Creato da titolabieno il 03/03/2008
 

PEDALARE IN LIBERTA'

PERDERSI NELLA NATURA E NEL PAESAGGIO PEDALANDO

 

 

IL CASO MARRAZZO - RIFLESSIONI

Post n°44 pubblicato il 28 Ottobre 2009 da titolabieno
 

In questi giorni non si parla d'altro, Marrazzo ed i trans. Una piccola riflessione. Il caso Marrazzo dimostra ancora una volta come in Italia non si può puntare il dito su qualcuno perchè chi è senza peccato scagli la prima pietra. Fino a pohe settimane prima il Berlusca e la D'addario, festini, veline, sembrava che la crisi economica italiana dipendesse dal libertinaggio del premier. Oggi ecco colui che conoscevamo come il Robin Hood dei consumatori quando conduceva il noto programma su Rai 3, un governatore di una regione importantissima come il Lazio, un uomo proveniente dalle fila della sinistra moralizzatrice, l'antipeccato. Eppure anche lui peccò. Ci si domanda come mai anche personaggi arrivati a certi livelli, uomini di successo, famosi, con cariche di responsabilità, possano commettere simili errori. Premesso che secondo me Marrazzo alla fin fine deve rendere conto alla sua coscienza ed alla sua famiglia, non mi sento di condannare il fatto che egli abbia il vizietto, chi ama essere bsx, è libero di esserlo, l'importante che non danneggi la collettività, però certo un pò di contegno non sarebbe guastato, addirittura andarci con l'auto di servizio è irriguardoso nei confronti dei contribuenti e dei cittadini. Il fatto che non prendesse precauzioni durante questi tour della trasgressione preoccupa non tanto per l'evento trasgressivo in se quanto perchè certi personaggi pensano di essere talmente intoccabili ed insostituibili che non si preoccupano nemmeno delle più normali regole di prevenzione. Ci fa capire insomma come certi politici abbiano perso il contatto con la realtà, e con i problemi quotidiani. Il caso Marrazzo comunque spero che porti alla fine della fiera a far capire a certi personaggi della sinistra come tutto il mondo è paese, che Berlusconi non è l'unicum maleficum di questa nostra Italietta, del bel paese oggi non restano che antiche vestigia, la maggior parte delle quali stanno andando in malora a causa dell'incuria e dell'insensibilità di noi uomini. Parliamo parliamo, ambiente, ecologia, risparmio energetico, dissesti idrogeologici, e poi basta andare a Porto Recanati per vedere cosa han fatto, l'amministrazione comunale ha fatto urbanizzare vicino alla foce del fiume Potenza un intero quartiere con palazzoni enormi, il tutto a poche decine di metri dalla foce del fiume Potenza e dalla battigia marina. Basta andare a vedere le modifiche alla legge sulle attività estrattive passata in questi giorni in regione (Marche), nemmeno in Calabria avrebbero fatto di meglio, con la scusa di favorire i recuperi ambietali delle cave dismesse, ora autorizzeranno cave di 25000 metri cubi anche nelle aree protette, parchi regionali etc etc etc. Con la scusa di risistemare cave dismesse dicono, invece io dico per perpetrare nuovi scempi, infatti quando una cava dismessa da oltre dieci anni inizia a presentare segni evidenti di ricomposizione ambientale naturali, ecco che con un graffio di 25000 metri cubi riapriamo una ferita bestiale che non potrà avere la pretesa di riconfigurare un sito, per cui alla fine per sanare l'ulteriore scempio occorrerà autorizzare altri metri cubi etc etc etc. Poveri noi, povera Italia. Demenzialità, povertà culturale, ipocrisia, insensibilità sono tutti fattori dominanti nella società di oggi. Preoccupante sia per il caso Marrazzo che per Berlusca e le veline, è il fatto che i Santoro i Ballarò e tutto il resto del carrozzone, non si è benchè minimamente preoccupato di denunciare il fatto che i trans di Marrazzo o le veline del Berlusca, praticano il meretricio del proprio corpo, di fatto sono evasori, Leggiamo ed assistiamo ad operazioni della Guardia di Finanza, delle Agenzie delle Entrate etc etc contro evasori, e vediamo in televisione una D'Addario che parla del suo mercanteggiare in nero il proprio corpo. In un paese civile all'indomani della trasmissione si sarebbero sentite le sirene fischiare e la finanza irrompere in casa della D'addario per portarla in Procura con un avviso di garanzia legato all'evasione fiscale. Nessuno e dico nessuno ha parlato di questa sfaccettatura de problema, alla fine è questo il  nocciolo della questione. Se Marrazzo sia attivo o passivo a noi poco importa, se Berlusca sia minidotato, normodotato, o superdotato a noi non ce ne può fregare di meno, ma invece ci interessa sapere quanti soldi ha in banca la D'Addario, Con che campa la D?Addario, quanti soldi hanno sul c/c lei ed i trans di Marrazzo. Stanno facendo indagini a tal proposito? Ci sarà un indagine fiscale su questi soggetti? Ma vi pare normale in un paese civile non legalizzare la prostituzione e permettere la vendita legalmente di riviste di annunci erotici che pubblicizzano le prestazioni di trans, boys e girls a pagamento? Non è vera e propria ipocrisia? Occhio non vede e cuore non duole come si dice. Ed intanto in Italia andiamo a rompere le scatole ad un povero artigiano per un assegno che non reca la clausola non trasferibile o altre scemenze del genere, poi permettiamo ad un esercito di trans e di escort di fatturare milioni di euro in nero sotto gli occhi di tutti. Non è ora di legalizzare sta benedetta prostituzione? Non pensiamo che fatta in maniera decorosa, lontano da occhi indiscreti con la protezione dello Stato, da persone maggiorenni e sane fisicamente e mentalmente, possa essere anche un valido ausilio per ridurre di molto i cosiddetti reati a sfondo sessuale? Quanti sono i reati a sfondo sessuale frutto di frustrazione, di incapacità ad avere una normale vita sessuale? Il sesso a pagamento potrebbe essere una valida valvola di sfogo, Un esercito di professioniste/i al servizio del cittadino, prestazioni soggette al pagamento delle tasse. Chi volesse esercitare la professione potrebbe farlo in strutture statali, coperti dall'anonimato, con possibilità per i meno indigenti di conseguire anche un titolo di studio, Una professione a tempo determinato, con controlli sanitari obbligatori ed efficienti. Srutture ad hoc, che prevederebbero anche sale lettura, piano bar etc. A questo punto le lucciole illegali sarebbero ridotte di molto e sarebbero più facilmente perseguibili. Un conto è avere 100000 lucciole e trans sparsi lungo tutto lo stivale, su centinaia di km di asfalto, vie e viuzze, o su migliaia di appartamenti spesso affittati loro in nero dai proprietari, un conto è averne 1000 illegali su tutto lo stivale. Strutture statali lontano da occhi indiscreti, massima discrezione, massima pulizia, controlli efficientissimi, permetterebbero all'utente di scegliere se andare in una struttura ufficiale con garanzie di pulizia e serietà oppure se continuare ad andare per strada con ragazze che non si sa se sono minorenni o maggiorenni, sicuramente oggetto di violenze di ogni tipo. Le bande di papponi slavi ed albanesi nonchè rumeni, sarebbero individuati immediatamente visto che la maggior parte del meretricio avverrebbe all'interno di strutture statali. Tornando ora allo sfigatissimo Marrazzo o al tanto vituperato Berlusconi, devo ancora sentire qualcuno porsi il problema non tanto se costoro abbiano usato la vaselina o chissà cosa, ma se automaticamente è scattata un indagine per evasione fiscale. Scommetto che nemmeno una verifica del conto corrente è stata fatta sui conti del trans e delle veline. Sono curioso di vedere cosa si inventerà Santoro per dimostrare che Marrazzo andava a trans per colpa di Berlusconi. Chi vivrà vedrà.

Saluti

 
 
 

Speranza per l'Aids

Post n°43 pubblicato il 24 Settembre 2009 da titolabieno
 

BANGKOK  - Un vaccino contro l'Aids messo a punto da ricercatori statunitensi e thailandesi sta dando, per la prima volta, risultati significativi durante la sperimentazione, dimostrando efficacia in almeno un terzo dei casi. Lo hanno annunciato i ricercatori presentando i risultati ad una conferenza stampa a Bangkok.

Il vaccino, sperimentato dal 2003 su 16.000 volontari in due province thailandesi, è stato spiegato, è ricavato da due vecchi vaccini fra loro diversi ed entrambi rivelatisi inefficaci. La sperimentazione, condotta in collaborazione dal ministero della sanità thailandese e dall'esercito americano, è stata presentata come la più importante mai effettuata nel mondo per un vaccino contro la contaminazione da virus Hiv. "Nel 32,1% dei casi il vaccino riduce il rischio d'infezione", hanno indicato i ricercatori in una nota diffusa nella conferenza stampa di Bangkok. "Questo risultato - vi si legge ancora - rappresenta un balzo in avanti perché è la prima volta che un vaccino contro il virus Hiv dimostra un'efficacia preventiva. Si tratta - aggiunge la nota - di un progresso scientifico molto importante e ci dà la speranza che un vaccino efficace per il mondo intero sia possibile per l'avvenire

 
 
 

I Panda, disquisizioni disgustose

Post n°42 pubblicato il 24 Settembre 2009 da titolabieno
 

Panda troppo costosi,
lasciamoli estinguere"

Provocazione da Londra. Chris Packham, conduttore di programmi sulla natura della Bbc, lancia la sua proposta: "Sono in un cul de sac evolutivo, stacchiamo la spina" di FLAMINIA FESTUCCIA

 

 
LASCIATE che i panda si estinguano dignitosamente. Un singolare appello contro l' "accanimento terapeutico" che arriva dalla Gran Bretagna, per voce di Chris Packham, famoso naturalista e conduttore di programmi sugli animali. Che ha fatto insorgere gli animalisti.

Nella sua intervista alla rivista Radio Times, Chris Packham non è stato tenero con i grandi orsi bianchi e neri simbolo del Wwf: "I soldi spesi per la conservazione di questa specie potrebbero essere impiegati meglio, i panda sono entrati volontariamente in un cul de sac evolutivo". Da qui la proposta di "staccare la spina". Anche perché, ha aggiunto il naturalista britannico, "è inutile continuare a farli riprodurre in cattività se poi l'habitat dove reinserirli non esiste più".

La dieta. Morbidi, pigri, goffi, i panda sono animali davanti ai quali nessuno nasconde un moto di tenerezza. Eppure le parole di Packham hanno un fondamento. Il panda, infatti, appartiene alla stessa famiglia degli orsi, e come quelli tecnicamente sarebbe onnivoro. Anzi, il suo apparato digerente sarebbe quello di un carnivoro, ma da tempo la specie si è adeguata a una dieta composta quasi esclusivamente di bambù. Proprio per le difficoltà di assimilazione delle foglie, il panda ne deve mangiare circa 40 chili al giorno, e la lunga digestione gli conferisce quell'aspetto assonnato da orsacchiotto di peluche.

La riproduzione. Il panda è pigro anche in amore: raggiunge la maturità sessuale molto lentamente, e il periodo fertile di una femmina dura solo due giorni all'anno. Dato che si tratta di un animale solitario, poi, l'incontro tra i sessi non è sempre garantito, e per di più anche dopo l'accoppiamento solo una femmina su tre riesce a portare a termine la gravidanza. In ogni cucciolata possono nascere uno o due piccoli, ma la madre, sia in cattività che in natura, ne alleva sempre e solo uno, abbandonando l'altro. Ma nonostante concentri tutte le sue cure su un figlio solo, la mortalità infantile è comunque elevatissima.

In natura sopravvivono circa 1600 panda, secondo le stime del Wwf, minacciati dalla scomparsa del loro
habitat per mano dell'uomo. Ma sono molti, soprattutto in Cina, i centri dove si tenta la riproduzione in cattività. Addirittura si sperimenta una tecnica per cui la madre viene "ingannata" scambiando continuamente i cuccioli, in modo che li accetti e li allevi entrambi. Ma il problema sta anche a monte: per favorire l'accoppiamento tra gli animali impigriti e privi di interesse per l'altro sesso, si prova di tutto: dai feromoni ai "video a luci rosse", sperando che la vista di altri panda beatamente intenti alla riproduzione possa far riaffiorare gli istinti sopiti.

Le proteste. Il panda però è e rimane un animale simbolo della lotta per la protezione delle specie, e l'idea di "staccare la spina" ha fatto inorridire molti. "Chris ha detto una cosa sciocca, da irresponsabile", ha dichiarato Mark Wright, studioso di scienza della conservazione e consigliere del Wwf, che ha aggiunto: "I panda si sono perfettamente adattati al luogo dove vivono. Le montagne costituiscono il loro habitat e lì hanno a disposizione tutto il bambù che vogliono". Ma Chris Packham ha rincarato la dose, gettando ombre anche sul futuro delle tigri: "Difendere un animale che vale più da morto che da vivo sarà molto difficile, non credo che le tigri possano vivere altri 15 anni".

Tesi logicamente ineccepibili, quelle del conduttore britannico. Che di certo avrebbero suscitato molte meno polemiche se si fosse trattato di zanzare o pipistrelli. Ma pensando ai danni fatti dall'uomo all'habitat di tante specie, agli animali che si sono estinti, ripensiamo ai panda. Per quanto inadatti, inutili e costosi possano essere, siamo davvero pronti a lasciarli andare via per sempre?

(24 settembre 2009)

 
 
 

La ricerca no almeno quella no

Post n°41 pubblicato il 24 Settembre 2009 da titolabieno
 

Un medico ricercatore statunitense denuncia un episodio di corruzione
all'interno del sistema di valutazione del ministero dell'Università e della Ricerca

"Il Miur mi ha ingaggiato per essere impaziale
e poi mi hanno inondato di raccomandazioni..."
Contattato per la valutazione di alcuni progetti con la promessa del massimo riserbo
ha invece ricevuto richieste di voti alti dagli interessati. E ha declinato l'incarico, "con disgusto"
di ROSARIA AMATO

 

 
ROMA - Claudio Fiocchi è un medico ricercatore nato a Roma, laureato in Brasile e residente da molti anni negli Stati Uniti. Per conto del ministero italiano dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca avrebbe dovuto dare il suo giudizio su un paio di progetti scientifici. E sulla base di questo giudizio il Miur avrebbe poi deciso se finanziarli o no. Ma il professor Fiocchi questo giudizio non se l'è sentita di darlo, dal momento che pochi giorni dopo aver accettato l'incarico gli sono piovute addosso insistenti richieste "di una decisione favorevole" e "del più alto voto possibile". Tentativi di raccomandazione, insomma. Malgrado la garanzia avuta dal ministero sul mantenimento del suo anonimato.

Una storia "forse fin troppo comune da voi", commenta con amarezza Fiocchi. Ma per lui, che partecipa da tempo alla valutazione dei progetti dei National Institutes of Health Usa, sulla base dei quali vengono assegnati i fondi federali, queste pressioni non sono affatto normali, tanto che alla fine ha deciso di declinare l'incarico, "con disgusto", "ma anche con molta tristezza". E di raccontarlo a Repubblica: "Forse quando verrò in Italia molti colleghi non mi saluteranno. Ma molti mi diranno che ho fatto bene".

Fiocchi lavora come ricercatore nel campo delle malattie digestive al Cleveland Clinic Foundation
Lerner Research Institute. "Per via della mia attività di base - spiega - da molto tempo sono coinvolto nel sistema "peer-review" dei National Institutes of Health, che assegnano i fondi del governo federale basandosi esclusivamente sul valore intrinseco delle proposte scientifiche, che sono esaminate da comitati composti da vari ricercatori, i "pari" della persona che richiede fondi per la ricerca. Inoltre, partecipo anche a "review systems" in vari altri Paesi, tra questi l'Italia".

Nel luglio di quest'anno infatti il professor Fiocchi ha ricevuto dal Miur la richiesta di verificare la validità di alcuni progetti scientifici. "Le faccio notare che l'ultimo paragrafo di quest'invito - rileva il ricercatore - dichiara che il processo deve essere condotto in 'stretta confidenza' e che la persona che accetta di fare la valutazione deve aderire a 'principi di etica e confidenzialità'".

Giusto. Peccato che appena "una settimana dopo aver accettato di valutare uno dei progetti", racconta il professore, "ho ricevuto un paio di email da parte degli stessi ricercatori del progetto che avrei dovuto valutare, nelle quali dichiaravano che erano consapevoli del compito assegnatomi, e mi chiedevano non solo una decisione favorevole, ma anche il voto più alto possibile per garantire che ricevessero i fondi".

Ma i ricercatori italiani vanno anche oltre, e cercano gli amici degli amici: "Passati pochi giorni un mio ex-fellow (allievo, ndr) italiano, che ha studiato nel mio laboratorio negli Stati Uniti, è stato contattato al telefono e sollecitato perché intercedesse presso di me".

A questo punto Fiocchi non ne può più: "Faccio questo lavoro da molti anni, e non mi era mai successo. Oltre che negli Stati Uniti ho lavorato per il Cile, l'Argentina, l'Australia". Così decide di scrivere al Miur per declinare l'incarico, spiegandone dettagliatamente le ragioni: "Avevo accettato di essere un valutatore di questo progetto - si legge nella lettera inviata il 5 agosto all'ufficio Prin del Miur - ma circostanze recentemente emerse mi forzano a lasciare l'incarico".

Il professore enumera i "contatti indesiderati", quindi conclude: "Considerando i conflitti di interesse ed i problemi etici creati da queste circostanze, non mi resta che rifiutare di valutare il progetto. Infine, devo confessare che è con disgusto ma anche molta tristezza che prendo questa decisione".

Una lettera amarissima. Che a tutt'oggi, oltre un mese dopo, non ha ricevuto alcuna risposta: "Un messaggio di questo genere avrebbe scatenato una tempesta immediata di telefonate e inchieste al NIH e tutti quelli coinvolti sarebbero stati chiamati a deporre. Nulla di questo succederà in Italia, sono sicuro, e io probabilmente sarò silenziosamente sostituito da un valutatore più malleabile e amichevole".

Forse è già successo. E il professor Fiocchi si chiede con molta onestà cosa farebbe al posto dei suoi colleghi italiani: "Sono perfettamente cosciente che se lavorassi in Italia non so come mi comporterei". Però, certo, "che farsa richiedere ai valutatori di aderire strettamente ai principi di etica che sono poi ignorati da quelli che hanno creato e gestiscono il sistema". E com'è triste che "la corruzione e mentalità mafiose dominino anche le menti 'nobili' dei ricercatori, che dovrebbero invece essere usate per fare la miglior ricerca possibile e vincere per merito proprio, ammesso che la meritocrazia esistesse in Italia".

Nella vicenda c'è perfino un aspetto "comico". L'incarico di valutare i progetti, spiega Fiocchi, viene dato dal Miur prevalentemente a "ricercatori fuori dall'Italia per migliorare la qualità e, purtroppo, l'onestà del 'review system' italiano". Come dire: non ci si può fidare dei valutatori italiani, quindi assumiamo quelli stranieri, che sono più seri. Salvo poi fare in modo che vengano subissati da raccomandazioni, proprio come quelli italiani.

(24 settembre 2009)

 
 
 

Evviva le casalinghe

Post n°40 pubblicato il 16 Settembre 2009 da titolabieno
 

La casalinga smutandata - Prima di salire sulla bici per una gara di triathlon la bella Susan (Teri Hatcher) si sistema il tanga con un po' troppa foga...
La casalinga smutandata

Notizia del 16 settembre 2009 - 10:53

Prima di salire sulla bici per una gara di triathlon la bella Susan (Teri Hatcher) si sistema il tanga con un po' troppa foga...

foto

di Libero News

 

Pazza per lo sport, la casalinga disperata Susan (Teri Hatcher) non la smette un attimo di muoversi: corre, nuota, pedala, va in palestra. In lotta contro il tempo e le calorie, perennemente. Circondata dai suoi assistenti, che le sistemano gli scaldamuscoli, la aiutano ad allacciare il caschetto, le infilano il giler, Teri si sta preparando per una gara di triathlon, niente meno. Ma prima di salire sulla sua bicicletta - e soprattutto prima di indossare i calzoncini - Teri si dà una sistematina al tanga con un po' troppa foga.

Subito beccata dai paparazzi, la casalinga si mostra come non l'avete mai vista: smutandata. Le foto fanno subito il giro del web, partendo da thedrunkenstepfather.com. Qualche ruga di troppo all'inguine, commentano i maligni. Frutto dell'età o di una depilazione fresca e/o troppo drastica? Chissenefrega, questa donna ha 45 anni e guardate com'è in forma! Sarà per quello che si smutanda in pubblico senza troppi problemi?

 
 
 

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