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Dai Vangeli apocrifi


Come tutti sappiamo ci sono Vangeli detti aprocrifi,  che la chiesa non  ha riconosciuto come canonici ma, racconti di fantasia nati dalla cultura popolare e non ispirati da Dio , anche Atti di Apostoli ,Lettere più o meno dello stesso tipo di quelli del Nuovo Testamento che circolavano agli albori della cristianità  che poi non sono stati inseriti nel nuovo testamento perchè ritenuti non autentici . La chiesa non li condanna ,semlicemente non li ritiene e a ragione aggiungerie ispirati da Dio e storicamente veri . La selezione fra tutti questi testi è avvenne durante il Concilio di Nicea del 325 d.C. , tutti i Vangeli sono stati scritti a posteriori , molti anni dopo la morte del Messia.  Giuda nel vangelo dell'infanzia del Salvatore.Figlio del sacerdote Caifa, fin da piccolo Giuda - secondo il Vangelo arabo dell'infanzia del Salvatore, un apocrifo carissimo ai cristiani d'Oriente - dava segni di possessione diabolica. Sua moglie, stando invece a un testo copto egiziano, aveva accolto presso di sé per allattarlo il figlio neonato di Giuseppe d'Arimatea, colui che avrebbe offerto la tomba di famiglia per deporvi il cadavere di Gesù. Ebbene, quando Giuda tornò a casa stringendo in mano i trenta denari del tradimento, quel neonato non volle più succhiare il latte.
 Venne, allora, convocato suo padre Giuseppe: appena il piccolo lo vide, prodigiosamente si mise a gridare: “Vieni, padre mio, portami via dalle mani di questa donna che è una bestia selvatica. Ieri, nell'ora nona, hanno preso il prezzo del sangue del Giusto”.
Infatti sempre secondo i testi apocrifi, era stata la moglie a spingere Giuda al tradimento per venalità: costringeva già da
tempo il marito a rubare alla cassa comune dei discepoli che, come si legge nel Vangelo canonico di Giovanni (12, 6), era appunto gestita da Giuda.Ma la scena più clamorosa è narrata dalle Memorie - o Vangelo - di Nicodemo, un famoso apocrifo greco, giunto a noi anche in versione copta e latina, forse dell'inizio del II secolo.Giuda, dopo aver tradito Gesù, si ritira a casa sua, cupo e deciso al suicidio. Sua moglie cerca di convincerlo a non impiccarsi, “razionalmente” certa che Cristo non potrà mai risorgere. La donna sta arrostendo un gallo per il pranzo e scommette con il marito: “Nello stesso modo in cui questo gallo arrostito può cantare, così Gesù potrà risorgere. Ma, proprio mentre stava parlando, quel gallo allargò le ali e cantò tre volte. Giuda, allora, del tutto convinto, con la corda fece un capestro e andò a impiccarsi”. Altri apocrifi dipingeranno la morte di Giuda, invece, come un'esplosione dopo che il suo corpo si era gonfiato a dismisura