Blog a 2 piazze

emulazione


 L era una brava bimba. Ma era sempre a scodinzolare davanti ai colleghi. Era la mascotte dell’ufficio. Le davano delle pacche a volte. Per puro e sincero affetto. Non ci pensavano mica. E manco lei forse. Un pomeriggio, dopo la pausa F rientrò in anticipo. L guardava qualcosa sul monitor. Restò immobile mentre F le passava dietro facendo finta di nulla. Riprese il suo posto. Scrivanie simmetriche. Iniziò a telefonare. L gli offrì parte della sua frutta. Banane ovviamente. Ricche di potassio. F declinò con un piccolo gesto. Sfumacchiava. A quell’ora nessuna rottura. L ne mangiò una intera guardandolo telefonare. E fumare. Si pulì le labbra col dorso della mano, s’alzo e si diresse verso il bagno. Scodinzolando. F fece finta di niente. Riprese a lavorare. L non tornava. Telefonata. Caffè. Sigaretta. L non tornava. F s’alzò e si diresse verso il bagno. Bussò. La porta era socchiusa. Nella penombra F scorse una forma gialla che si ergeva al centro dello stanzino. Stavolta non si rifiutò. L’afferrò. F capì che era solo un gioco. Era solo un tentativo di emulazione. Di ciò che L stava guardando sul monitor. L’energetico frutto fuoriuscì per una buona metà dal bel culetto di L. La brava bimba. F sbucciò il frutto e lo mangiò. Si pulì le labbra tra quelle natiche così offerte e tornò al lavoro. Rientrarono tutti gli altri.