ATTIMI

IL MONDO PERFETTO


      Quando era piccola Blo si immaginava un futuro così.Giocava con i suoi amici preferiti, gli unici a dire la verità, proprio dietro casa sua.Li c'era un bel posto. Era nascosto dalla strada e costruirono una piccola casetta.Il tavolo e le sedie erano dei sassi grandi, le porte dei rami secchi appoggiati alterreno e proprio li giocavano alla famiglia.C'erano la mamma, il papà, i figli.Ognuno di loro aveva un compito ben preciso.A Blo piaceva molto raccogliere i fiori, oppure le foglie seccheo meglio ancora le noccioline.Le piaceva pensare che tutto quello che faceva avrebbe fatto piacere anche agli altri.Appena potevano Blo e i suoi amici tornavano lì a giocarema ogni volta la casa era da risistemare.Magari il giorno prima era piovuto oppure qualcuno era passato di là.Così doveva raccogliere di nuovo i fiori, le foglie secche,reinventare nuovi piatti colorati.Con il tempo tutte queste cose non bastavano più...c'era sempre qualcuno che non era soddisfatto o qualcunaltro che voleva di più. Sempre di più.E da allora capì che per quanto potesse fareci sarebbe sempre stato qualcuno che non si sarebbe accontentato.E quel mondo era perfetto solo per lei.     
   Dove sta il confine tra l'abbastanza ed il non-possibile?