Creato da bed_heartquake il 07/04/2009
Come rigirarsi nel letto, senza stropicciare le lenzuola

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Trenette al pesto

Post n°2 pubblicato il 07 Aprile 2009 da bed_heartquake

L li sentiva premere, sotto la stoffa leggera della sua vestaglietta da casa.
L'aria, calda il giusto, la spinse a coglier l'attimo.
Quando tutte queste condizioni si manifestavano insieme era il segnale.
Nitido e inconfutabile.
Era arrivato il momento di preparare il pesto.
Un'energia ritrovata, le narici aperte ad accogliere il profumo del basilico appena colto.
I pinoli. Il cacio. L'aglio appiccicoso.
Era tutto pronto.
Pensava, L, che era ora di tirar fuori l'ingrediente magico.
La Passione.
Il vigore non le mancava, la forza nelle braccia confluiva nei muscoli pettorali, tonici.
I capezzoli ne rappresentavano l'apoteosi ultima.
Iniziò la cerimonia, non già del the, che di solito usava per un altro tipo di rituale più gustoso, chiamato fellatio riscaldata, ma proprio il rituale del pestaggio, così mistico per L.
Ci si accingeva come sacerdotessa, concentrata e rapìta.
Pestava in quella coppa di legno l'idiozia umana, la falsità e la menzogna. Non già dei piccoli pinoli, ma dei piccoli uomini, lei che di uomo, ne aveva uno grande, accanto.
Poggiò il suo bacino con i larghi fianchi al tavolo, delimitando il confine dell'opera tutta.
I muscoli delle gambe tesi, come pronti a scattar nella corsa.
Strinse il pugno intorno all'arnese di legno, pugno sapiente di mille acrobazie, polso divino, nel portare in alto e in basso.
Iniziò a pestare, aggiungendo olio a lubrificare quello scempio odoroso.
Entrò come in uno stato catartico, era tutto un genere femminile che stava vendicando, era consapevole della sua responsabilità, eroina incoronata del pestello.
Non seppe calcolare il tempo trascorso e le gocce di sudore che andarono a condire la pozione magica.
Il tempo non conta in fondo, la vendetta ha tempi indescrivibili.
Si stremò in quella carica di ormoni e rabbia.
Ora era salva, dal rancore e dalla rabbia.
Si sentì sazia, un orgasmo infinto e profondo.
Quando si riebbe si accorse che l'acqua bolliva e che il sale era giusto.
Impugnò le trenette nell'ultimo spasmo di piacere.
Urlò piano
E' pronto F....Vieni a tavola.

 
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