BILUNABA

SAI RICEVERE UN NO? :-)


 Chssà se anche voi, come me, incontrate ogni tanto qualcuno che anziché chiedervi se volete fare "qualcosa", una qualsiasi cosa, con lui/lei, cerca di imporvela. Ehehehhe io ho avuto un buon maestro a tal proposito ed ora riconosco a naso l'approccio che usano tali persone.Ecco alcuni esempi:"Cosa fai di bello sabato?" poi non appena rispondete che ancora non avete programmato nulla.. trackkkkk "Ah! Allora vengo a trovarti!" :-/ sì sì notate: non esiste il punto interrogativo ma esclamativo!!!Oppure un altro approccio è quello in cui usano la frase affermativa direttamente dando per scontato che tu debba essere accondiscendente al loro ordine, tipo "Ascolata ho organizzato una bella serata per mia figlia e mi raccomando porta Alice mercoledì alle 19 in punto, poi te la riporto io o se vuoi vieni a prenderla tu non prima delle 22".Oppure "Oh che bello ho saputo che tu e X martedì sera uscite insieme, dai vengo anch'io. A che ora ci troviamo?" .... .Ok, bene, dovete sapere che io da qualche anno  ho smesso di fare "cose di cortesia" e cioè stop alle telefonate non desiderate, stop a compiacere, stop a non rifiutare per gentilezza.. stop a tante regole che secondo ciò che mi è stato insegnato fanno parte dell'educazione ma che secondo me invece fanno parte della "non libertà" di essere me stessa. E allora spesso risulto antipatica quando rispondo in modo trasparente ma sincero che magari non ho piacere ad andare a fare shopping sfrenato o a ballare in discoteca, o  non sono ben vista quando rifiuto di fare qualcosa che fanno tutti e che piace a tutti.. e mi spiace se le persone di cui magari rifiuto le iniziative possono pensare che rifiuto loro come persone, non è così. Ma credo che il problema stia proprio qui.. chi riceve il rifiuto sa distinguere davvero le due cose? Le frasi che ho usato sopra come esempio fanno capire proprio come chi le usa probailmente vive malissimo il rifiuto tanto da non poterlo neppure considerare, ed infatti utilizza frasi che non permettono di dire di no...Insegno alle mie figlie che quando propongono un gioco o un'iniziativa ad un amico/a non devono aspettarsi che dica di sì, quel bimbo potrebbe dire di no ma non per questo si debbono sentire rifiutate come persone, devono andare oltre e comprendere che il no è relativo a quella particolare "cosa" che in quel momento a quel bimbo non interessa. Allo stesso modo devono sentirsi libere di non fare tutto ciò che gli amici propongono solo per compiacerli.. esistono delle alternative e magari possono insieme inventare giochi ancor più fantasiosi che piacciono a tutti! Insomma io ritengo importante insegnare a non essere prepotenti ma aperti, collaborativi, proponitivi, e ... se arriva un rifiuto sorridiamo perchè non era con quella persona che quella "cosa" sarebbe stata vissuta al meglio! Ho trovato un interessante articolo sul "rifiuto" e posto qui il link sperando che sia utile a voi come a me...http://www.vivizen.com/2011/05/la-paura-del-rifiuto-5-semplici-mosse.html