COME UNA SIRENA

VORREI TOCCARTI


Vorrei toccarti anch’io quella figura sospesa all’energia di un gioco infante, ti sento attraversarmi, tu puoi farlo: mi frequenti la carne più sottile che l’occhio di sostegno non adocchia T’avessi udito ieri, avrei compreso che sotto un certo vizzo era il perbene T’avessi visto un moto di mascella non mi sarei incantata in mezzo ai gigli Sento le tue carezze contropelo se svuoto d’ogni peso le mie ossa sento la voce tua sotto la buccia che incarta questo spirito imbrogliato Ora ti prego forte d’ispessirti o fare in modo ch’io mi smorzi appena, cerco parole o formule e le azzero e tu che vuoi saperla, questa voglia… Non c’è spavento, sai, da queste parti? Vorrei toccarti anch’io…vorrei toccarti