piano, in una lettera indirizzata a Marco Vitale e pubblicata sul Riformista, boccia come "criminale" la "strategia urbanistica" a Milano. Ma fatemi il piacereeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee |
Inviato da: menta.ortica
il 13/10/2014 alle 04:22
Inviato da: titolabieno
il 29/01/2010 alle 10:29
Inviato da: Gaia.dgl1
il 29/01/2010 alle 10:27
Inviato da: titolabieno
il 26/01/2010 alle 15:22
Inviato da: stelladimare_711
il 26/01/2010 alle 13:33