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ARKITETTURANDO... VIAGGIO NELL'INCOMPRENSIONE DEL LINGUAGGIO MODERNO


Se vi trovate a passeggiare per Omotesando, quartiere molto fashion di Tokio, potreste incrociare quest'edificio, il Tod's building, emblematica opera magistrale dell'architetto giapponese Toyo Ito.La maison italiana, di scarpe in particolare ma più in generale di "stile" made in Italy, ha affidato la realizzazione di quest'opera ad un giapponese, intuendo che meglio di altri questo potesse trovare un linguaggio efficace per rappresentarli nella patria del sol levante. Non occorre dire che più che un edicio questo è una vera e propria vetrina sul mondo, del marchio committente. La finalità della realizzazione non è nuova nè originale ma in linea con altri importanti brand internazionali che hanno fatto altrettanto. La follia del progetto è che invece di aver utilizzato vetro e acciaio, materiali piuttosto consueti nell'architettura moderna, questo ha preferito optare per il calcestruzzo, scelta che non ha fatto comunque perdere quell'aria rarefatta e leggera al fabbricato. La foto aiuta, ma non è difficile capire che l'elemento ispiratore è stato l'albero, non uno qualsiasi, ma esattamente il tipo di olmo che punteggia la via del quartiere Omotesando, in questa lunga passeggiata fra le vetrine del mondo della moda. L'albero non è riprodotto ma rielaborato digitalmente, reinterpretato, replicato... non è più quell'elemento naturale da cui si è partiti ma... l'idea di albero... un ideogramma... che va a fasciare il perimetro del fabbricato andando a definirne la pelle. (la pianta è a "L" n.d.r.). Proprio la superficie esterna ha la duplice funzione di non essere solo "involucro" ma anche struttura, perchè in questo caso la parte corticale assolve ad entrambi i compiti. L'albero non è quindi solo il motivo architettonico ma è "ragione strutturale", i rami sono le linee di forza lungo i quali si concentrano e corrono le tensioni. L'edificio ruba forme e comportamento dell'albero giocando con una struttura sottilissima (appena trenta centimetri di spessore) per luci (quelle dei solai) di almeno 15-20 metri! Toyo Ito è uno degli ARKISTAR, uno di quei dieci progettisti al mondo osannato e pagato come una pop star e forse non a torto... mi dimenticavo, l'edificio essendo in Giappone è ovviamente sismico e dotato in fondazione di un dispositivo che esattamente come un fusibile si "sacrifica" non permettendo al terremoto di colpire il fabbricato in elevazione.buona passeggiata architettonica a tutti!